Venerdì, 20 Settembre 2024

INTERVISTA - Il direttore sportivo ripercorre la sua lunga carriera in granata: “Ho sempre dato tutto per questa società, la famiglia De Gregorio rimane il mio riferimento nel calcio e nella vita. I momenti più belli? Il titolo regionale del 2013 e la conquista dell’Eccellenza nel 2018, insieme a mio “fratello” Antonio De Gregorio”. I migliori direttori sportivi: Michele Camposeo, Omar Cerutti, Davide Bellotto. I migliori allenatori: Alessandro Pierro, Massimo Ricardo, Mirko Martello. Domenica prossima? “La dedicherò a mia moglie, ci siederemo a tavola insieme, dopo 22 anni”


La notizia della settimana è sicuramente il divorzio, dopo ben 22 anni, tra il Vanchiglia e il direttore sportivo Salvatore Cuccarese. Personaggio conosciuto e amato da tutti per il suo calore umano, oltre che per la sua competenza calcistica, “Cucca” è ormai un’icona del nostro calcio.

Salvatore, avrai il telefono bollente in questi giorni.

“Mi stanno chiamando in tanti, ma più che altro per capire cosa è successo. E per sapere se è un addio al calcio o se continuerò”.

E allora chiariamo subito questo punto. Smetti o continui?

“Continuo, non mi ritiro dal calcio. Se c’è un progetto serio lo valuterò. Prima squadra, settore giovanile, non ho problemi”.

Risposto alla prima domanda sulla bocca di tutti, passiamo alla seconda. Che cosa è successo con il Vanchiglia?

“Niente di particolare, davvero, il mio rapporto con la famiglia De Gregorio rimane speciale. Dopo 22 anni in cui ho avuto tanto e ho dato tutto, senza risparmiarmi mai, è arrivato il momento giusto per chiudere. Al Vanchiglia sono arrivate persone nuove, che vogliono fare il loro percorso, è difficile che in una società caratteri forti possano convivere. Ho ceduto il passo per l’immenso amore che ho nei confronti del Vanchiglia, ho fatto questa scelta esclusivamente per il bene del Vanchiglia. Nulla di personale e nessun rancore, sia chiaro, la famiglia De Gregorio per me rimane un riferimento non solo nel calcio, ma nella mia vita personale. Ho capito che non sarei stato più di aiuto e sono andato via, non è stata una rottura ma un gesto d’amore nei confronti loro e della società”.

Ma dopo 22 anni un po’ di delusione ci sarà, no? O solo soddisfazione per il percorso?

“Nessuna delusione, davvero, sono più che soddisfatto del mio percorso al Vanchiglia. Hai letto l’articolo che mi ha dedicato il Vanchiglia? Molto bello, mi sono commosso, è il racconto e il coronamento del percorso fatto insieme. È un capitolo bellissimo della mia vita e me lo tengo stretto”.

Ripercorrere 22 anni è impossibile nello spazio di un’intervista, ma proviamo a individuare i momenti più belli. Raccontaci.

“Sicuramente il primo, se non per importanza almeno nel tempo, è il titolo regionale che ho vinto da allenatore, al Vanchiglia mancava da tanti anni. Era il 2013, categoria Allievi fascia B, i ragazzi del 1997, a Borgaro, in finale con la Biellese: ho ancora tutto davanti agli occhi, bellissimo. E poi la scalata dalla Prima categoria all’Eccellenza, conquistata nel 2018. Forse questo è il ricordo più bello perché è legato alla persona che stimo di più nel mondo del calcio, Antonio De Gregorio, per me è un fratello”.

E invece il fatto che, potendo, riscriveresti?

“Mi dispiace tantissimo la retrocessione con i 2007 dell’anno scorso, abbiamo perso i regionali per un mio errore di valutazione, prima della squadra o dell’allenatore la responsabilità è mia”.

