Lunedì, 23 Dicembre 2024

SOCIETA’ - Le motivazioni: “Avevamo un programma triennale, ho semplicemente terminato il mio compito. La situazione che stiamo vivendo ha anticipato la scadenza. Grazie a tutti”


Dopo due anni e mezzo di proficua collaborazione, si dividono le strade di Raffaele Balluardo e del Caselle. Il direttore sportivo (insieme ai fedelissimi Christian Zullo e Michele Gentile) è stato il “braccio operativo” del rilancio della società rossonera, voluto dal presidente Nicandro Pertosa, dal vicepresidente Roberto Carbone e dal direttore generale Maurizio Aprà. Era rimasta una manciata di squadre in un impianto fatiscente, dopo due anni è mezzo c’è una società in piena salute, con l’organico completo di squadre competitive e una struttura che fa invidia a molti. “Avevamo un programma triennale, ho semplicemente terminato il mio compito” spiega Balluardo, che continua: “A fine stagione le nostre strade si sarebbero comunque divise, diciamo che la situazione che stiamo vivendo e l’incertezza su quello che si potrà fare hanno anticipato la scadenza. Così possiamo organizzare la prossima annata, sia io che loro”.

Ecco il lungo post su Facebook con cui “Balu” ha ufficializzato il suo addio al Caselle.

“Dal 1mo gennaio 2021 non faccio più parte dell’USD Caselle Calcio. Ringrazio il presidente Pertosa, il direttore generale Aprà, il vicepresidente Carbone, la segretaria Stefania Carella per la collaborazione e per l’opportunità concessami. Il mio percorso è terminato, per motivi personali ed essendo un progetto a 3/5 anni con il raggiungimento di pressoché tutti gli obiettivi tracciati nel febbraio 2018.

Ringrazio tutti gli istruttori e i preparatori che mi hanno aiutato, in primis il responsabile del settore giovanile Christian Zullo e il responsabile della scuola calcio Michele Gentile. Ringrazio tutti i dirigenti che si sono adoperati in questi anni per far sì che tutto potesse funzionare. Ringrazio tutti i genitori che hanno sposato il nostro progetto. Ma soprattutto ringrazio i bimbi e i ragazzi tutti, che in questo periodo ci hanno dato tante soddisfazioni. Un grazie enorme ai giocatori della prima squadra che hanno contribuito con grande soddisfazione e orgoglio alla conquista sul campo della Promozione e poi successivamente al mantenimento della categoria.

Auguro al Caselle calcio di proseguire il percorso intrapreso insieme, costellandolo di vittorie e soddisfazioni. Per fortuna il calcio ci permetterà di incontraci tutti ancora sui campi di calcio, appena questa brutta pandemia sarà debellata! Grazie davvero! Vamos!”

PRESENTAZIONE - Un documento di 84 pagine piene di numeri e tabelle prova a descrivere il calcio dilettantistico regionale in tutte le sue componenti e nei suoi effetti non solo sportivi, con l'obietivo di essere insieme una fotografica della situazione e uno strumento di lavoro. Presenti Christian Mossino, Roberto Scrofani, i commercialisti Paolo Biancone e Davide Barberis, Gabriele Gravina e Alberto Cirio


Consapevolezza. È questo il “senso” del Report Integrato 2020 del Comitato Regionale LND Piemonte Valle d’Aosta, primo e per ora unico a livello nazionale, presentato ieri sera in una conferenza stampa virtuale cui hanno partecipato, insieme al padrone di casa Christian Mossino, anche il presidente FIGC Gabriele Gravina e il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, mentre il presidente LND Cosimo Sibilia ha mandato un video messaggio. Un documento di 84 pagine, relativo al quadriennio 2016-2020, in grado di scattare una fotografia dell’attività svolta dal Comitato regionale e nel contempo di offrire uno strumento di lavoro per programmare il futuro, alla Federazione stessa e alle società affiliate. Consapevolezza, dicevamo, di quello che c’è, della realtà di cui fanno parte società, giocatori, tecnici e famiglie. Consapevolezza del ruolo sociale, etico e formativo che svolge il calcio dilettantistico, anche dal punto di vista della salute pubblica. Consapevolezza di quanto si può offrire agli stakeholder che gravitano attorno al mondo sportivo, per esempio per partecipare a un bando o presentarsi a uno sponsor.

È una novità a livello nazionale, questo Report Integrato 2020: “Siamo orgogliosi di questo lavoro - introduce Christian Mossino - ma questo deve essere un orgoglio per tutte le società, cui offriamo doverosamente un quadro complessivo della gestione amministrativa e operativa di questi quattro anni”. Anche Gabriele Gravina sottolinea “il percorso di trasparenza e il progetto di sviluppo del sistema calcio anche a livello di responsabilità sociale, cui mi auguro che si adeguino anche gli altri comitati regionali”. “L’attività sportiva, in particolare quella organizzata dalle Federazioni, è tra i settori che sono stati più penalizzati in questa pandemia, per quanto sia fondamentale per il benessere e l’educazione dei nostri figli” riconosce il presidente Alberto Cirio, che promette “un intervento straordinario per l’impiantistica sportiva e, nell’immediato, un aiuto per la sopravvivenza: non ha senso fare grandi eventi se poi non trovi 5mila euro per una società”.

REPORT INTEGRATO 2020

L’acquisizione della sede del Comitato regionale LND e delle Delegazione Provinciale di Torino, che ospiterà anche l’ufficio del Settore Giovanile e Scolastico fino alla realizzazione del cosiddetto “sportello unico”, è il fiore all’occhiello del Bilancio Sociale, parte fondamentale del Report Integrato 2020, presentato nel dettaglio dai commercialisti che lo hanno curato, Paolo Biancone e Davide Barberis, insieme al segretario regionale Roberto Scrofani. Lungo le 84 pagine del documento, ben curato graficamente e pieno di numeri e tabelle, si scorre “un processo di rendicontazione sociale - si legge nell’introduzione - in coerenza con i principi di trasparenza e di responsabilità nel rapporto di dialogo con i propri interlocutori. Per la realizzazione del bilancio Integrato, (è stato utilizzato) il Metodo Piemonte per il Bilancio Sociale, nato della collaborazione interistituzionale tra Regione Piemonte, Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino e Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino”.

Insomma, è stato costruito un metodo di lavoro da cui partire per rendicontare, numeri alla mano, il bilancio finanziario e nel contempo analizzare l’impatto sociale del calcio dilettantistico regionale. C’è quindi una parte descrittiva che si concentra in particolare sulle attività svolte, con i numeri - per esempio - di squadre iscritte e partite giocate. E c’è una valutazione dell’impatto sociale di questa immensa attività, da cui partire per tracciare modi operativi e obiettivi futuri. Sono tanti gli argomenti trattati perché sono molte le facce del pallone: maschile e femminile, a 11 giocatori e a 5, dilettanti e giovanili, scuola calcio e aree di sviluppo territoriale. Ma anche comunicazione e marketing, con le novità dei social e dell’app, impiantistica sportiva, organizzazione delle competizioni, premiazioni. Sono coinvolti arbitri, allenatori, medici, società e associazioni, presidenti, dirigenti e ovviamente calciatori, oltre a componenti esterne come famiglie, sponsor e media. Un mondo ampio e variegato, oggettivamente difficile da contenere in un documento, ma raccontarsi è un’esigenza di ogni organizzazione etica, non solo nei bilanci economici ma anche negli effetti sociali: parliamo dello sviluppo della cittadinanza attiva, dell’inclusione sociale, dell’attaccamento al territorio, della creazione di nuove reti e tanto altro.

Il calcio, in conclusione, è uno straordinario veicolo di valore umano e sociale: lodevole il tentativo di raccontarlo in un Report Integrato, strumento ancora embrionale ma che deve essere coltivato con cura nei prossimi anni, chiunque ci sia alla guida del Comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta.

Scarica il Bilancio Sociale BILANCIO SOCIALE FIGC-LND CR PIEMONTE VDA_report2020-DEF

Guarda la Conferenza Stampa di presentazione https://fb.watch/2wFQgaKOHp/

Domenica 10 gennaio 2021 è convocata l’assemblea elettiva del comitato regionale LND Piemonte e Valle d'Aosta: i due candidati alla presidenza sono Christian Mossino e Filippo Gliozzi. Ecco il programma del presidente uscente, che intanto ha ufficializzato anche la sua squadra. Candidati consiglieri: Gianni Baldin, Elisa Candido, Enrico Giacca, Gianni Ventura, Cosimo Agnino, Eudo Giachetti, Agostino Guarnieri e Mauro Foschia. Candidati assembleari: Davide Amenta, Simone Barison, Giovanni Comel, Gianluca Costa, Felice Marmo, Davide Mila, Paolo Montone, Luciano Mortara e Fabrizio Pieroni.


PROGRAMMA di POLITICA SPORTIVA GRUPPO MOSSINO - QUADRIENNIO 2021-2024

“Christian Mossino, con le Società per le Società:  il momento delle scelte”  

  

“È il momento delle scelte, della chiarezza e della coesione. Il 10 gennaio 2021 si  vota per il rinnovo delle cariche direttive del Comitato Regionale Piemonte Valle  d’Aosta della F.I.G.C. - L.N.D. 

Tale prossimità impone a tutti di assumere le proprie decisioni in coerenza con  la propria storia e le proprie convinzioni. E’ il momento delle scelte, della  chiarezza e della coesione.  

Quando nel 2016 ho scelto di candidarmi alla carica di Presidente del Comitato  Regionale l’ho fatto prendendo atto dell’ostruzionismo di una gestione miope e  strumentale che si è rifiutata di guardare al futuro svincolandosi da personalismi,  ho promesso di seguire un percorso di rinnovamento, proponendomi con  chiarezza e determinazione ma soprattutto con spirito costruttivo per generare  una risposta concreta e coesa, scevra da condizionamenti personalistici,  garantendo un puro spirito di servizio, il mio e del Consiglio Direttivo.  

Ritengo che questi aspetti fondamentali siano stati rispettati; abbiamo  completato il progetto di ottimizzazione delle risorse, sia economiche che umane  e strutturali. Ora occorre proseguire in direzioni diverse, quelle del miglioramento  dei servizi alle associate. Il mio unico intento è quello di continuare a sostenere  il movimento con scelte oculate, di sistema e di razionalizzazione e  implementazione delle attività sportive, sia agonistiche che formative.  

Il nuovo programma di lavoro terrà conto principalmente di questi aspetti, con  un incedere di ampia condivisione di tutte le componenti, a partire dalle Società  ed Associazioni Sportive che rappresentano il pilastro portante del nostro  movimento. La mia ricandidatura tiene strettamente conto di queste motivazioni  e questo sarà il mio impegno, che come sempre sarà caratterizzato dalla ferma  volontà di agire nel rispetto di tutti e con salvaguardia dei bisogni di ciascuno” 

Christian Mossino

 

1. Bilancio Sociale – un dovere verso le Società  

Per la prima volta nella sua storia il Comitato Regionale ha realizzato il Bilancio  Sociale, unico Comitato in tutta Italia, in collaborazione con l’Università di  Torino ed ottenendo la certificazione dell’Ordine dei Commercialisti. Un fiore  all’occhiello. 

Il Bilancio Sociale è strumento di rendicontazione delle responsabilità, dei  comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici delle attività  svolte da un’organizzazione. Serve a dare un’informativa strutturata e puntuale  a tutti i soggetti interessati, non ottenibile a mezzo della sola informazione  economica contenuta nel rendiconto annuale. In parole povere: serve ad informare e “dare conto” a tutte le persone che  hanno a che fare con il Comitato Regionale Piemonte Valle D’Aosta, o che sono  interessate per altri motivi, sulle strategie ed i comportamenti adottati dal  Comitato per raggiungere le finalità statutarie, sui risultati raggiunti e  sull’eventuale ricaduta benefica per la collettività in generale. 

Risponde sostanzialmente alle seguenti domande: 

  • perché è stata fatta quella attività? 
  • quali risultati sono stati ottenuti per risolvere quei determinati bisogni? • come è stata svolta quella attività? 

L’elenco delle organizzazioni obbligate a redigere il bilancio sociale è stato aggiornato dal Codice del Terzo Settore e sono: 

  • gli Enti del Terzo Settore (ETS) diversi dalle imprese sociali, qualora  abbiano ricavi o entrate superiori a un milione di euro annuo; • tutte le imprese sociali, ivi comprese le cooperative sociali e i loro  consorzi, indipendentemente dalla dimensione economica. I gruppi di  imprese sociali sono tenuti a redigere il bilancio sociale in forma  consolidata, cioè evidenziando gli esiti sociali di ciascun singolo ente,  nonché del gruppo nel suo complesso; 
  • i Centri di Servizio per il Volontariato, indipendentemente dalla loro  dimensione economica.

