Mercoledì, 25 Dicembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

SOCIETA’ - Tecnici, giocatori, dirigenti e famiglie potranno confrontarsi con i rappresentanti della società bergamasca, squadre e allenatori saranno invitati a Zigonia


È ufficiale l’affiliazione della Fulvius, società della provincia di Alessandria, con l’Atalanta. Molto soddisfatto Gabriele Tosi, responsabile del Settore giovanile: “Inizia una collaborazione che porterà i tecnici orobici a tenere lezioni con i nostri ragazzi, allenatori e dirigenti, e ad avere incontri con i genitori. I nostri tecnici avranno la possibilità di frequentare corsi a Zingonia e le nostre squadre verranno coinvolte in amichevoli e tornei per misurarsi con i ragazzi di uno dei settori giovanili più importanti di Europa. A breve presenteremo il nostro logo associato a quello della società di Bergamo. Un grazie particolare al presidente Pasquale Casu e al “patron” Dario Cassini, che hanno voluto fortemente questa affiliazione parlando direttamente con il responsabile dell’Atalanta, Stefano Bonaccorso”.

MERCATO - I Grigi hanno deciso di puntare sul difensore centrale classe 2004, che avrà la grande occasione di misurarsi con il calcio professionistico


Grande soddisfazione per la Fulvius: Edoardo Bocchio, talento classe 2004, è stato tesserato dall’Alessandria, per giocare nel campionato nazionale Under 16 con la prestigiosa maglia grigia.

Il difensore centrale, capace di unire un fisico importante con una notevole tecnica di base, sempre elegante nelle sue giocate, è stato valorizzato nella squadra del tecnico Castelli, in una società molto attenta alle giovanili anche grazie al lavoro del responsabile Gabriele Tosi: ora la grande occasione di misurarsi con il calcio professionistico.

Per la Fulvius è l’ennesima soddisfazione di un’estate che ha già visto l’affiliazione della Scuola calcio all’Atalanta (clicca qui per la notizia).

MERCATO - Tanti volti nuovi in tutte le categorie, in attacco il 2003 Federico Russo dal Lascaris e il 2005 Riccardo Valente dalla Sisport


Molto attivo sul mercato anche il Valdruento, che grazie al lavoro del direttore sportivo Roberto Pinard sta costruendo squadre competitive.

Tre arrivi per l’Under 17 di Marco Ermanni: il portiere Nicholas Coniglio dalla Pro Collegno, l’attaccante Federico Russo dal Lascaris e Giorgio Guglielmino , scovato nel San Martino Rivoli.

Renato Ientile potrà contare su quattro nuovi giocatori nella sua Under 16: anche qui c’è un nuovo portiere, Mattia Calabrese dal Caselle, davanti a lui giocherà il difensore Edoardo Merlo, preso dal Rosta. A completare il roster Federico Soccal, ex Alpignano, e Andrea Magnaguagno, in arrivo dal Cenisia.

Per quanto riguarda l’Under 15, il colpaccio risponde al nome di Riccardo Valente, attaccante proveniente dalla Sisport; il tecnico Davide Domizi avrà a sua disposizione anche Alessio Lagrasta, che giocava nell’Esa.

Proprio dall’Eventi Sport Academy arriva il nuovo allenatore dell’Under 14 Jacopo Levra Levron, che ha tre rinforzi nella sua rosa di giocatori: Dimone Gibin da Pianezza, Roberto Lancia e Ethan Messina da Venaria.

RIPARTENZA - Due squadre già sicure con gli allenatori Paolo Valenti e Roberto Militello, altre verranno completate con gli open day di settembre


La ricostruzione dell’Atletico Gabetto, voluta dal presidente Luciano Ferramosca e affidata al direttore sportivo Vincenzo Catera (clicca qui), inizia a portare i suoi frutti. Sono due le squadre che verranno sicuramente iscritte ai campionati della stagione 2019/2020, cui va aggiunto un corposo gruppo di Piccoli amici delle annate 2011 e 2012.

Il Settore giovanile riparte dall’Under 15, con l’allenatore Paolo Valenti che arriva dal Borgaretto insieme a uno zoccolo duro di una decina di giocatori, che sono stati integrati con alcuni giocatori presi dalle società del torinese anche grazie agli open day. Il fiore all’occhiello della squadra sarà Alessandro Bruno, attaccante che nella scorsa stagione giocava con la Cbs.