Avete anche lanciato tanti giocatori…

“Kaly Sène è il fiore all’occhiello per tutto il Vanchiglia. Ha fatto un percorso incredibile, lo abbiamo preso con Antonio De Gregorio e lanciato direttamente in prima squadra, da lì alla Juventus dove ha segnato alla prima partita con la Primavera, ora gioca in Svizzera… Ma non c’è solo lui, nella nostra Eccellenza - la sento ancora un po’ mia - giocano La Forgia, De Andreis, Cavallo, Bussi, tutti cresciuti nel Vanchiglia. Con la mia ultima operazione, a dicembre, ho riportato a casa un altro figlio del Vanchiglia come Bajardi. Tanti dicono di valorizzare i giovani, noi lo abbiamo fatto. Sai una cosa che mi rende orgoglioso di questi anni?”

Dimmi.

“Non abbiamo mai preso in giro i nostri ragazzi. Se vi impegnate, arriverete in Prima squadra, gli dicevamo. E così è stato”.

Allarghiamo lo sguardo dal Vanchiglia al calcio piemontese. Tu sei un direttore sportivo di esperienza, si può dire no? Ti chiedo due nomi: il tuo maestro e il tuo erede.

“Un maestro non ce l’ho. Se devo fare un nome della vecchia scuola, ho collaborato molto e sempre bene con Michele Camposeo, persona correttissima. Dei giovani, che non sono più così giovani, il migliore è Omar Cerutti, grande conoscitore di calcio e persona dai modi squisiti, i risultati parlano per lui. E non fa più il direttore sportivo, ma una persona con cui mi confido molto e che ha sempre la parola giusta, nei momenti belli e in quelli difficili, è Davide Bellotto”.

Parliamo di allenatori: i più bravi sulla piazza secondo te, sempre in ambito di settore giovanile.

“Stimo molto Alessandro Pierro, mi piace, è un ragazzo squisito. Quest’anno è andato in difficoltà ma si è ripreso alla grande, è un percorso ben più difficile rispetto a vincere con le squadre forti. Un amico che mi porterei da tutte le parti è Massimo Ricardo: conosce le categorie, si va a prendere i giocatori, il suo curriculum parla da solo. Una garanzia. E devo dire che quest’anno gli allenatori del Vanchiglia mi stanno piacendo, una sorpresa davvero piacevole è Mirko Martello, che fa i 2009”.

Chiudiamo da dove abbiamo iniziato, dal futuro. Dove vedremo il mitico “Cucca” nella prossima stagione?

“Non lo so, davvero. Nelle prossime settimane mi daranno dappertutto, perché andrò in giro per i campi a conoscere nuovi giocatori. Ma non ho fretta, voglio fare una valutazione ben ponderata e soprattutto non voglio pestare piedi ai colleghi che stanno lavorando”.

Dove andrai domenica, allora.

“Andrò a vedere Max Ricardo a Chieri, poi mi stanno invitando in tanti campi di Eccellenza… Ma no, magari domenica la dedicherò a mia moglie, ci siederemo a tavola insieme. Dopo 22 anni di domenica passate al Vanchiglia, sarà strano…”

CONVOCAZIONI - Tre piemontesi chiamati per il raduno nazionale che si terrà in Liguria dal 20 al 22 marzo. Mercoledì l’amichevole con il Genoa


Sono state ufficializzate nel pomeriggio le convocazioni per il secondo raduno nazionale della Rappresentativa Under 17 LND, in programma dal 20 al 22 marzo al C.S. “Riboli” di Lavagna (Genova). Ventitré i calciatori classe 2006 chiamati per l’occasione da mister Sanfratello che ha confermato solo dieci dei ragazzi presenti all’ultimo appuntamento a Ferrara: Cabella, Di Giorgio, Calvosa, Alfani, Birardi, Palazzesi, Dorbolò, Insolito, Saccomanni e Testa.

Lunedì primo allenamento nel pomeriggio, mentre martedì è prevista una doppia sessione alle 10.30 e alle 17. Il raduno si chiuderà mercoledì con il test contro i pari età del Genoa (ore 12) al Campo Sportivo “Begato 9” (Via Felice Maritano 20, Genova), diretta streaming sul canale YouTube della Lega Nazionale Dilettanti.