Di fatto il Bilancio Sociale è uno strumento utile a: 

  • misurare i risultati ottenuti e a presentarli sia ai propri soci che al mondo  esterno (beneficiari, utenti, enti pubblici, cittadinanza, ecc.); 
  • contribuire ad una gestione più efficace e coerente con le finalità  statutarie; 
  • partecipare a bandi o richiedere contributi pubblici. 

Deve saper anche dichiarare anche gli aspetti negativi per dare modo al gruppo  dirigente di focalizzare le criticità e mettere in atto azioni di miglioramento. Il bilancio sociale è a tutti gli effetti un documento ufficiale e va conservato  con cura. 

Anche per questo è opportuno che il Comitato Regionale segua per il futuro il seguente iter di lavoro: 

  • mandato iniziale da parte degli organi sociali dell’ente; 
  • costituzione di un gruppo di lavoro appositamente incaricato alla  redazione del documento; 
  • presentazione e approvazione del bilancio sociale all’interno degli  organi sociali; 
  • presentazione e diffusione all’esterno del documento; 
  • analisi interna dei risultati e definizione delle azioni di miglioramento. 

Abbiamo realizzato uno strumento utile per la valutazione e il controllo dei  risultati conseguiti e che può quindi contribuire ad una gestione più efficace e  coerente con i valori e la missione. Sarà nostra cura proseguire in questa  direzione, migliorando e perfezionando la cura dedicata al progetto. 

 

2. Gestione delle risorse economiche  

L’oculata gestione delle risorse economiche e la politica della razionalizzazione  dei costi adottata nel corso del precedente quadriennio ha consentito di  intervenire strutturalmente nel grave momento di difficoltà determinato dalla pandemia da virus Covid-19 distribuendo a tutte le Società oltre 400 milioni di  euro sotto forma di contributi a fondo perduto; stesso importo è stato  riconosciuto alle Società piemontesi e valdostane dalla Lega Nazionale  Dilettanti. Nel corso del nostro mandato abbiamo, in ogni stagione sportiva, distribuito per ciascuna mediamente 90 mila euro sempre come contributi a  sostegno e salvaguardia del movimento calcistico delle nostre due Regioni.  

L’attenzione prestata alla gestione amministrativa e il lavoro capillare svolto dal  Consiglio Direttivo e dai Dirigenti delle nostre Delegazioni Provinciali ha  consentito di aumentare il numero delle Società iscritte ai vari campionati,  unico Comitato Regionale in Italia ad aver ottenuto questo risultato in un  momento di crisi anche economica che ha generato nel resto d’Italia il  decremento, in alcuni casi anche importante, di affiliate. 

Continueremo in questo percorso, rivelatosi vincente e propedeutico alla vita  associativa delle nostre affiliate, apportando alcuni accorgimenti quali  l’investimento di una parte delle risorse in servizi alle Associazioni Sportive del  territorio, senza però far mancare le necessarie sussistenze alle associate. 

 

3. Assistenza alle Società sul territorio  

Nel nuovo programma prevediamo l’apertura di uno “sportello di assistenza” in  tutte le Province, dove professionisti delle materie fiscali, giuridiche e della  medicina saranno a disposizione delle Società gratuitamente. Ciò in quanto  sempre più le incombenze in tali settori diventano problematiche e talvolta di  difficile gestione. Lo sportello sarà utilizzato anche nella gestione dei rapporti  con gli Enti territoriali per favorire i rapporti con gli stessi nell’ottica di  migliorare le convenzioni e le concessioni degli impianti sportivi e favorire la  fruizione delle risorse comunali e regionali. 

L’introduzione dello sportello di assistenza garantisce la giusta assistenza  soprattutto alle piccole Società che non hanno una struttura organizzativa e  dirigenziale che garantisce l’assolvimento di tutte le incombenze, ma  soprattutto consente loro di poter fruire delle opportunità che spesso non  vengono utilizzate. 

 

4. Marketing e Comunicazione integrata  

E’ stato un obiettivo già realizzato con l’apertura di un ufficio apposito  utilizzando risorse umane qualificate. Abbiamo aperto nuovi canali di  comunicazione, sbarcando sui social network raccogliendo numeri davvero straordinari. Ma dobbiamo persistere nel lavorare in questo progetto per garantire un miglioramento continuo nel servizio della comunicazione verso le nostre associate per essere in perenne contatto con la nostra utenza, chiarendo  sempre ogni dubbio e perplessità su qualsiasi argomento, generando  autorevolezza e al tempo stesso portando allo stesso livello le nostre associate,  perché ogni gruppo associativo, ogni tesserato deve sentirsi alla pari ed inserito  correttamente nel sistema calcistico regionale. 

Occorre rafforzare i contenuti rendendoli virali: un Sodalizio soddisfatto  svolgerà anche un lavoro condiviso replicando i contenuti di qualità e in questo  modo alzando il livello di informazione e di preparazione dell’intero  movimento. Quindi maggiore coinvolgimento nell’ambito di un progetto più  ampio. Sarà cura del Comitato Regionale nel prossimo quadriennio individuare forme  di marketing strategico per l’organizzazione di eventi, sia del Comitato  Regionale che delle Società ad esso affiliate. 

 

5. Campionati dilettantistici  

Occorre proseguire nella direzione della ottimizzazione e della armonizzazione  delle varie categorie, continuando a garantire il graduale aumento delle Società sul territorio per poter completare il progetto cosiddetto “piramidale” che deve  portare ad un numero di squadre e di gironi per categoria che garantisca un assetto solido e stabile. Non occorre aumentare numericamente le squadre  nelle categorie di vertice per poi depauperare quelle che compongono la base,  come purtroppo avvenuto sino al 2016. Questo sistema lo abbiamo scardinato  sin da subito e continueremo a garantire la giusta evoluzione del progetto. Ricercare “Title Sponsor” per alcuni campionati organizzati dal Comitato  Regionale e favorire la realizzazione di dirette Facebook a rotazione in tutte le  categorie regionali e provinciali in stretta collaborazione con le Società interessate, senza alcun obbligo. 

Relativamente all’obbligo di utilizzo dei giovani calciatori occorre rivedere il percorso e riformulare con attenzione e maggiore approfondimento della  tematica una proposta adeguata e strutturata, che possa garantire la  formulazione di una normativa che sia coerente con le prospettive future e  meno penalizzante nei confronti di quelle Società che non possiedono settori  giovanili di un certo livello; per la fattispecie già a partire dal mese di gennaio 2020 e fino alla conclusione della stagione in corso verranno realizzate riunioni di zona con le Società per un fondamentale coinvolgimento delle stesse in una  decisione che sarà garante per il prossimo quadriennio. 

 

6. Campionati giovanili  

Abbiamo assistito nelle gestioni passate alla sperimentazione di vari format dei campionati, li abbiamo ricondotti in un contesto voluto dal Settore Giovanile e  Scolastico Nazionale. Ora dobbiamo formulare le nostre proposte, quelle delle  nostre associate, ai superiori Organi della F.I.G.C.. 

Per rispetto dei Presidenti di Società e dei loro dirigenti non ci arroghiamo il diritto di decidere cosa fare senza il loro coinvolgimento; pertanto a partire dal  mese di gennaio 2021 e sino alla conclusione della stagione in corso ci  confronteremo con i nostri gruppi associativi per delineare insieme un  eventuale nuovo scenario in cui i campionati giovanili troveranno il loro giusto  assetto. Le risultanze che scaturiranno dalla consultazione societaria saranno poi poste  al centro dei nostri progetti. 

Successivamente la presenza nel Consiglio Nazionale del Settore Giovanile  della FIGC del nostro attuale Vice Presidente Vicario garantirà la possibilità di sostenere con forza e vigore il progetto delineato insieme alle Società del Piemonte e Valle d’Aosta. 

 

7. Consulte e Commissioni  

Indirizzeremo le nostre attenzioni anche verso la creazione di Consulte e  Commissioni di lavoro, utili a coinvolgere tutti i dirigenti che porranno a  disposizione le proprie esperienze e competenze, anche al fine di poter meglio  ascoltare i bisogni delle Società sul territorio e creare nuovi progetti e nuove  strategie di intervento, sia sul piano squisitamente tecnico delle attività che a  livello gestionale ed organizzativo del Comitato Regionale e delle sue  articolazioni periferiche.

 

8. Attività formative e di sviluppo della conoscenza  

Sarà predisposto un piano quadriennale di intervento riguardo la creazione di Corsi specifici per dirigenti, garantendo un percorso a step e suddiviso per  diversi livelli di formazione. Questo per poter definitivamente puntare sulla qualità dei nostri dirigenti e così  alzare il livello di cultura sportiva del nostro sistema, ma soprattutto la  competenza e le capacità di agire in funzione delle diverse problematiche che  sempre più fanno parte del quotidiano agire dei dirigenti sportivi. L’obiettivo è di qualificare anche attraverso l’istituzione di un apposito “Albo  per dirigenti” il maggior numero possibile dei nostri tesserati, con inserimento  di questi in livelli diversificati di abilitazione. 

 

9. Studio e rivisitazione del Premio di Preparazione calciatori  

Occorre che la Federazione intervenga tempestivamente sulle norme che  regolano i Premi di Preparazione dei calciatori, tenuto conto di alcune  dinamiche strutturali della norma e procedurali di applicazione della stessa che  non rispondono alle aspettative delle Società appartenenti alla Lega Nazionale  Dilettanti. Occorre creare tempestivamente un tavolo di lavoro che possa  consentire di proporre agli Organi federali superiori modifiche sostanziali e che  garantiscano alle nostre associate tutte quelle tutele di natura economica,  senza penalizzazione di alcuno.  

 

10. Attività delle Rappresentative  

Occorre completare il progetto “Club Piemonte Valle D’Aosta” che ha visto il suo iniziale sviluppo attraverso la realizzazione di incontri di selezione e  formazione di calciatori a livello provinciale, mai avvenuto precedentemente.  

Non va dimenticato che nel corso del quadriennio abbiamo ottenuto quattro  titoli italiani, di cui due nel calcio femminile e due nel calcio a cinque. Numerosi sono stati gli atleti convocati in ogni Provincia nel corso delle ultime  stagioni sportive, valorizzando così il lavoro delle Società sul territorio e cercando di portare qualche valore aggiunto alla preparazione e formazione  dei giovani calciatori. 

Necessita implementare questo tipo di attività, sempre nell’ottica di potenziare  i progetti sportivi delle associate volte a garantire il miglioramento tecnico agonistico dei propri atleti. Il progetto passa anche una attività di scouting volta a generare unicamente  adeguate sinergie con le associate per garantire la valorizzazione del loro  patrimonio giocatori. Il Club Piemonte Valle D’Aosta avrà una sua struttura gestionale che prevederà  la figura di un Direttore e di uno staff organizzativo per meglio assolvere alle  funzioni operative. 

 

11. Rapporti con Istituzioni Sportive e Scolastiche  

Nel corso dell’ultimo quadriennio siamo giunti alla forma di un protocollo  d’intesa mai realizzato in Italia a livello territoriale; abbiamo sottoscritto con il  Comitato Olimpico Nazionale Italiano del Piemonte, con l’Ufficio Scolastico  Regionale del Ministero dell’Istruzione, con la Presidenza del Consiglio  Regionale del Piemonte, un protocollo che favorisce l’inserimento della  disciplina del giuoco del calcio nella scuola. Questo risultato ha di fatto scardinato equilibri effettivamente negativi che sino  a ieri spesso impedivano al calcio di entrare nella scuola, per fattori a volte  purtroppo intrinsechi al sistema. 

Ora abbiamo l’appoggio delle istituzioni sportive e scolastiche di livello e che  possono imporre l’adozione e l’accoglienza di progetti strutturati da svolgersi  nella scuola di ogni ordine e grado. Continueremo in questa direzione cercando di veicolare nel miglior modo  possibile i valori di questa progettualità affinchè siano le stesse Società ad  usufruire dei benefici, anche supportandole nei loro progetti rivolti alla scuola  sia dal punto di vista economico che strutturale.

 

12. Osservatorio Impiantistica Sportiva  

Creazione di un osservatorio sull’impiantistica sportiva adottando una  innovativa politica di monitoraggio, coordinamento e supporto alle Società ed  Associazioni Sportive che assicuri un patrimonio impiantistico regionale  funzionale e riqualificato secondo i nuovi criteri di sicurezza ed efficienza. In tale ottica il Comitato Regionale destinerà i fondi necessari per la sua  creazione e per il sostegno alle associate. 

Va evidenziato che nel corso del quadriennio grazie alla nostra struttura  regionale e le persone addette alle omologazioni dei campi sono stati visitati  tutti gli impianti del Piemonte e Valle d’Aosta provvedendo a riomologare oltre  400 impianti sportivi, garantendo così a tutte le Società la gestione delle  proprie attività su impianti sportivi resi idonei e utilizzabili nel rispetto delle  normative vigenti. 