Nella Scuola calcio invece verrà iscritta la squadra dei Pulcini 2008, già composta da una quindicina di giocatori, che sarà allenata dall’istruttore Roberto Militello, anche lui a Borgaretto nella scorsa stagione sportiva. Del gruppo farà parte anche un 2009 di grande prospettiva, Christian Fessina.
Altre squadre di Scuola calcio verranno probabilmente iscritte a settembre, quando saranno organizzati nuovi open day di selezione: ragazzi interessati, che già a giugno sono venuti a conoscere la nuova realtà dell’Atletico Gabetto, ce ne sono tanti.

https://www.11giovani.it/index.php/component/k2/il-ritorno-dell-atletico-mirafiori-con-luciano-ferramosca-ci-sono-vincenzo-catera-e-angelo-licitra-2

RIPARTENZA - Due squadre già sicure con gli allenatori Paolo Valenti e Roberto Militello, altre verranno completate con gli open day di settembre


La ricostruzione dell’Atletico Gabetto, voluta dal presidente Luciano Ferramosca e affidata al direttore sportivo Vincenzo Catera (clicca qui), inizia a portare i suoi frutti. Sono due le squadre che verranno sicuramente iscritte ai campionati della stagione 2019/2020, cui va aggiunto un corposo gruppo di Piccoli amici delle annate 2011 e 2012.

Il Settore giovanile riparte dall’Under 15, con l’allenatore Paolo Valenti che arriva dal Borgaretto insieme a uno zoccolo duro di una decina di giocatori, che sono stati integrati con alcuni giocatori presi dalle società del torinese anche grazie agli open day. Il fiore all’occhiello della squadra sarà Alessandro Bruno, attaccante che nella scorsa stagione giocava con la Cbs.

Nella Scuola calcio invece verrà iscritta la squadra dei Pulcini 2008, già composta da una quindicina di giocatori, che sarà allenata dall’istruttore Roberto Militello, anche lui a Borgaretto nella scorsa stagione sportiva. Del gruppo farà parte anche un 2009 di grande prospettiva, Christian Fessina.
Altre squadre di Scuola calcio verranno probabilmente iscritte a settembre, quando saranno organizzati nuovi open day di selezione: ragazzi interessati, che già a giugno sono venuti a conoscere la nuova realtà dell’Atletico Gabetto, ce ne sono tanti.

SOCIETA’ - L'ex Cenisia affianca il direttore sportivo Arturo Gallo per rilanciare la “cantera”


Continua a strutturarsi il “nuovo” Rivoli del presidente Savino Granieri: a dare una mano al direttore sportivo Arturo Gallo arriva Vincenzo Di Gianni, con la carica di responsabile del Settore giovanile. Per Di Gianni si tratta di un ritorno a Rivoli, dove ha allenato per tanti anni prima dell’altrettanto lungo percorso al Cenisia, dove ha anche ricoperto il ruolo di direttore tecnico.

Quest’estate Di Gianni aveva raggiunto l’accordo con La Pianese (clicca qui), ma il progetto è naufragato. Ora la nuova occasione a Rivoli, piazza importante che deve ripartire anche a livello di Settore giovanile.

MERCATO - Il 2003, esploso in Promozione con il SanMauro, ha firmato ieri per la società professionistica emiliana, alla presenza del suo agente Marco Persiano e del direttore sportivo dei ducali Luca Piazzi

Fabour “Fabione” Utieyin è un giocatore del Parma. Difensore centrale, centrocampista o esterno a tutta fascia, mancino di piede, fisico possente e progressione da centometrista, oltre a una grande personalità dimostrata adattandosi senza timore alcuno al campionato di Promozione, giocato con la maglia del SanMauro, a soli 15 anni. Il 2003 ha attirato le attenzioni del calcio professionistico per tutta la scorsa stagione, quella della sua esplosione: Juve, Toro, Atalanta ma soprattutto Roma, che a marzo lo aveva convocato per quattro giorni di provino (clicca qui). Ma alla fine l’ha spuntata il Parma, che ha creduto più di tutti nel suo talento e ha chiuso l’affare con il direttore sportivo delle giovanili ducali Luca Piazzi: ieri Utieyin ha apposto la sua firma sul contratto con la società professionistica emiliana. Fondamentale il lavoro di mediazione dell’agente Marco Persiano, bomber di lungo corso del calcio piemontese, ora impegnato nella nuova avventura nell’ambito della procura sportiva: Utieyin al Parma è il secondo colpo della sua estate, dopo aver contribuito al passaggio al Torino del 2005 Lorenzo Patruno.

MERCATO E PANCHINE - Nel 2003 spicca il portiere ex Toro e Cuneo Sattin, nei 2004 in cinque da Pianezza: Canova, Marando, Grieco, Maggio e Piazzolla. Beppe Mugavero nominato responsabile delle giovanili


Il restyling del Lucento è completo. Dopo aver annunciato Ermanno Gigliotti come allenatore dei 2004, il direttore generale Gianfranco Maione ufficializza anche la scelta del nuovo tecnico dei 2003: sarà Gianluca Panetta, tra l’altro ex Pertusa, Atletico Torino e Venaria.