Programma

Lunedì 20 marzo 2023
Ore 13.00 Raduno c/o Hotel Arco del Sole (Via Aurelia, 1992/d, 16033 Lavagna GE)
Ore 16.00 Allenamento                                   

Martedì 21 marzo 2023
Ore 10.30 Allenamento
Ore 17.00 Allenamento

Mercoledì 22 marzo 2023
Ore 12.00 Amichevole Under 17 LND-Genoa U17

Lista convocati

Portieri: Alessio Di Giorgio (Ostia Mare), Matteo Cabella (Asti), Mattia De Gaetano (Cittanova)
Difensori: Alessandro Calvosa (Rotonda), Lorenzo Alfani (S.M. Cattolica Virtus), Simone Ischia (Arco), Giuseppe Birardi (Resuttana San Lorenzo), Yuri Palazzesi (Mazzola Valdarbia), Francesco Cinque (Cavese), Alessandro Dorbolò (Cjarlins Muzane), Ignazio Natale (Cavese)
Centrocampisti: Vincenzo Arzillo (Paganese), Lorenzo Insolito (Pietra Ligure), Marco Valenti (Brusaporto), Riccardo Sorgon (Vogherese), Giuseppe Saccomanni (Invicta Matera), Christian Molara (Progresso), Cristiano La Sorsa (Urbetevere)
Attaccanti: Federico Pierluigi (Maceratese), Carlo Maria Testa (Uesse Sarnico), Manuel Ascanio Caceres Torres (Campomorone Sant’Olcese), Enzo Ferrari (Verbania), Matteo Giacona (Borgosesia)

Staff - Arcangelo Pezzella (capo delegazione), Massimo Piscedda (coordinatore tecnico), Alberto Branchesi (coordinatore organizzativo), Calogero Sanfratello (allenatore), Paolo Ammoniaci (vice allenator), Calogero Giardina (allenatore portieri, Giulia Brunetti (preparatore atletico), Gaetano Schiavottiello (medico), Graziano Abbate (fisioterapista), Caterina Giuliani (fisioterapista), Fabio Ferrari (segretario), Giuseppe Agrestini (magazziniere)

Fonte: www.lnd.it

TORNEI - Dal 22 al 24 aprile la manifestazione riservata al settore giovanile (2007, 2008 e 2009) e, in contemporanea, la Maremma Cup per Esordienti 2012 e 2013. Dal 29 aprile al 1° maggio, la seconda parte della Massa Cup, per tutte le annate della scuola calcio. Roberto Virardi: “Proponiamo un vero e proprio “pacchetto vacanza”, in cui tutti possono rilassarsi e divertirsi: chi su un campo di calcio, chi al mare o in piscina. Abbiamo già tante adesioni da tutta Italia”. Dal Piemonte arrivano (per ora) Leinì, Santena, Virtus Calcio, Skill Star, Mezzaluna Asti, Sparta Novara e Pianezza


Stanno arrivando da tutta Italia le adesioni alla Massa Cup e alla Maremma Cup, i tornei targati News Sport Inn - agenzia di organizzazione eventi che fa capo a Roberto Virardi e Arianna Siliato - che andrà in scena tra poco più di un mese con tre appuntamenti:

  • da sabato 22 aprile a lunedì 24 aprile, la Massa Cup per le categorie del settore giovanile Under 16, Under 15 e Under 14, tra gli impianti sportivi di Massa Marittima e Valpiana e il Resort Pian dei Mucini;
  • in contemporanea, la Maremma Cup per Esordienti 2012 e 2013 nei campi del villaggio turistico Casa in Maremma;
  • la settimana dopo, da sabato 29 aprile a lunedì 1° maggio, la seconda parte della Massa Cup, per tutte le annate della scuola calcio.

Ecco, dunque, un primo elenco delle società che hanno già aderito ufficialmente, che sbarcheranno in Toscana con tante delle categorie in gara. Dal Piemonte una folta rappresentanza composta - per ora - da Leinì, Santena, Virtus Calcio, Skill Star, Mezzaluna Asti, Sparta Novara e Pianezza. Molte anche le società della Liguria: Arma di Taggia, Celle Varazze, Pietra Ligure, Legino Savona, Moconesi Fontanabuona Chiavari. E ancora: dalla Lombardia arriva il Saronno, dalle Marche il Fermo, direttamente da Roma il Terranova. Si muovono all’interno della Toscana, invece, Roselle Grosseto, Sansovino Arezzo, Don Bosco Fossone, della provincia di Carrara.