 

13. Rapporti con gli Enti territoriali  

Nel corso del quadriennio è si è lavorato molto ed in modo collaborativo sia  con la gli Enti Regionali del Piemonte e della Valle D’Aosta; molti gli incontri e  le sinergie condivise soprattutto nel periodo della pandemia. Con i Governatori e gli Assessorati competenti abbiamo già prefigurato un  calendario di impegni, ma soprattutto di interventi a sostegno e salvaguardia  del sistema calcistico delle due regioni; a breve verranno diramate già alcune  iniziative concordate con gli Assessori preposti.  

 

14. Calcio a Cinque  

Il Comitato Regionale e le sue articolazioni provinciali, oltre ad essere  organizzatori efficaci ed efficienti di un’offerta sportiva rispondente alle  esigenze degli aderenti, devono dimostrarsi sempre più strumenti vicini alle  Società in modo tale che ciascuna di esse (tutte ma in particolare quelle meno  “strutturate”) possano trovare in essi un vero e proprio “spazio” che promuova  occasioni di formazione e di informazione (da realizzarsi, ad esempio,  attraverso incontri e seminari distribuiti nel corso della Stagione Sportiva e  dislocati su più territori). Fondamentale sarà il potenziamento dei canali di informazione alle società che dovrà riguardare principalmente l’aggiornamento  sui vari aspetti normativi del Legislatore e sui regolamenti Federali. Istituzione  di percorsi formativi, che pur non sostituendosi ad altri corsi più strutturati,  devono mirare a dare piena consapevolezza a tutti i Tesserati (siano essi Atleti,  Dirigenti, Allenatori,...) del proprio ruolo: diritti e doveri, compiti e  responsabilità, rispetto di scadenze e rapporto con la società civile,... In questo  modo, promuovendo una vera e propria “cultura dello sport”, il Comitato  Regionale e le sue articolazioni provinciali potranno rappresentare uno  “sportello” per le Società utile non solo per le consuete pratiche amministrative  (iscrizioni, tesseramenti,...), ma per un più articolato supporto ad esse. 

Altro obiettivo utile che ci poniamo, sarà quello di instaurare proficui rapporti  di conoscenza reciproca e di collaborazione con le altre realtà del mondo  sportivo e, in particolare, con gli Enti di Promozione Sportiva in modo da  realizzare, ciascuno con le proprie peculiarità e senza sovrapposizioni, sul  territorio piemontese un’ampia, completa ed inclusiva “politica dello sport” di  cui non potranno che beneficiarne le Società affiliate anche, ma non solo, in  relazione ai rapporti con gli Enti Locali. 

Dal punto di vista gestionale verrà potenziata la segreteria dedicata  esclusivamente al Calcio a 5, che sia in costante contatto con le società, che  possa offrire ad esse anche la giusta assistenza nonché consulenza sportiva  attraverso un lavoro di connessione con gli altri uffici del comitato  (tesseramento/affiliazioni/contabilità etc.).  Per fare ciò è necessario non affidarsi esclusivamente al volontariato, ma come  per il calcio a 11 poter disporre di personale dipendente dedicato.  Necessità di avere un rappresentante/delegato del calcio a 5 in ogni provincia  del comitato regionale (con il sostegno delle delegazioni provinciali attraverso  il Presidente Regionale), che dovrà operare in accordo con la segreteria centrale  al fine di dare un supporto concreto alle società del territorio oltre che lavorare  per dare risalto e visibilità alla disciplina nei confronti dei media e degli enti  locali, operando per strutturare e radicare il marchio “Futsal” (Calcio a Cinque)  nel territorio. 

Sarà prevista una dotazione da parte del Comitato Regionale LND di risorse  specifiche dedicate al settore per la promozione della disciplina, da utilizzare  per iniziative a 360° al fine di promuovere e rilanciare la disciplina. Lo scopo è di incentivare la partecipazione ai campionati della Federazione e rendere la  nostra disciplina più appetibile a tutti coloro, partners commerciali ed  istituzionali, che vorranno investire nel progetto "FUTSAL" con il chiaro intento  di avere un tangibile ritorno d'immagine.  

  • Final four Coppa italia – fase Regionale  
  • Final eight Coppa Piemonte 
  • Portale/pagine dedicate al Calcio a cinque Maschile/Femminile
  • Ricerca di partners commerciali a sostegno delle iniziative sopramenzionate 

Saranno profusi sforzi maggiori per incentivare i settori giovanili, con criteri  basati sulla crescita nella disciplina attraverso meccanismi meritocratici come  un contributo per ogni squadra iscritta ai campionati giovanili (giovanissimi)  organizzati dal Comitato. Investimenti dalla Divisione nazionale calcio a Cinque diretti ai tornei di attività  giovanile dai primi calci agli esordienti, da svilupparsi inizialmente con  concentramenti territoriali. 

Sarà garantito il coinvolgimento diretto del Comitato Regionale, attraverso il  Presidente, per richiedere ed ottenere la possibilità per le società di calcio a  Cinque di poter usufruire al pari delle altre discipline delle strutture/palestre  dei relativi territori, da destinare alle società che non dispongono di un proprio  impianto e che fanno fatica a sostenere i costi di affitto presso gestori privati  per allenarsi e giocare i relativi campionati.  Ciò potrà avvenire solo attraverso un protocollo d’intesa tra il Comitato  Regionale e gli enti locali preposti alla gestione degli spazi sportivi delle diverse strutture. Verranno dedicate risorse al sostegno delle rappresentative regionali di calcio  a 5 maschile/femminile che possano permettere un potenziamento della fase  di reclutamento degli atleti/e per la definizione delle stesse, oltre a sostenerle  in fase di preparazione pre-torneo. Potenziamento della struttura organizzativa  che miri ad agevolare il lavoro dei tecnici impegnati con le squadre selezionate.

 

15. Calcio Femminile  

Il Comitato Regionale nel corso dell’ultimo quadriennio ha prestato grande  attenzione al sistema del calcio femminile con continui e costruttivi incontri con  le Società del settore. Per il futuro sono state individuate le linee  programmatiche per lo sviluppo del Calcio Femminile sul territorio, con lo  scopo di avviare un programma di rilancio e sostegno del movimento calcistico  femminile, finalizzato a produrre un miglioramento degli standard in termini  quantitativi e qualitativi. 

Il programma ha opererà attraverso diverse aree federali riguardanti  principalmente: 

  • la governance e l’organizzazione federale con la creazione di una funzione  dedicata e il coordinamento delle varie aree di competenza; • la dimensione sportiva con introduzione di forme di sostegno ad hoc per  sviluppare gradualmente un settore giovanile femminile per le Società maschili; • la rivisitazione del format dei Campionati giovanili; programma di scouting , il monitoraggio delle performance, le riunioni con le  Società, la creazione di due selezioni regionali di cui una a livello giovanile  Under 17; 
  • la Comunicazione, con la realizzazione di un’area dedicata sul sito, la  valorizzazione delle attività delle Rappresentative Regionali, l’utilizzazione dei  grandi eventi come veicoli di promozione della disciplina; 
  • il consolidamento dei progetti del Settore Giovanile Scolastico per la  promozione della disciplina; 
  • la formazione con la progettualità dedicata agli allenatori e ai dirigenti. 

Il Consiglio Direttivo vedrà per il prossimo futuro il consolidamento dei risultati  raggiunti e nuove sfide da affrontare che riguardano soprattutto la dimensione  sportiva; il consolidamento delle società di Calcio Femminile; la valutazione di  strategie di comunicazione e marketing; il rafforzamento dell’attività giovanile  e della filiera di riferimento; l’ampliamento della collaborazione con il mondo  scolastico e universitario; il consolidamento della formazione per aumentare le  professionalità coinvolte nel Calcio Femminile; la programmazione di azioni  sinergiche con il Calcio a 5 per favorire una crescita armonica dell’intero  sistema.

 

16. Quarta Categoria – il calcio integrato  

Il Comitato Regionale Piemonte Valle D’Aosta è stato uno dei primi ad  abbracciare e a credere nel senso profondo del progetto “Quarta Categoria”  sin dai suoi primi timidi passi e dall’inizio sempre stando accanto agli  organizzatori della FIGC in una bellissima ed intensa avventura, entrando a far  parte a tutti gli effetti della meravigliosa famiglia del calcio integrato. 

Il Presidente Mossino per la fattispecie è stato insignito del riconoscimento  “Best Disability Initiative" ricevuto per gli UEFA Grassroots Awards 2020; un  risultato che ci riempie di orgoglio e che vogliamo condividerlo con tutte le  Società affiliate. 

La virtù dei forti si nasconde spesso nel cuore dei deboli, ce lo ha insegnato la  vita avendo avuto il privilegio di dedicare tempo e sentimenti a chi dalla vita  poco ha avuto, ma tanto ha dato. Il pallone gira nello stesso modo per tutti ma  forse per pochi da un senso alla vita. Non servono ingaggi milionari per emozionare la gente ma basta la passione, un rettangolo verde ed il cuore di  bambino per smuovere i sentimenti più veri, quelli che ancor oggi ci fanno  piangere vedendo scendere in campo i nostri “ragazzi speciali” con la stessa  fierezza dei campioni del calcio mondiale. Continueremo a dedicare il nostro impegno e la nostra passione per  l’organizzazione di attività dedicate agli atleti diversamente abili. 

 

17. ESport e i Dilettanti  

Sin dal principio il progetto LND eSport ha voluto sottolineare l’eliminazione  delle distanze interpersonali. In un momento delicato come quello vissuto nel  2020, dove restare a casa significa dare il proprio contributo alla battaglia  contro il coronavirus, non abbiamo smesso di promuovere coesione, amicizia e  passione per il calcio, proprio grazie agli eSport. Dopo l’interruzione del  RoadShow, in linea con le normative inerenti la gestione dell’emergenza  COVID-19, con la LND abbiamo organizzato tornei on line di Fifa, totalmente  gratuiti, per offrire ai nostri ragazzi l’opportunità di sfruttare il joypad come  svago, vivendo la magica atmosfera degli ESport sulla poltrona di casa, con la  telecronaca di Giuseppe Di Giovanni, prevista per ogni finale. Un modo per  vivere il calcio anche nei momenti in cui non possiamo praticarlo; continueremo  a garantirne l’organizzazione.

Domenica 10 gennaio 2021 è convocata l’assemblea elettiva del comitato regionale LND Piemonte e Valle d'Aosta: i due candidati alla presidenza sono Christian Mossino, presidente in carica, e Filippo Gliozzi. Iniziamo a presentare il programma dello "sfidante", che ha anche ufficializzato la sua squadra di candidati consiglieri. La grande novità è rappresentata da Giorgio Lops, ex arbitro di serie A, un altro volto nuovo è Roberto Antelmi, ex giocatore e direttore sportivo di alto livello. Erano già delegati assembleari Daniele Capello e Salvatore Margaglione, completano la rappresentanza territoriale Filippo Fava (Alessandria), Giancarlo Tarantola (Novara) e Daniele Sobrero (Cuneo), ex presidente Corneliano Roero e attuale delegato allo sport del Comune di Alba. 

Appena saranno disponibili, pubblicheremo anche la squadra e il programma di Christian Mossino.


“PIATTAFORMA PROGRAMMATICA” del candidato alla Presidenza del Comitato Regionale Piemonte-Valle d’Aosta FIGC LND FILIPPO GLIOZZI

Cari Presidenti,

la mia grande passione per il calcio e l’esperienza acquisita come giocatore, dirigente di società ed infine come dirigente federale mi consentono di raccogliere questa sfida, nella convinzione di poter contribuire, insieme alla squadra composta da consiglieri e delegati assembleari che abbiamo formato, allo sviluppo ed alla crescita di cui il nostro calcio dilettantistico regionale necessita.

Abbiamo individuato 6 punti principali del nostro programma sicuramente ambizioso ma realizzabile nel tempo, grazie all’entusiasmo, all’energia ed alla voglia di fare che ci contraddistingue e che ci permetterà di assumere decisioni e iniziative concrete.

La LND ha come scopo principale non solo l’organizzazione ma anche lo “sviluppo” dell’attività sportiva che regola e questo sarà il cuore della nostra gestione, con l’obiettivo dunque di rilanciare il movimento e farlo crescere.

Occorrerà certamente in questa prima fase tenere conto dell’impatto negativo che la pandemia ha avuto e avrà sul nostro movimento, dunque molte iniziative e nuove attività verranno attivate e implementate nel momento in cui questa grave emergenza sarà terminata (e auspichiamo tutti a breve). Nel mentre occorrerà concentrarsi maggiormente sugli aspetti economici del movimento, pronti ad investire appena possibile.

Formazione, sviluppo, innovazione, pianificazione e condivisione saranno le regole sulla base delle quali decideremo le riforme organizzative e sportive del nostro calcio regionale.