Intanto in 10 giorni frenetici, con l’aiuto del nuovo responsabile delle giovanili Beppe Mugavero (già presente in società) e dell’imprescindibile Alessandro Pierro, sono stati messi a segno ben 20 colpi di mercato, che vanno a strutturare le rose delle due categorie Under 17 e Under 16, in attesa degli ultimi “botti” di fine agosto e settembre.

UNDER 17 - MATTEUCCI ARRIVA DA CASELLE PER FARE GOL

Sono sei i nuovi ragazzi del 2003, ben due sono portieri: D’Augelli, preso dalla Pro Collegno, e il “colpaccio” Cristian Sattin, di proprietà del Torino ma l’anno scorso a Cuneo. In difesa spazio a Ngakak, centrale ex Santenese, e D’Augelli, anche lui dalla Pro Collegno. In mezzo al campo ecco Halilociv dal Santa Rita, davanti Luca Matteucci dal Caselle

UNDER 16 - DA RIVOLI GLI ATTACCANTI SCARMATO E GARLASSI

Molto più corposo il mercato 2004, che parte dalle conferme degli “storici” Valerio Gallo, Manuel Ardignolo, Alberto Gioia e Loris Panepinto. Il blocco più corposo arriva da Pianezza ed è composto dai difensori Canova e Marando, dai centrocampista Grieco, Maggio e Piazzolla. Tra i pali arriva da Borgaro Davide Ballo. A completare la difesa Lovecchio dal Barcanova, Fahmy e Iescone, che già facevano coppia nella Pro Collegno. A centrocampo arriva anche Luca Moroni, ex Rosta. Gol cercasi dal poker di punte sbarcato in corso Lombardia: De Bilio dal Lascaris, Morganti dal Fiano Plus e la coppia dal Rivoli formata da Scarmato e Garlassi.

SOCIETA’ - Gli astigiani del presidente Gianluca Castrignano entrano nelle Academy bianconere: “Ci piacerebbe che questo progetto con la Juve aiutasse a migliorare la qualità dell’insegnamento calcistico in tutto il territorio”


La Scuola Calcio Astigiana, meglio conosciuta come SCA Asti, è il nuovo punto di riferimento della Juventus nel sud del Piemonte: è stata infatti ufficializzata giovedì scorso, in una conferenza stampa che si è tenuta nella sala conferenze della Banca di Asti, l’affiliazione della società astigiana alla Scuola Calcio Juventus Italia, il progetto delle Academy, nato nel 2015 che conta già 27 punti sul territorio nazionale, con cui la società bianconera condivide e diffonde i suoi valori e metodi di insegnamento per i giovani.

Per la società del presidente Gianluca Castrignanò (accompagnato dai collaboratori Marilena Cervellino, Daniele Delli Poggi e Paolo Rossi) è un salto di qualità davvero importante: nata come realtà di quartiere nel 2012 con una cinquantina di iscritti, oggi la SCA Asti conta più di 500 tesserati e ha la filiera di Scuola calcio e Settore giovanile al completo, comprese le ragazze della Pink. Dopo il recente riconoscimento come Scuola calcio èlite della FIGC, ora l’affiliazione con la società più titolata d’Italia: “È stata una grande sorpresa, ma teniamo i piedi per terra. Ci piacerebbe che questo progetto con la Juve aiutasse a migliorare la qualità dell’insegnamento calcistico in tutto il territorio. Sono sette anni che Asti cerca una via per riportare il calcio ad alto livello: noi vogliamo fare la nostra parte mettendo al centro i giovani e un’attenzione particolare all’educazione e al sociale”, ha dichiarato il presidente Castrignanò, come riporta il sito www.lanuovaprovincia.it.

Il progetto Scuola Calcio Juventus Italia, presentato dal responsabile Paolo Morganti, è finalizzato individuare centro di eccellenza sul territorio nazionale, dove formare i tecnici e quindi i calciatori secondo principi e criteri stabiliti dalla proposta tecnica, sportiva ed educativa di Juventus, che abbina la parte “di campo” con la crescita del singolo come persona. Grazie a questa collaborazione, i tecnici della Sca seguiranno i corsi di formazione del centro sportivo di Vinovo e saranno costantemente in contatto con lo staff delle giovanili bianconere.