Gli obiettivi che una squadra può raggiungere dipendono dagli uomini che la compongono ed io sono certo che l’esperienza, le capacità e l’entusiasmo dei consiglieri e delegati che ne fanno parte ed ai quali verranno delegate le varie attività, saranno la giusta forza.

Eravamo due grandi regioni, possiamo tornare ad esserlo, è ora di ripartire!

I nostri obiettivi principali:

  1. Nuova Organizzazione Comitato Regionale e Consiglio Regionale
  2. Nuova organizzazione sportiva regionale
  3. Centro Tecnico del Comitato Regionale (CTCR) e Club Piemonte
  4. Proposte per la sostenibilità del sistema e sostegno economico delle società sportive
  5. Sviluppo del rapporto di socialità
  6. Sviluppo dell’etica sportiva

Questo è il cuore del nostro programma che potrà essere modificato, integrato e migliorato grazie ai  vostri suggerimenti e interventi, soprattutto anche per il tramite delle “CONSULTE” di nuova costituzione (di cui all’art. 14 del Regolamento LND) e delle Commissioni che andremo ad istituire, diventando così il nostro vero e condiviso manifesto della “ripartenza” delle nostre due Regioni.

I PRESUPPOSTI GENERALI DELLA NOSTRA AZIONE: “DOBBIAMO PENSARE AGLI AIUTI PER LE SOCIETA’ ED A SOLUZIONI CHE AUMENTINO LA QUALITA’, MIGLIORINO IL MOVIMENTO, EVITANDO UN AUMENTO DEI COSTI“.

 

1. L’ORGANIZZAZIONE DEL COMITATO E DEL CONSIGLIO REGIONALE

1.1 Revisione della composizione del Consiglio Regionale

In conformità con quanto previsto dallo Statuto della LND, il primo obiettivo sarà quello di riportare il numero dei consiglieri a 11 (attualmente sono solo 7), al fine di garantire l’armonizzazione e la reale rappresentanza dell’intero territorio regionale e dunque delle delegazioni provinciali. Nel corso del primo consiglio utile verrà deliberato e avviato l’iter procedurale diretto ad ottenere l’autorizzazione alla variazione del numero degli attuali consiglieri regionali da parte della LND che potrebbe già concludersi entro l’anno 2021.

1.2 Partecipazione

Consulte: L’art. 14 (comma 1 , lettera I, lettera f) del Regolamento della LND prevede testualmente: “Presso il Comitato può essere costituita una Consulta composta da Dirigenti di società designati ogni biennio dal Consiglio Direttivo. La Consulta è un organismo di studio e di consulenza per i problemi attinenti l'attività svolta dal Comitato e viene periodicamente convocata e presieduta dal Presidente del Comitato stesso, il quale può designare al suo interno un coordinatore”.

Nel rispetto di tale normativa provvederemo finalmente ad istituire delle Consulte che avranno il compito di esaminare varie tematiche e formulare proposte in merito.

Esse saranno composte in modo permanente: (i) da alcuni dirigenti di società (in numero massimo da stabilire a seconda della tematica e del territorio di riferimento) che verranno designati dal Consiglio direttivo sulla base di criteri oggettivi prestabiliti (quali ad esempio le categorie di appartenenza e/o le diversità territoriali) (ii) da un coordinatore (iii) dal/i delegati Assembleari, oltre alla partecipazione del/i Delegati Provinciali o Distrettuali.

La Consulta è definita permanente in quanto si riunirà con cadenza temporale stabilita al suo interno (indicativamente almeno ogni tre mesi), anche in web-conference, così da poter esaminare, con tempistiche rapide, tutte le problematiche più attuali, senza ulteriori costi di gestione delle riunioni.

Commissioni: sempre nell’ottica del coinvolgimento, è nostra intenzione istituire altresì alcune Commissioni (tendenzialmente in linea con le aree gestionali di cui al punto seguente) che avranno il compito di esaminare, sotto un profilo tecnico, le varie problematiche inerenti le attività gestionali, calcistiche ed economiche e studiare eventuali soluzioni da suggerire al Consiglio Direttivo, anche sulla base di quanto emergerà in occasione di incontri e discussioni, come ad esempio in sede di Consulta, ma non solo ovviamente. Tali Commissioni potranno essere composte da un minimo di 4 membri di cui almeno un dirigente di società, un consigliere o un delegato assembleare, un rappresentante delle Delegazioni provinciali e/o distrettuali, oltre ad un tecnico del settore di appartenenza della Commissione istituita.

1.3 Le funzioni delle aree gestionali

Per favorire lo sviluppo e le riforme necessarie in ogni settore il Comitato Regionale sarà dotato di una nuova struttura organica che prevederà l’assegnazione di specifiche deleghe, e dunque la relativa responsabilità e gestione, sempre nel rispetto dei principi di collegialità e condivisone, a singoli consiglieri regionali, ciascuno di essi, così, sarà responsabile di uno specifico settore e ne curerà la relativa organizzazione e struttura in collaborazione con il personale del Comitato stesso e delle Delegazioni provinciali :

  1. Area istituzionale, rapporti con Enti e LND
  2. Area attività sportiva: campionati e tornei
  3. Area rappresentative provinciali e Club Piemonte
  4. Area gestionale, organigramma e struttura del Comitato Regionale e delle Delegazioni
  5. Area impianti sportivi
  6. Area servizi alle società
  7. Area social, media marketing
  8. Area ESPORT

Essi saranno inoltre i riferimenti per le Delegazioni Provinciali e le società al fine da snellire l’iter burocratico, dare informazioni e prendere le decisioni che si rendano necessarie. Ogni area gestionale, pertanto, dovrà agire nel rispetto delle norme ed essere un referente gestionale di riferimento per le società e collaborare con la relativa Commissione e Consulta, ove esistente ed istituita. Una particolare attenzione dovrà essere data alle diversità territoriali.

I Comitati Provinciali dovranno essere rivalutati e potenziati attraverso una nuova attribuzione di competenze e responsabilità, come ad esempio la riassegnazione della gestione della seconda categoria.

Infine verrà istituita, a turno tra consiglieri e delegati assembleari, una “reperibilità” di sette giorni su sette, soprattutto durante il sabato e domenica o altri giorni settimanali (in contemporaneità con le gare) in cui l’orario d’ufficio del Comitato e delle Delegazioni resterà chiuso al pubblico. Di tale reperibilità verrà data informazione e notizia ogni mese sul sito web del Comitato e sulle pagine social del medesimo.

Tale reperibilità andrà ad aggiungersi a quella già in essere da parte dei Delegati Provinciali e Distrettuali.

1.4 La comunicazione digitale

Le piattaforme digitali e i social-network sono strumenti già nell’uso quotidiano del Comitato Regionale e di tutti noi, pertanto non si può prescindere da un loro sviluppo, implementazione e consolidamento.

L’utilizzo di questi strumenti dovrà essere quotidiano e agevolare lo scambio di informazioni tra Comitato e società, non solo per le comunicazioni ufficiali ma anche per qualsiasi altra forma di comunicazione e di aggiornamento delle attività svolte non solo dal Consiglio direttivo ma anche dalle Consulte e dalle Commissioni. La piattaforma potrà altresì essere utilizzata per “ascoltare” la voce delle società.

Inoltre stiamo valutando insieme a primarie società del settore la possibilità di realizzare un’applicazione – interamente a titolo gratuito – che possa essere utile a fornire notizie e informazioni immediate ai Presidenti delle società, nonché ad agevolare alcuni rapporti con il Comitato Regionale.

 

2. ORGANIZZAZIONE SPORTIVA REGIONALE

2.1 La riforma dei campionati Eccellenza, Promozione, Prima categoria, Seconda Categoria, Terza categoria, Under 19 Regionale e Provinciali

Occorre rivalutare la Coppa Italia e la Coppa Piemonte attraverso l’applicazione di nuovi criteri del torneo. Riteniamo che possa essere importante al fine di aumentare la competitività e l’interesse garantire al vincitore della manifestazione l’accesso alla categoria superiore per la stagione sportiva successiva, fatto salvo per i vincitori della Coppa Italia di Eccellenza e di Promozione. Il vincitore della Coppa Italia di Promozione avrà diritto di precedenza in caso di ripescaggio nel campionato di eccellenza. Per valorizzare ulteriormente la competizione è allo studio la possibilità di formare dei gironi iniziali sul modello della Champions League, tema che sarà sicuramente trattato nelle prime Consulte, sempre con attenzione ad evitare un aumento dei costi.

Il nostro impegno sarà quello di riuscire a valorizzare la manifestazione anche attraverso il reperimento di sostegni economici esterni, ad esempio con l’ausilio di sponsorizzazioni di enti o privati che potrebbero divenire Main sponsor (Title Cup) della manifestazione. Il tutto previa autorizzazione della Lega Nazionale Dilettanti.

Con riferimento all’utilizzo dei giovani nei rispettivi campionati di appartenenza siamo dell’idea che il “giovane bravo” debba e possa giocare, a prescindere dagli obblighi e dalle normative federali. A tal fine riteniamo che sia più logico non imporre un utilizzo maggiore del numero di giovani stabilito annualmente dal Comunicato Ufficiale (il nr. 1 di ogni stagione) ma favorirne lo schieramento in campo mediante altri incentivi (ad es. premi, punteggi utili ai ripescaggi, premio fair play, e altro).

Con riferimento ai campionati provinciali e regionali degli under 19 intendiamo implementarli mediante l’inserimento di un nuovo campionato regionale denominato “PREMIER J”; in considerazione della straordinarietà della stagione in corso e della concreta possibilità che i risultati sportivi di quest’anno possano essere seriamente influenzati dalla pandemia in corso, riteniamo che la prima stagione utile entro la quale potrebbe essere possibile introdurre questo nuovo campionato non potrà essere prima della stagione sportiva 2022/2023; la formazione del primo girone “PREMIER J” regionale dovrà infatti tenere conto del piazzamento ottenuto nella stagione immediatamente precedente; al fine di elevare il livello dei campionati provinciali ed avere una maggiore competitività anche negli altri giorni dei regionali, verrà ridotto il numero di squadre partecipanti complessivamente ai campionati regionali; le società retrocesse dal campionato di serie D (interregionale) avranno diritto di iscrivere la loro squadra under 19 direttamente nel campionato Regionale anziché Provinciale. Naturalmente, verrà richiesta apposita autorizzazione della Lega Nazionale Dilettanti.

Riteniamo, inoltre, che, una volta cessata la pandemia, già dalla prossima stagione, ovvero da quella successiva, si debba dar vita ai campionati under 23 a livello provinciale (che prevedano anche la possibilità di utilizzare dei fuori quota), fondamentali per non perdere risorse umane che altrimenti lascerebbero il mondo del calcio giocato nel passaggio dagli under 19 alle prime squadre. Questa novità dovrà necessariamente passare da una valutazione delle società dilettantistiche attraverso le Consulte di nuova costituzione.

2.2 La riforma dei campionati S.G.S.

La riforma dei campionati del Settore Giovanile e Scolastico dev’essere il cuore pulsante della nostra ripartenza, per dare nuovo slancio alle competizioni sia sul piano organizzativo che qualitativo. L’attuale sistema trova la propria ragion d’essere nell’opportunità di salvaguardare gli interessi delle società e non delle singole squadre o meglio delle singole “annate”. Tale sistema però sappiamo che ha determinato numerosi problemi sul piano pratico ben noti.

Nel rispetto del principio che ha ispirato la riforma, riteniamo che pur garantendo il medesimo interesse si possa, parimenti trovare una soluzione alternativa.

La riforma che vorremmo attuare prevede la valorizzazione delle categorie, sia per i campionati under 17 ed under 15 che per i tornei under 16 ed under 14.

Tutte le squadre under 17 ed under 15 aventi i requisiti di merito, parteciperanno ad una fase di qualificazione nel periodo settembre/ottobre dalle quali usciranno le squadre aventi diritto alla partecipazione al campionato regionale. Verranno così formati dei gironi di qualificazione, le prime di ogni girone parteciperanno ad un girone “PREMIER”, le seguenti classificate acquisiranno il diritto di partecipare alla successiva fase regionale (per la quale prevediamo indicativamente un numero massimo di 48 squadre). La fase del campionato regionale avrà inizio dal mese di novembre.

A fine stagione verrà organizzata una manifestazione sportiva in cui verrà assegnata una Supercoppa con formula “weekend”, ovvero con una manifestazione che coinvolga le partecipanti in un fine settimana dedicato in località da designare.

Alle squadre che non parteciperanno ai gironi di qualificazione verrà garantita l’attività agonistica nel periodo settembre/novembre con una competizione organizzata appositamente e gestita da ogni Delegazione. Le società che non hanno ottenuto il diritto di accedere ai campionati regionali e le squadre che hanno deciso di non partecipare ai gironi di qualificazione, faranno parte dell’organico partecipante ai campionati provinciali gestiti dalle Delegazioni di competenza.

Chiederemo pertanto “deroga” alla LND-SGS di poter adottare il nuovo format dei campionati, in via sperimentale, se possibile, già dalla stagione 2021/2022; nel mentre verranno investite della relativa opinione le Consulte che, medio tempore, avremo formato.

2.3 Rilancio tornei S.G.S.

La grande attenzione che abbiamo intenzione di porre nei confronti del calcio giovanile non si deve fermare ai campionati, ma deve anche arrivare a toccare l’importante mondo dei tornei: in questo senso riteniamo utile, dialogando attentamente anche con il settore arbitrale, puntare a ridurre i costi di organizzazione dei tornei dall’ultimo anno della categoria Esordienti fino alla Juniores in modo tale che le società abbiano dei benefici: l’obiettivo è quindi duplice: valorizzare i tornei per i più grandi ed aumentare la possibilità di guadagno per le società.

2.4 Revisione organizzativa della Rappresentativa Regionale e nuova costituzione delle Selezioni Provinciali (nuovi criteri e finalità).

La Rappresentativa Regionale rappresenta la vetrina principale del Comitato regionale Piemonte Valle d’Aosta. È opportuno cercare di riportare la selezione regionale ai livelli competitivi cui le nostre due regioni meritano di essere riportate.

La selezione dei migliori giovani è attività complessa e rilevante che necessita di un lavoro costante e continuativo che rientra certamente nell’ambito del progetto CLUB PIEMONTE. A tal fine riteniamo che sia utile che il Coordinamento della rappresentativa regionale venga svolto da un team di tre persone.

Il Consiglio Direttivo nominerà i tre componenti del team che avranno compiti organizzativi del Club Piemonte e che presenteranno requisiti di competenze tecnico-manageriali e potranno fare affidamento su uno staff di Tecnici altamente preparati.

È nostra intenzione riattivare il prima possibile il Torneo delle Provincie, manifestazione riservata alle migliori formazioni di Under 16 e 14 da disputarsi in unico evento in località da definire. La riuscita della manifestazione dipenderà anche dalla ricerca sul territorio di Main sponsor e l’attribuzione di Title Cup rispetto al quale il Comitato Regionale metterà in campo tutte le sue forze e competenze.

Le Selezioni Provinciali, destinate agli under 16 ed under 14, saranno sotto l’egida organizzativa dei Comitati Provinciali e saranno supervisionati e supportati dal team di Coordinamento del Club Piemonte. Esse permetteranno formazione e visibilità ai giovani calciatori ed un criterio di formazione e selezione per le future rappresentative Regionali under 17 ed under 15.

Infine è nostra intenzione portare avanti delle relazioni con le più prestigiose realtà professionistiche dell’Area Nord, in modo da dare la possibilità ai giovani (ed anche allo staff) che rappresentano l’élite del nostro movimento di vivere delle esperienze di “stage” presso strutture appartenenti ai massimi livelli del calcio italiano entrando in contatto con i metodi di lavoro e con la mentalità dei professionisti.

2.5 Creazione del nuovo campionato E-Sports destinato alle società dilettantistiche.

Molte Federazioni dimostrano un atteggiamento di preponderante chiusura nei confronti degli ESports con il timore che questi possano sottrarre appassionati ed allontanare i più giovani dall’esercizio degli sport tradizionali. È vero l’esatto opposto. Molti sport tradizionali cd. “minori” trovano nuovo vigore e una maggiore diffusione verso i più giovani proprio successivamente alla propria “messa in mostra” tramite gli sport elettronici. Ma questo è vero anche nel caso del calcio.

Gli E-Sports, l’E-football in particolare, insegnano ai giovani le regole del gioco, trasmettono il valore di giocare in team, del non discriminare chi è diverso ed aiutano la comprensione e l’acquisizione delle lingue straniere.

Al giorno d’oggi, dobbiamo prendere atto che i dispositivi informatici occupano una fetta sempre più importante del tempo a disposizione dei nostri figli ed è quindi di fondamentale importanza non porsi in contrasto con tale mondo ma riuscire a comprenderlo, a renderlo piuttosto una risorsa anche per evitare che sottragga partecipazione ed interesse al nostro amato “calcio giocato”. Riteniamo, quindi, che tali valori debbano essere canalizzati e veicolati attraverso un centro di e-formazione gestito direttamente dal Comitato.

È nostra intenzione istituire inizialmente dalla stagione 2021/2022 un campionato di E-Football destinato inizialmente alle società che vorranno aderire al progetto, per poi integrarlo gradualmente a tutto il movimento e renderlo una possibile fonte di introiti e diffusione del brand per tutte le società, stante l’enorme difficoltà che ha il mondo dei dilettanti ad accedere ai diritti televisivi.

2.6 Sviluppo e rilancio del Calcio Femminile.

Tutto dovrà obbligatoriamente passare attraverso una riforma, che proporremo con convinzione agli organismi federali della LND in accordo con le società di calcio Femminile. I punti principali sono: la riorganizzazione sportiva regionale che passi attraverso una rimodulazione dei campionati istituendo una nuova categoria di Promozione anziché due gironi di Eccellenza per evitare risultati scontati e troppo “larghi” tra realtà obiettivamente diverse a livello qualitativo ed organizzativo; la separazione dell’attività dell’SGS tra Femminile e maschile; lo sviluppo dei rapporti di socialità con incontri tra le società per il confronto sui problemi ricorrenti; la revisione della regola che permette alle società maschili di tenere in organico ragazze fino ai 14 anni, abbassando l’età a 12 anni; elaborare un sistema che permetta alle società di settore femminile di poter essere incentivate, anche economicamente, nell’utilizzo delle giovani e nel numero di squadre iscritte ai vari campionati.

A livello regionale istituiremo una Consulta dedicata esclusivamente al calcio Femminile, essenziale per poter elaborare e sviluppare i progetti, cui parteciperanno il delegato al calcio Femminile, un coordinatore e i dirigenti delle società del calcio Femminile. In questa direzione sarà infine nostro impegno dare un’identità forte dal punto di vista tecnico e regolamentare al settore femminile: assimilarlo al settore maschile è un errore, si tratta di una attività che ha esigenze e caratteristiche meritevoli di rispetto, valorizzazione e sviluppo, non di una scontata quanto penalizzante omologazione al calcio maschile.

2.7 Sviluppo del Calcio a Cinque

La necessaria attenzione sarà riservata alle Società di Calcio a Cinque che danno vita ad una attività in espansione e costituiscono ormai una realtà consolidata del movimento dilettantistico regionale. Anche per i Dirigenti Federali del Calcio a 5, su scala regionale e provinciale, sarà assicurata la giusta visibilità e considerazione da parte del C.R. Piemonte Valle D’Aosta. Vi sarà sostegno a questa opera di sviluppo e crescita del movimento regionale attraverso nuove iniziative di promozione per i giovani che si avvicineranno al mondo del futsal, puntando alla crescita del numero di categorie di appartenenza ad ogni singola società del Calcio a 5.

In tale contesto sarà fondamentale cercare di sviluppare e implementare soprattutto i campionati “Under” del Calcio a 5, così permettendo una crescita costante a vantaggio dell’intero settore.

Teniamo molto a questa attività, quindi sarà nostro dovere congiuntamente al Delegato del Calcio a 5 dimostrare vicinanza e compartecipazione per sviscerare insieme tutte le problematiche legate, soprattutto, ai costi ed all’impiantistica sportiva, senza dimenticare gli investimenti nelle attività.

Infine è nostra intenzione, proprio nel segno del fare e nel dare visibilità all’attività del Calcio a 5, creare degli eventi completamente gratuiti riservati a tutti i dirigenti tesserati presso le società. Utile non solo come svago, ma soprattutto tesa al coinvolgimento di chi non conosce in prima persona tutte le sfaccettature di questa disciplina che fa della tecnica individuale la sua bandiera.

2.8 Master di formazione annuale per nuovi dirigenti sportivi e nuovi corsi di aggiornamento di carattere gestionale/regolamentare/amministrativo e di approfondimento delle carte federali.

La formazione è alla base dello sviluppo di qualsiasi attività umana in qualsiasi campo, soprattutto quello sportivo.

È nostra intenzione riprendere l’aggiornamento dei corsi per Dirigenti Sportivi che miglioreranno le competenze di tutti i partecipanti con particolare riferimento alle nuove normative in vigore e allo sviluppo di tutte le problematiche gestionali, organizzative, amministrative e regolamentari. I corsi saranno modellati su una formula di diretto ed esclusivo interesse dei Dirigenti di società, con la trattazione di argomenti di concreta attualità, oltre alle materie istituzionali (Regolamenti e Carte Federali, Giustizia Sportiva, Regolamento del gioco del calcio a 11 e Calcio a 5) tra cui gli aspetti fiscali e tributari, la tutela sanitaria, gli aspetti assicurativi, senza escludere altre tematiche degne di importanza e rilievo, anche in ragione del momento delicato che si sta vivendo. Ogni corso sarà coadiuvato a livello provinciale e si avvarrà di professionisti ed esperti delle rispettive discipline, con una impostazione semplice, lineare, di immediata e agevole comprensione. I corsi avverranno anche in videoconferenza, così da permettere a tutti di partecipare a prescindere dalla zona di appartenenza e abbattendo i costi di gestione.

È nostra intenzione inoltre formalizzare un Protocollo di intesa tra il Coordinamento Regionale per il Piemonte dell’ Associazione Italiana Avvocati dello Sport (A.I.A.S.) ed il Comitato Regionale Piemonte Valle D’Aosta, protocollo che ha come scopo la promozione e la realizzazione di seminari in materia di diritto sportivo finalizzati alla la formazione di dirigenti, allenatori ed atleti delle società sportive tesserate piemontesi, oltre ad offrire alle vostre società la possibilità di avvalersi di avvocati appartenenti alla A.I.A.S. Piemonte di comprovata esperienza professionale, per eventuali richieste di consulenza, anche in ambito amministrativo ed economico tramite fiscalisti, assistenza e/o di difesa in giudizio.

È nostra intenzione riprendere ed approfondire il dialogo con la classe arbitrale ed esso dovrà avvenire attraverso “percorsi di sensibilizzazione su conoscenza e approfondimento delle regole del gioco ai vari soggetti coinvolti: calciatori, allenatori/istruttori, dirigenti e genitori” ed attraverso una “agenda di eventi formativi promossa da FIGC Regionale, d’intesa con Settore Tecnico , SGS, C.R.A. (Comitato Regionale Arbitri Piemonte VDA) per l’organizzazione di incontri, aventi come oggetto tematiche tecnico/tattiche per giocatori, allenatori e arbitri”.

A fianco dei corsi tecnici riteniamo altresì necessario che vengano in seguito organizzati anche corsi di formazione per i dirigenti sul piano sanitario (ad esempio mediante illustrazione e conoscenza dei protocolli della LND o tramite l’utilizzo di materiali e strumenti sanitari presenti negli impianti sportivi), oggi peraltro ancora più importanti. Infine è nostra intenzione rivalutare la figura del medico sportivo, una figura che all’atto della visita di idoneità sportiva possa anche individuare eventuali situazioni degne di approfondimento informando la famiglia e supportandola nella risoluzione di tali problematiche.

 

3. CENTRO TECNICO DI LEGA DEL COMITATO REGIONALE E CLUB PIEMONTE

È ormai nota da tempo l’esigenza concreta che il Comitato Regionale del Piemonte e Valle d’Aosta debba essere dotato di un proprio Centro Tecnico ove poter realizzare e svolgere le attività del Club Piemonte, fondamentale per lo sviluppo di un vero progetto realizzativo del “Club Piemonte” finora purtroppo esistente solo nel nome e nel marchio.

Il CTCR sarà il punto di riferimento necessario per svolgere un lavoro efficace sul campo con le Rappresentative Regionali e le Selezioni Provinciali, per i corsi di formazione e aggiornamento, lo svolgimento di riunioni, incontri, assemblee, sorteggi, premiazioni e svariati eventi. La nuova organizzazione dovrà essere la base di partenza per i risultati di crescita sportiva valorizzando al meglio le risorse calcistiche del movimento piemontese.

IL CTCR potrà altresì essere inoltre a disposizione delle società che ne avranno necessità di utilizzo (ad esempio per recuperi gare in caso di indisponibilità del proprio impianto, etc), oltre che luogo adatto a svolgere riunioni, incontri, corsi di formazione ed eventi speciali (anche a livello nazionale). Il CTF potrà essere anche uno strumento utile per l’attività di marketing da svolgere sul territorio per reperire risorse, promuovendo al meglio il marchio “Piemonte-Valle d’Aosta”. Il CTF sarà anche teatro ideale per sviluppare attività collaterali legate all’internazionalizzazione del movimento e all’inclusione che caratterizza il mondo dello sport: sono allo studio infatti dei corsi tecnico/calcistici tenuti interamente in lingua inglese, un’ulteriore plusvalenza nel percorso di crescita dei nostri tesserati.