INTERVISTA - L’allenatore si confessa: “Io non sfascio le squadre, se i giocatori vanno via sono le società che devono chiedersi il perché. Ho scelto il Lascaris per le persone e per l’ambiente sano, dove si pensa alla crescita dei ragazzi e non ad altri interessi”


È l’allenatore più “chiacchierato” dell’estate, il suo passaggio dal Lucento (dove avrebbe dovuto allenare sia Under 17 che Under 16) al Lascaris ha sconvolto gli equilibri - un po’ fragili, per il vero - del calcio giovanile piemontese e scatenato reazioni di ogni tipo.

Emiliano Ferrari, sarà un’intervista senza peli sulla lingua: raccontaci la tua verità.

“Capisco l’amarezza che provano al Lucento, ma ho deciso che non sarei rimasto perché c’erano delle cose che non mi piacevano. Chiariamo subito un punto fondamentale: i ragazzi sarebbero andati via lo stesso dal Lucento, sono loro che dovrebbero domandarsi e capire il perché. Detto questo, non voglio rispondere alle provocazioni, ognuno per la sua strada: faccio un sincero “in bocca al lupo” al Lucento, come ho fatto “in bocca al lupo” al Chisola l’anno scorso”.

La domanda è obbligata: che cosa non ti piaceva al Lucento?

“Non voglio parlare delle situazioni interne a una società dove ho passato un anno. Io ho la coscienza pulita e vado a testa alta, sono loro che dovrebbero farsi delle domande”.

Hai detto che i giocatori sarebbero andati via lo stesso. Il problema è che non avresti avuto squadre all’altezza?

“No, non è quello il problema. Ripeto, ho visto cose che non mi sono piaciute… diciamo che la giusta crescita dei ragazzi non era la priorità”.

E te ne sei accorto a fine giugno? Al Lucento sono arrabbiati anche per la tempistica della tua decisione di andartene.

“Sì, sono cose successe a fine giugno, se no me ne andavo prima. Io penso solo al bene dei ragazzi, sto in una società dove vogliono il bene dei ragazzi e non altre cose personali. Basta, non farmi andare oltre, se parlo succede un casino…”

Senti Emiliano, visti gli addii burrascosi con Lucento e Chisola, non ti preoccupa farti la nomea di allenatore che sfascia le squadre quando se ne va?

“Di squadre sfasciate ne ho viste tante…”

Sì ma qui parliamo di te.

“Io non pago i giocatori, non prometto nulla e non regalo nulla né a loro né alle loro famiglie: attenzione, non dico che altri lo facciano, ma io no di sicuro. I giocatori vogliono venire da me non dico perché li miglioro, sarei presuntuoso, ma quantomeno non li rovino, ed è già tanto. Se i giocatori seguono un allenatore che se ne va, è la società che deve farsi delle domande”.

Ti hanno seguito in tanti al Lascaris.

“Ma io non ho chiamato nessuno, ho solo avvisato che non sarei rimasto lì al Lucento, per correttezza nei loro confronti. Ripeto, sarebbero andati via comunque e li hanno chiamati tutti: hanno scelto i ragazzi dove andare. È difficile stare nelle mie squadre, mentalmente e fisicamente chiedo tanto, però vogliono venire, un motivo ci sarà”.

Quando hai deciso di lasciare il Lucento, chi ti ha cercato?

“Non faccio nomi ma mi hanno chiamato tutte le società migliori di Torino e del Piemonte, tanto sono sempre le stesse. Questa operazione erano pronti a farla tutti, anche quelli che adesso danno giudizi. Io sono una buona esca… ma decido da chi farmi pescare”.

Chi ti ha "pescato" al Lascaris?

“Il presidente, Marina, Balice. Ho sposato il Lascaris perché sono stato attratto dalle persone. Persone sane in un ambiente sano, dove si pensa alla crescita dei ragazzi e non ad altri interessi: io voglio allenare in società così”.

Rispondiamo a tutte le voci, mentre ci siamo. Quindi non è una questione di soldi?

 “Altre società mi hanno offerto molto di più, ma io cerco chiarezza e tranquillità per fare il mio lavoro per bene”.

Obiettivi?

“La crescita mia, dei ragazzi, della società, di tutto. In un percorso biennale”.

È una promessa, ti fermerai due anni?

“Sì, abbiamo concordato un progetto di due anni e lo rispetterò, se mi permetteranno di lavorare bene. Posso aggiungere una cosa?”

Ci mancherebbe, dopo tutte queste domande cattive…

“Giocheranno sempre i più pronti, quelli che si allenano bene, quelli che hanno voglia di crescere e di dimostrare. Non giocheranno mai i raccomandati, quelli che pensano di dover giocare per diritto. Chiaro?”