Obiettivo dei nostri primi quattro anni di governo sarà cercare di individuare e lavorare per realizzare il progetto inerente il “Centro Tecnico ad esclusivo del Comitato Regionale”.

 

4. LE PROPOSTE PER LA SOSTENIBILITÀ E GLI AIUTI ALLE SOCIETÀ

4.1 La sostenibilità del sistema come obiettivo di rilancio del movimento

Il tema economico, in questo momento così difficile, è il primo che dev’essere preso in considerazione. La gestione del calcio dilettantistico dei prossimi anni sconterà in modo considerevole le difficoltà e gli impatti devastanti che la pandemia avrà avuto sul movimento e di cui si renderemo conto solo nei prossimi mesi. Dunque sarà necessario essere pronti e programmare il futuro. Il mantenimento dei servizi e la loro implementazione secondo i progetti fin qui descritti, senza prevedere un aumento dei costi (anzi cercando di ridurli) mediante il reperimento di nuove risorse o l’efficientamento di quelle attuali (o anche di quelle minori che si presenteranno all’inizio della prossima stagione 2021/2022) saranno la sfida che dovrà affrontare il nostro movimento. Oggi è sempre più difficile per una società reperire i fondi necessari per permettere la sostenibilità della società stessa e la programmazione amministrativa ed economica.

Come anticipato al punto 1.4, verrà istituito un “vero“ sportello di consulenza e strategia finanziaria gestito da un esperto in materia di Finanza Sportiva, finalizzato a reperire fondi pubblici e privati per Associazioni e Società Sportive intenzionate ad apportare miglioramenti a impianti e strutture sportive già esistenti (rispetto ai quali assume un ruolo importante la stessa valorizzazione come delineata al successivo punto 5.1); l’esperto sarà presente almeno una volta al mese in Comitato e comunque raggiungibile telefonicamente o in videoconferenza al fine di dare una costante assistenza e consulenza.

Fermo restando che il primo obiettivo è far sopravvivere le società e quindi il sistema in questo difficile periodo, servono misure immediate e concrete, non simboliche. Proporremo come Comitato Regionale del Piemonte e Valle D’Aosta, con convinzione, agli organismi governativi di riferimento alcune misure economiche di immediata efficacia e nello specifico: l’esonero dal pagamento dell’iva per un periodo di almeno tre anni ed un ammortamento del 150% delle sponsorizzazioni per almeno cinque anni.

Anche sul piano Regionale sarà molto importante agire ad esempio richiedendo agli Enti di riferimento interventi mirati a sostengo del calcio giovanile e dilettantistico sulla base di un sistema equo (e dunque a favore di tutti gli sport) richiedendo, ad esempio, contributi sulla base del numero di atleti iscritti presso ognuna delle nostre società.

Alla luce della Riforma dello Sport in atto, della probabile abolizione del vincolo sportivo (rispetto al quale siamo certamente contrari, ma se così dev’essere occorre prenderne atto, pensando e proponendo da subito soluzioni alternative) e la trasformazione dei collaboratori in dipendenti sarà inevitabile un aumento dei costi di gestione che non devono ricadere sugli atleti e le loro famiglie. Infatti, in assenza di risorse alternative, le società si vedranno obbligate a reperire le risorse tra i propri associati, molti dei quali potrebbero non permetterselo. A tal fine sarà necessario essere vigili e attenti all’evoluzione sul piano nazionale della Riforma sullo Sport e non rimanere inerti e impreparati, cercando di farsi portatori di idee e soluzioni che possano rendere sostenibile economicamente il movimento e garantire le società e i loro investimenti.

A tal proposito riteniamo che il Comitato Regionale nella persona del Presidente debba farsi promotore, da subito, di idee e progetti da porre all’attenzione dei “tavolo nazionale della LND”, affinché il regolamento del cosiddetto Premio di Addestramento e Formazione Tecnica o altro sistema di salvaguardia economico degli investimenti che sarà previsto dalla normativa di riferimento sia un effettivo e concreto sistema di tutela e non risulti poi inefficiente o inadeguato a sostenere il sistema.

4.2 Supporto alle società in ambito creditizio

Tale supporto verrà realmente istituito e potenziato mediante la messa a disposizione di un gruppo di consulenti che fornirà assistenza gratuita a tutte le società finalizzato a fornire tutte le informazioni utili e necessarie per l’accesso/la gestione dei fondi di “mutualità” ed aiuti derivanti dal Credito Sportivo ed altri enti, incluso l’accesso ai Fondi europei e ad eventuali ulteriori nuove forme di sostegno. A tal fine, sarà nostra intenzione non solo richiedere il supporto esterno a professionisti e consulenti del settore (senza aggravio di costi naturalmente), ma anche di formare il personale dipendente del Comitato Regionale di modo che lo Sportello, nel tempo, possa divenire permanente e sempre più efficiente.

Insieme al team che verrà a formarsi, valuteremo altresì, la possibilità di creare una forma di aggregazione delle società (una “sorta” di Consorzio o altro strumento giuridico idoneo) che possa agevolare le società ad accedere, anche autonomamente, ai Fondi europei con maggiore efficacia, sempre nel rispetto delle regole imposte dalla FIGC-LND. Gli associati potranno così usufruire della consulenza a titolo gratuito e saranno supportati da professionisti e personale competente in materia legale e fiscale, come meglio precisato anche al successivo punto 4.1.

4.3 Le risorse federali del Comitato

L’impatto socio-economico ed i numeri che il nostro calcio sviluppa nel contesto regionale devono trovare un riconoscimento immediato al termine di ogni stagione sportiva. L’eventuale disavanzo economico annuale dovrà essere sempre obbligatoriamente immediatamente ridistribuito alle società oppure investito in progetti a media-lunga scadenza, previa condivisione con le società e studio di fattibilità. A tal fine ci prendiamo l’impegno di garantire la pubblicazione annuale dei bilanci della relativa gestione.

4.4 La valorizzazione del marchio federale in ambito regionale

Il marchio federale, il prestigio e l’identità ad esso collegato deve essere un elemento distintivo e dobbiamo avere la capacità di dare ad esso un valore sul piano commerciale. Esso deve essere ben identificato, garanzia di qualità e positività, allargando il mercato e recuperando spazi ad oggi lasciati ad altri. Riuscire in questo obiettivo significa poter dare in futuro nuove risorse alle società.

4.5 L’attività di promozione, strategia

L’attività di marketing potrà trovare la sua naturale evoluzione solo nel momento in cui il prodotto “Piemonte Valle d’Aosta” presenterà caratteristiche idonee per essere promosso. In tale ottica riteniamo che solo con un movimento in crescita e maggiormente rappresentativo, ad esempio attraverso la valorizzazione e la visibilità delle selezioni regionali, delle Coppe e dei campionati, sarà poi possibile reperire risorse economiche sul piano commerciale.

 

5. LO SVILUPPO DEL RAPPORTO SOCIALITA’

5.1 Lo sviluppo del rapporto socialità, la valorizzazione del territorio e degli impianti

È di fondamentale importanza che le società presenti sul territorio piemontese e valdostano siano maggiormente supportate nei vari rapporti con le istituzioni. Territorio vuol dire luoghi, persone, istituzioni, interlocutori e scenari attraverso i quali si concretizza l’intera azione di contatto. Sul territorio si muovono diversi mondi e tutti necessitano di una grande organizzazione ed un approccio diverso. In questa azione di contatto il Comitato nelle figure del Presidente, dei consiglieri e dei delegati assembleari sarà sicuramente sempre presente e di aiuto nelle relazioni. In particolar modo verso le istituzioni regionali (Regione Piemonte e Regione Autonoma Valle D’Aosta), mentre sarà compito delle Delegazioni rapportarsi a quelle comunali e territoriali.

In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, un esempio su tutti è il miglioramento delle strutture: un dovere per dare maggiore stabilità al futuro delle nostre società. Attraverso il supporto del Comitato Regionale, della Consulta e della Commissione, dovrà essere intensificato il dialogo con le istituzioni in modo da dotare sempre più realtà (in tutto il territorio) di impianti all’avanguardia e in grado di rientrare nei canoni di omologazione della LND. Sempre tramite il dialogo costante con le amministrazioni locali a supporto delle società, sarà possibile trovare equilibri capaci di ridurre i costi fissi di gestione degli impianti, per quanto possibile a seconda delle singole realtà. Infine è secondo noi fondamentale che le società di Piemonte e Valle d’Aosta possano vivere in sinergia il delicato tema dell’ammodernamento dell’impiantistica: i dati del territorio sono importanti come numero di campi e di interventi da realizzare, uno scenario che deve permettere di rivolgersi alle aziende del settore come una sorta di consorzio, supportati ovviamente dalla voce del Comitato Regionale, in modo tale da ottenere agevolazioni sistematiche dei costi grazie ad un volume di affari notevole se inteso nel suo complesso.

L’impianto rappresenta la casa di una società sportiva, e deve essere funzionale, sicura ed accogliente quanto più possibile per migliorare la qualità del prodotto calcio che stiamo andando a valorizzare.

5.2 L’inclusione sociale

L’impegno per l’inclusione sociale è una tematica centrale della nostra azione di contatto con il territorio. Significa riuscire a ridurre le distanze, contribuire a combattere tutte le forme di discriminazione, significa rendersi partecipi di una grande opera di solidarietà. Significa rendere il CALCIO COME FATTORE DI AGGREGAZIONE, non di divisione.

5.3 Progetti nella scuola

Come ben sappiamo purtroppo nel mondo della scuola il calcio viene spesso tenuto ai margini. È dunque importante cercare di riportare interesse e attenzione a questo sport nell’ambito scolastico. L’azione dello sport e del calcio in particolare passa attraverso una grande sensibilità nel predisporre progetti, nella capacità di rappresentarli, nella cura delle attività di contatto. Dobbiamo nuovamente interagire con il mondo scolastico giovanile con costanza e continuità, offrendo un contributo all’educazione motoria delle giovani generazioni sfruttando la popolarità, l’universalità e la semplicità del linguaggio del nostro sport.

Gli obiettivi sopra delineati non possono che passare per un maggiore coinvolgimento dei rapporti istituzionali con il CONI-USR (Ufficio Scolastico Regionale) e le attività da loro svolte nell’ambito dei Progetti scolastici. Inoltre vanno ridisegnati i rapporti con gli enti locali (Comuni e Circoscrizioni) per snellire le procedure di collaborazione con le singole realtà scolastiche e mettere in moto dei meccanismi virtuosi sia nei confronti delle società sportive sia verso l’istituzione scuola, sempre nel pieno rispetto delle regole.

5.4 Il calcio per diversamente abili

Sul solco e l’esperienza delle iniziative portate avanti dalla Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC, svilupperemo un progetto finalizzato all’integrazione al suo interno di attività dedicate alla pratica calcistica, con contributi formativi e specifici corsi abilitativi, anche riservati ad allenatori di calciatori e calciatrici con disabilità. Sarà importante sviluppare l’attività degli atleti appartenenti a questa categoria speciale anche mediante un loro maggiore coinvolgimento finalizzato all’organizzazione di singoli e speciali eventi con il marchio FIGC, nel segno della collaborazione con istituzioni ed enti che possano anche patrocinare e sostenere tali manifestazioni. Un contributo fondamentale può essere portato dalle associazioni già operanti nel settore dell’attività sportiva per diversamente abili, usufruendo della loro esperienza per portare gli eventi FIGC ad un livello di eccellenza e allargando nel contempo la base dei partecipanti.

 

6. LO SVILUPPO DELL’ETICA SPORTIVA

Lo sviluppo dell’etica sportiva dovrà necessariamente passare attraverso delle regole precise: la trasparenza istituzionale; la pubblicazione, la diffusione, l’aggiornamento delle informazioni sui canali ufficiali del Comitato; l’assegnazione degli incarichi, dei progetti, tramite competenze e selezione del personale.

6.1 Fair play

Il Comitato sente su di sé una forte responsabilità in tema di sviluppo sociale ed educativo dei più giovani. In tal senso, l'applicazione del codice europeo di etica sportiva sarà al centro dell'attività del comitato.

Il fair play è essenziale se si vuole riuscire a promuovere e sviluppare lo sport e la partecipazione. La lealtà nello sport - il fair play - è benefica per l'individuo, per le organizzazioni sportive e per la società nel suo complesso. Tutti noi abbiamo la responsabilità di promuovere il FAIR PLAY, IL MODO VINCENTE (CHI GIOCA LEALMENTE È SEMPRE VINCITORE) in particole nelle scuole calcio e nel S.G.S. ed il movimento dei “grandi” dovrà essere l’esempio trainante.

6.2 No al razzismo

Tutti conoscete l’importanza di questa battaglia e il ruolo chiave rivestito dallo sport e in particolar modo dal calcio, sport popolare per eccellenza. Crediamo che le nostre società, in particolare nelle aree dove si registra la presenza di comunità straniere particolarmente rilevanti, abbiano bisogno della collaborazione di figure particolarmente rappresentative appartenenti a tali realtà in grado di facilitare il dialogo e l’inserimento degli atleti nelle società sportive. Un’opera fondamentale, da portare avanti non solo in campo ma anche e soprattutto sugli spalti. Infine sono allo studio iniziative per il sostegno economico delle famiglie in difficoltà per facilitarne l’iscrizione all’attività FIGC: crediamo che nessun bambino e nessuna bambina debbano rinunciare al calcio causa problematiche economiche.

Il nostro programma non è chiuso, ma “aperto” ad ogni riflessione e suggerimento.

Forza Piemonte e Valle d’Aosta!

 

Il candidato Presidente
Filippo Gliozzi

I candidati consiglieri
Roberto Antelmi, Daniele Capello, Filippo Fava, Giorgio Lops, Salvatore Margaglione, Daniele Sobrero, Giancarlo Tarantola.

“SEMBRA SEMPRE IMPOSSIBILE FINCHÉ NON LO HAI FATTO” (Nelson Mandela)

ASSEMBLEA ELETTIVA - Partito il percorso elettorale che porterà alla nomina dei nuovi presidenti di LND (6 febbraio) e FIGC (22 febbraio). Nei prossimi giorni pubblicheremo le squadre e i programmi dei due candidati alla carica di presidente LND Piemonte e Valle d’Aosta


Il percorso elettorale per definire la nuova governance del calcio è iniziato. L’Assemblea Elettiva della FIGC si svolgerà il 22 febbraio 2021, con il presidente Gabriele Gravina che sarà sfidato da Cosimo Sibilia, presidente della LND e vicepresidente vicario della FIGC. Tutte le componenti che parteciperanno all’elezione della massima carica del pallone nazionale dovranno definire i rispettivi governi prima di quella data: le associazioni di calciatori, allenatori e arbitri, Lega A, Lega B e Lega Pro, e naturalmente la Lega Nazionale Dilettanti, che ci interessa da vicino.

L’assemblea elettiva della LND è fissata per il 6 febbraio; entro e non oltre il 12 gennaio, dovranno svolgersi le assemblee regionali: le società piemontesi e valdostane saranno chiamate alle urne domenica 10 gennaio. Per la presidenza del comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta, ci sono due candidati: da una parte Christian Mossino, presidente in carica, dall’altra lo “sfidante” Filippo Gliozzi.

Nei prossimi giorni, con assoluta imparzialità, pubblicheremo le squadre e i programmi dei due candidati, in modo da offrire alle società e ai loro presidenti gli strumenti per fare la scelta – speriamo – migliore per il futuro del nostro calcio.

ASSEMBLEA ELETTIVA - Partito il percorso elettorale che porterà alla nomina dei nuovi presidenti di LND (6 febbraio) e FIGC (22 febbraio). Nei prossimi giorni pubblicheremo le squadre e i programmi dei due candidati alla carica di presidente LND Piemonte e Valle d’Aosta


Il percorso elettorale per definire la nuova governance del calcio è iniziato. L’Assemblea Elettiva della FIGC si svolgerà il 22 febbraio 2021, con il presidente Gabriele Gravina che sarà sfidato da Cosimo Sibilia, presidente della LND e vicepresidente vicario della FIGC. Tutte le componenti che parteciperanno all’elezione della massima carica del pallone nazionale dovranno definire i rispettivi governi prima di quella data: le associazioni di calciatori, allenatori e arbitri, Lega A, Lega B e Lega Pro, e naturalmente la Lega Nazionale Dilettanti, che ci interessa da vicino.

L’assemblea elettiva della LND è fissata per il 6 febbraio; entro e non oltre il 12 gennaio, dovranno svolgersi le assemblee regionali: le società piemontesi e valdostane saranno chiamate alle urne domenica 10 gennaio. Per la presidenza del comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta, ci sono due candidati: da una parte Christian Mossino, presidente in carica, dall’altra lo “sfidante” Filippo Gliozzi.

Nei prossimi giorni, con assoluta imparzialità, pubblicheremo le squadre e i programmi dei due candidati, in modo da offrire alle società e ai loro presidenti gli strumenti per fare la scelta – speriamo – migliore per il futuro del nostro calcio.

SOCIETA’ - Nasce un nuovo, grande polo nel cuneese, con lo storico marchio del Cuneo 1905 e lo stadio Paschero portati dal Cuneo FC, e la solida realtà dell’Olmo, che ha l’Eccellenza, tutte le giovanili regionali e la Scuola calcio Èlite


“Venerdì 11 dicembre la società sportiva dilettantistica Cuneo FC e l’Asd Olmo si uniscono in un unico progetto sportivo con l’obiettivo di riportare il calcio cuneese ai grandi fasti di un tempo, dopo un anno denso di difficoltà, investendo sempre più sul settore giovanile. A inizio 2021 si terrà una conferenza stampa per presentare i componenti della dirigenza e gli obiettivi della stagione sportiva 2021/22”.

Con questo comunicato stampa, pubblicato sul sito ufficiale dell’Olmo, viene annunciata la fusione che rinnoverà il panorama calcistico cuneese e regionale nella prossima stagione. Mancano i dettagli, a partire dal nome della nuova società e dall’organigramma, ma la prospettiva è chiara: unire le forze tra un marchio storico e in cerca di rilancio, che si porta in dote lo stadio Paschero, e una società in salute come quella biancorossa, che vanta la Prima squadra in Eccellenza, un Settore giovanile con tutte le squadre iscritte ai regionali e una Scuola calcio Èlite.

La fusione sarà il coronamento di un lungo corteggiamento, incentrato sulla contesa per avere il marchio storico del Cuneo 1905, società dichiarata fallita nel dicembre 2019. All’inizio della scorsa stagione era nato, sotto l’ala protettiva del Comune, il Cuneo FC del presidente Mario Castellino, che in estate aveva vinto l’asta per avere il marchio del Cuneo 1905 proprio contro l’Olmo e altri due investitori privati. Ma evidentemente la società del presidente Riccardo Andreis non si è fermata a quella parziale sconfitta, anzi proprio da lì nasce la trattativa che ha portato all’annunciato “unico progetto sportivo con l’obiettivo di riportare il calcio cuneese ai grandi fasti di un tempo”. Per i dettagli, bisognerà aspettare gennaio 2021.

PANCHINA - L’ex selezionatore della rappresentativa regionale, già allenatore nelle giovanili nazionali di Ivrea, Alessandria e Canavese, prende il posto di Emiliano Ferrari. “Qui al Lascaris ho iniziato 15 anni fa, è il modo migliore per ricominciare. Stiamo studiando come riprogrammare l’attività, la salute viene prima di tutto”


Claudio Frasca è il nuovo allenatore dell’Under 17 del Lascaris: la società bianconera ha scelto l’ex selezionatore della rappresentativa regionale per sostituire Emiliano Ferrari. “Per i nostri 2004 - spiega il presidente Vincenzo Gaeta - abbiamo mantenuto una guida tecnica di altissimo livello, per portare avanti il lavoro iniziato in questa difficile stagione”.

Dottore specializzato massoterapia, posturologia e rieducazione motoria, allenatore nelle giovanili nazionali con Ivrea, Alessandria e Canavese, da quattro anni in Federazione nello staff delle rappresentative e anche nello scouting delle selezioni nazionali, Frasca ritrova una panchina importante dopo tante stagioni: “Torno a fare quello che mi piace di più, sono molto contento, non vedo l’ora di poter incominciare sul campo” spiega il neo allenatore bianconero, che poi entra nello specifico: “Dopo le esperienze con le giovanili nazionali, sono stato fermo tre anni in cui mi sono dedicato alla formazione e alla crescita del mio studio medico. Con le rappresentative questa sarebbe stata la quarta stagione, ma anche quest’anno non si giocherà il Torneo delle Regioni e rischiavo di stare fermo altri sei mesi. La chiama di Christian Balice è arrivata nel momento giusto. Stare in campo con i giovani è sempre bello, ma allenare tutti i giorni è diverso dal lavoro del selezionatore: insomma non ci abbiamo messo molto a trovare l’accordo”.

La rosa dei 2004 del Lascaris è davvero importante, Frasca non si nasconde: “Una squadra importante e competitiva, costruita per vincere, con tanti ragazzi che ritrovo dalle esperienze con le rappresentative, finora allenata da un mister che stimo molto come Ferrari. Mi sembra il modo migliore per rientrare a lavorare con le società, per di più in un ambiente che conosco bene perché è qui al Lascaris che ho iniziato 15 anni fa come responsabile della Scuola calcio e preparatore atletico, prima di andare all’Albese con Scola e iniziare da lì la mia carriera che mi ha portato ad allenare per quattro anni nelle giovanili nazionali”.

Idee chiare anche sugli obiettivi: “È una grande opportunità per costruire qualcosa di importante: non voglio fare promesse e come sempre sarà il campo a decidere, ma non posso negare che questa squadra è stata costruita per vincere. Non dobbiamo mai dimenticare che il calcio è un gioco, dobbiamo giocare e divertirci al massimo. Ma io, quando perdo, non mi diverto tanto…”

Questa stagione tormentata è gravata da un enorme punto di domanda. Anche se è possibile riprendere gli allenamenti, per quanto in forma individuale, quando e come si giocherà? “È un enorme problema, i ragazzi stanno soffrendo l’impossibilità di allenarsi e fare attività fisica, che rischia di avere conseguenze spiacevoli sulla salute, prima che sul calcio. Per ora ho avuto solo un approccio con i ragazzi - conclude Frasca - ma dobbiamo capire in questi giorni come riprogrammare l’attività. Io non vedo l’ora di iniziare, fosse per me sarei già in campo, ma bisogna fare scelte prudenti, condivise, razionali.

RIFORMA DELLO SPORT - È scontro totale sull’eliminazione del vincolo sportivo approvato dal Consiglio dei Ministri all’interno dei decreti di riforma dello sport, con cinque decreti che riguardano “le tutele per i lavoratori sportivi, il professionismo femminile, l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato, l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione”, come annunciato dal Ministro Spadafora in persona. Ora la discussione deve passare alla conferenza delle Regioni e alle commissioni parlamentari competenti. Se - come sembra - ci sarà un via libera definitivo, verrà eliminato il vincolo sportivo per i giovani e per i dilettanti, adeguandoli di fatto ai professionisti.


LND, COSIMO SIBILIA: “GRAVE MINACCIA PER L’ESISTENZA DEL CALCIO DILETTANTISTICO”

Una diga per opporsi alla catastrofe. È questa l'immagine che chiarisce la posizione della Lega Nazionale Dilettanti rispetto alla modifica per decreto legislativo del vincolo e all'introduzione di nuove norme in materia di lavoro sportivo. La LND, che rappresenta 12 mila società di calcio dilettantistico in Italia, si dichiara infatti totalmente contraria a qualsiasi variazione alle norme attualmente in vigore e che regolano questi due ambiti dell'attività sportiva.

"Le norme sul vincolo sportivo presenti nei decreti attuativi rappresentano una grave minaccia per l'esistenza del calcio dilettantistico a partire dalle scuole calcio, coinvolgendo l'intera filiera dell'attività giovanile, che è la vera risorsa del movimento unitamente all'attività delle prime squadre fondata principalmente sulla valorizzazione dei giovani - non usa mezzi termini il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, nel commentare l'approvazione dei testi da parte del Consiglio dei Ministri - Il vincolo di tesseramento, invece, assunto con le tutele già presenti, costituisce un elemento essenziale di sussistenza per ogni singola società dilettantistica, pertanto va mantenuto nella sua attuale regolamentazione. Non esistono, in senso assoluto, forme d’indennizzo che possano surrogarlo. E poi come si può pensare, specie in questo particolare momento storico, di mettere sulle spalle delle ASD anche il fardello dei rapporti di lavoro, dimenticando completamente i sacrifici e gli oneri già pesantissimi che gravano su realtà che basano la loro opera sul volontariato?".

Il decreto legislativo sul lavoro sportivo assesterà un duro colpo alle ASD e SSD che dovranno considerare i loro atleti dilettanti (in contrasto con le norme della FIGC) come lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS con aggravio di costi e incombenze di versamenti, registrazione, ecc., fermo restando che quei contributi non arriveranno mai ai destinatari in quanto la vita sportiva di un atleta si esaurisce nell’arco di pochi anni e la loro concorrenza ad una futura ipotetica pensione consterebbe di poche decine di euro.

Non solo, nella legge di bilancio, in corso di approvazione in Parlamento, è prevista l’abolizione della norma recata dall’art. 4 del DPRE n. 633/72 che stabilisce l’esonero dall’IVA delle attività rese dalle associazioni sportive nei confronti dei soci, tesserati e partecipanti. Dette attività, finora considerate non commerciali, con la norma che si sta introducendo con la legge di bilancio, verrebbero ricondotte nel campo IVA con obblighi di fatturazione e registrazione che renderanno sempre più difficile la vita dell’associazionismo sportivo.

La Lega Nazionale Dilettanti chiede quindi l'intervento deciso della Federazione Italiana Giuoco Calcio. "La FIGC, titolare in materia, deve attivarsi in totale opposizione a queste paventate norme che, se entrassero in vigore, decreterebbero l’estinzione di migliaia di Società affiliate alla stessa Federazione - dichiara Sibilia - Rispetto alla questione del vincolo la LND non si è mai sottratta al dialogo con tutti i soggetti coinvolti, a partire dall'AIC, coordinandosi con la FIGC".

“Ci troviamo perfettamente in linea con le dichiarazioni del Presidente Sibilia - afferma il Presidente Christian Mossino -. Il provvedimento penalizza fortemente il sistema calcistico, che a causa di questa pandemia riversa già in gravi sofferenze, pertanto supporteremo, per quanto di nostra competenza, tutte le azioni che la Federazione e la Lega vorranno intraprendere affinchè non trovi effettiva attuazione”.

Fonti: www.lnd.it e piemontevda.lnd.it

CHE COS’E’ IL VINCOLO SPORTIVO

Ma che cos’è il vincolo sportivo? È l’obbligo di svolgere la propria attività sportiva agonistica solamente per conto della società per la quale è tesserato: questo avviene per i professionisti (non in virtù del vincolo stesso, che è stato abolito nel 1981, con le successive modifiche del cosiddetto “decreto Bosman” del 1986, ma dal contratto di lavoro sportivo in esclusiva) che per i dilettanti.

Secondo l’articolo 31 delle NOIF (norme organizzative interne della FIGC) i giovani dagli 8 ai 16 anni possono essere tesserati per società che svolgono attività esclusiva nel Settore giovanile e nella divisione femminile con “vincolo per la sola durata della stagione sportiva, al termine della quale è libero/a di diritto”. Dal 14° anni di età (ma di fatto dal 16°, visto il punto precedente), in virtù dell’articolo 32, possono “assumere con la società della Lega Nazionale Dilettanti o della Divisione Calcio Femminile, per la quale sono già tesserati, vincolo di tesseramento sino al termine della stagione sportiva entro la quale abbiano anagraficamente compiuto il 25° anno di età, acquisendo la qualifica di “giovani dilettanti”. Il vincolo dei “giovani di serie”, ossia quelli tesserati per una società professionistica, termina al 19° anno di età.

Con il vincolo, il giocatore non può cambiare squadra se non con il consenso della società titolare del cartellino, a meno di casi particolari: sottoscrizione di un contratto da professionista, cambio di residenza, fallimento della società di appartenenza, mancata partecipazione alle prime quattro gare ufficiali durante la stagione sportiva. Per essere “libero” di cambiare squadra al 30 giugno di ogni anno, il rimedio è rappresentato dalla sottoscrizione, all’atto di ogni tesseramento, dello “svincolo per accordo” tra il calciatore e la società (il famoso articolo 108 delle NOIF).

Come in tutte le situazioni, ci sono vantaggi e svantaggi rispetto ai punti di vista. Molti giovani abbandonano l’attività agonistica non potendo scegliere con quale società giocare, così come non è un segreto che molte famiglie hanno dovuto metterci dei soldi per “liberare” i propri figli dal vincolo (con una pratica che, ricordiamolo, è illegale).

Se da un lato, dunque, l’abolizione del vincolo favorirebbe la libertà sportiva del calciatore dilettante, dall’altro, senza la tutela dei vincoli, le società difficilmente potrebbero sopravvivere e, soprattutto, non avrebbero nessun interesse ad investire nel Settore giovanile. Bisognerebbe dare più importanza ai premi di preparazione e formazione, ovvero il riconoscimento economico che la società di approdo deve versare alle società precedenti (le ultime tre) che hanno “insegnato” al giovane a diventare calciatore, secondo delle tabelle che tengono conto degli anni di permanenza e della categoria di destinazione. E anche a Federazione dovrebbe premiare i club in cui crescono i giovani, anche nei casi in cui non si affaccino al professionismo.

Invece, il “premio di formazione tecnica” previsto dalla riforma sarebbe corrisposto solo all’ultima società dilettantistica, amatoriale o giovanile ed esclusivamente in occasione del primo contratto di lavoro sportivo sottoscritto dall’atleta (non più in seguito al tesseramento). Anche in questo caso ci sono delle scorciatoie che tutti conoscono, come la creazione di società satellite fittizie da parte di società professionistiche. Comunque, con l’addio o il ridimensionamento degli introiti derivanti dalle premialità, le società per sopravvivere dovranno percorrere nuove strade, come l’aumento delle rette annuali che versano le famiglie dei giovani calciatori.

RIFORMA DELLO SPORT - È scontro totale sull’eliminazione del vincolo sportivo approvato dal Consiglio dei Ministri all’interno dei decreti di riforma dello sport, con cinque decreti che riguardano “le tutele per i lavoratori sportivi, il professionismo femminile, l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato, l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione”, come annunciato dal Ministro Spadafora in persona. Ora la discussione deve passare alla conferenza delle Regioni e alle commissioni parlamentari competenti. Se - come sembra - ci sarà un via libera definitivo, verrà eliminato il vincolo sportivo per i giovani e per i dilettanti, adeguandoli di fatto ai professionisti.


LND, COSIMO SIBILIA: “GRAVE MINACCIA PER L’ESISTENZA DEL CALCIO DILETTANTISTICO”

Una diga per opporsi alla catastrofe. È questa l'immagine che chiarisce la posizione della Lega Nazionale Dilettanti rispetto alla modifica per decreto legislativo del vincolo e all'introduzione di nuove norme in materia di lavoro sportivo. La LND, che rappresenta 12 mila società di calcio dilettantistico in Italia, si dichiara infatti totalmente contraria a qualsiasi variazione alle norme attualmente in vigore e che regolano questi due ambiti dell'attività sportiva.

"Le norme sul vincolo sportivo presenti nei decreti attuativi rappresentano una grave minaccia per l'esistenza del calcio dilettantistico a partire dalle scuole calcio, coinvolgendo l'intera filiera dell'attività giovanile, che è la vera risorsa del movimento unitamente all'attività delle prime squadre fondata principalmente sulla valorizzazione dei giovani - non usa mezzi termini il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, nel commentare l'approvazione dei testi da parte del Consiglio dei Ministri - Il vincolo di tesseramento, invece, assunto con le tutele già presenti, costituisce un elemento essenziale di sussistenza per ogni singola società dilettantistica, pertanto va mantenuto nella sua attuale regolamentazione. Non esistono, in senso assoluto, forme d’indennizzo che possano surrogarlo. E poi come si può pensare, specie in questo particolare momento storico, di mettere sulle spalle delle ASD anche il fardello dei rapporti di lavoro, dimenticando completamente i sacrifici e gli oneri già pesantissimi che gravano su realtà che basano la loro opera sul volontariato?".

Il decreto legislativo sul lavoro sportivo assesterà un duro colpo alle ASD e SSD che dovranno considerare i loro atleti dilettanti (in contrasto con le norme della FIGC) come lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS con aggravio di costi e incombenze di versamenti, registrazione, ecc., fermo restando che quei contributi non arriveranno mai ai destinatari in quanto la vita sportiva di un atleta si esaurisce nell’arco di pochi anni e la loro concorrenza ad una futura ipotetica pensione consterebbe di poche decine di euro.

Non solo, nella legge di bilancio, in corso di approvazione in Parlamento, è prevista l’abolizione della norma recata dall’art. 4 del DPRE n. 633/72 che stabilisce l’esonero dall’IVA delle attività rese dalle associazioni sportive nei confronti dei soci, tesserati e partecipanti. Dette attività, finora considerate non commerciali, con la norma che si sta introducendo con la legge di bilancio, verrebbero ricondotte nel campo IVA con obblighi di fatturazione e registrazione che renderanno sempre più difficile la vita dell’associazionismo sportivo.

La Lega Nazionale Dilettanti chiede quindi l'intervento deciso della Federazione Italiana Giuoco Calcio. "La FIGC, titolare in materia, deve attivarsi in totale opposizione a queste paventate norme che, se entrassero in vigore, decreterebbero l’estinzione di migliaia di Società affiliate alla stessa Federazione - dichiara Sibilia - Rispetto alla questione del vincolo la LND non si è mai sottratta al dialogo con tutti i soggetti coinvolti, a partire dall'AIC, coordinandosi con la FIGC".

“Ci troviamo perfettamente in linea con le dichiarazioni del Presidente Sibilia - afferma il Presidente Christian Mossino -. Il provvedimento penalizza fortemente il sistema calcistico, che a causa di questa pandemia riversa già in gravi sofferenze, pertanto supporteremo, per quanto di nostra competenza, tutte le azioni che la Federazione e la Lega vorranno intraprendere affinchè non trovi effettiva attuazione”.

Fonti: www.lnd.it e piemontevda.lnd.it

CHE COS’E’ IL VINCOLO SPORTIVO

Ma che cos’è il vincolo sportivo? È l’obbligo di svolgere la propria attività sportiva agonistica solamente per conto della società per la quale è tesserato: questo avviene per i professionisti (non in virtù del vincolo stesso, che è stato abolito nel 1981, con le successive modifiche del cosiddetto “decreto Bosman” del 1986, ma dal contratto di lavoro sportivo in esclusiva) che per i dilettanti.

Secondo l’articolo 31 delle NOIF (norme organizzative interne della FIGC) i giovani dagli 8 ai 16 anni possono essere tesserati per società che svolgono attività esclusiva nel Settore giovanile e nella divisione femminile con “vincolo per la sola durata della stagione sportiva, al termine della quale è libero/a di diritto”. Dal 14° anni di età (ma di fatto dal 16°, visto il punto precedente), in virtù dell’articolo 32, possono “assumere con la società della Lega Nazionale Dilettanti o della Divisione Calcio Femminile, per la quale sono già tesserati, vincolo di tesseramento sino al termine della stagione sportiva entro la quale abbiano anagraficamente compiuto il 25° anno di età, acquisendo la qualifica di “giovani dilettanti”. Il vincolo dei “giovani di serie”, ossia quelli tesserati per una società professionistica, termina al 19° anno di età.

Con il vincolo, il giocatore non può cambiare squadra se non con il consenso della società titolare del cartellino, a meno di casi particolari: sottoscrizione di un contratto da professionista, cambio di residenza, fallimento della società di appartenenza, mancata partecipazione alle prime quattro gare ufficiali durante la stagione sportiva. Per essere “libero” di cambiare squadra al 30 giugno di ogni anno, il rimedio è rappresentato dalla sottoscrizione, all’atto di ogni tesseramento, dello “svincolo per accordo” tra il calciatore e la società (il famoso articolo 108 delle NOIF).

Come in tutte le situazioni, ci sono vantaggi e svantaggi rispetto ai punti di vista. Molti giovani abbandonano l’attività agonistica non potendo scegliere con quale società giocare, così come non è un segreto che molte famiglie hanno dovuto metterci dei soldi per “liberare” i propri figli dal vincolo (con una pratica che, ricordiamolo, è illegale).

Se da un lato, dunque, l’abolizione del vincolo favorirebbe la libertà sportiva del calciatore dilettante, dall’altro, senza la tutela dei vincoli, le società difficilmente potrebbero sopravvivere e, soprattutto, non avrebbero nessun interesse ad investire nel Settore giovanile. Bisognerebbe dare più importanza ai premi di preparazione e formazione, ovvero il riconoscimento economico che la società di approdo deve versare alle società precedenti (le ultime tre) che hanno “insegnato” al giovane a diventare calciatore, secondo delle tabelle che tengono conto degli anni di permanenza e della categoria di destinazione. E anche a Federazione dovrebbe premiare i club in cui crescono i giovani, anche nei casi in cui non si affaccino al professionismo.

Invece, il “premio di formazione tecnica” previsto dalla riforma sarebbe corrisposto solo all’ultima società dilettantistica, amatoriale o giovanile ed esclusivamente in occasione del primo contratto di lavoro sportivo sottoscritto dall’atleta (non più in seguito al tesseramento). Anche in questo caso ci sono delle scorciatoie che tutti conoscono, come la creazione di società satellite fittizie da parte di società professionistiche. Comunque, con l’addio o il ridimensionamento degli introiti derivanti dalle premialità, le società per sopravvivere dovranno percorrere nuove strade, come l’aumento delle rette annuali che versano le famiglie dei giovani calciatori.