“È uno dei nostri eventi più importanti - commenta Roberto Virardi, presidente e fondatore della News Sport Inn - e stiamo lavorando pancia a terra per offrire alle società e alle famiglie un’accoglienza professionale da tutti i punti di vista, non solo tecnico e calcistico. Saranno tutti tornei di alto livello tecnico, che metteranno a confronto realtà molto differenti tra loro: il bello di giocare queste manifestazioni è proprio confrontarsi con squadra in arrivo da tutta Italia. Le adesioni stanno arrivando, altre le ufficializzeremo a breve, ci sono squadre nuove e tante altre che sono state con noi l’anno scorso e vogliono tornare, questo aspetto ci fa molto piacere perché vuol dire che si sono trovati bene”.

Da curare non c’è solo l’aspetto calcistico: “Per le famiglie dei giovani calciatori - continua Virardi - saranno tre giorni di relax tra mare e piscina, con il servizio all-inclusive per godersi al meglio la vacanza in un posto bellissimo la Maremma. Ci sono le spiagge di Marina di Massa, le vie affascinanti di Massa e le colline subito dietro, e abbiamo scelto delle location eccezionali come il Resort Pian dei Mucini, il villaggio turistico Casa in Maremma e altri che aggiungeremo in base alle adesioni. Proponiamo un vero e proprio “pacchetto vacanza”, in cui tutti possono rilassarsi e divertirsi: chi su un campo di calcio, chi prendendo il sole o facendo shopping”.

Tornando al dettaglio della Massa Cup, l’edizione riservata alle annate del settore giovanile (2007, 2008 e 2009) è organizzata su tre giorni: l’arrivo delle squadre è previsto per sabato 22 aprile, alla sera ci sarà la sfilata delle squadre nelle vie del bellissimo borgo di Massa; domenica 23 finalmente in campo per le gare di qualificazione; in ogni caso, tutti i partecipanti giocheranno una fase finale, definita in base all’andamento delle partite eliminatorie, nella giornata di lunedì 24 aprile, che si concluderà con le premiazioni. Le squadre, come detto, soggiorneranno nel Resort Pian dei Mucini e giocheranno negli impianti sportivi di Massa Marittima e Valpiana. Stessa dinamica per la Maremma Cup, dedicata alle categorie 2012 e 2013: il villaggio Casa in Maremma ospiterà sia gli alloggi che i campi di gioco. Si torna al Resort Pian dei Mucini e ai manti erbosi di Massa Marittima e Valpiana per la Massa Cup riservata alle categorie della scuola calcio: sabato 30 aprile arrivo e sfilata delle squadre, domenica 31 i gironi eliminatori, lunedì 1° maggio la fase finale.

Per informazioni e adesioni, bisogna telefonare ai numeri 329/0143850 o 348/9747162, oppure scrivere alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

TORNEI - Dal 22 al 24 aprile la manifestazione riservata al settore giovanile (2007, 2008 e 2009) e, in contemporanea, la Maremma Cup per Esordienti 2012 e 2013. Dal 29 aprile al 1° maggio, la seconda parte della Massa Cup, per tutte le annate della scuola calcio. Roberto Virardi: “Proponiamo un vero e proprio “pacchetto vacanza”, in cui tutti possono rilassarsi e divertirsi: chi su un campo di calcio, chi al mare o in piscina. Abbiamo già tante adesioni da tutta Italia”. Dal Piemonte arrivano (per ora) Leinì, Santena, Virtus Calcio, Skill Star, Mezzaluna Asti, Sparta Novara e Pianezza


Stanno arrivando da tutta Italia le adesioni alla Massa Cup e alla Maremma Cup, i tornei targati News Sport Inn - agenzia di organizzazione eventi che fa capo a Roberto Virardi e Arianna Siliato - che andrà in scena tra poco più di un mese con tre appuntamenti:

  • da sabato 22 aprile a lunedì 24 aprile, la Massa Cup per le categorie del settore giovanile Under 16, Under 15 e Under 14, tra gli impianti sportivi di Massa Marittima e Valpiana e il Resort Pian dei Mucini;
  • in contemporanea, la Maremma Cup per Esordienti 2012 e 2013 nei campi del villaggio turistico Casa in Maremma;
  • la settimana dopo, da sabato 29 aprile a lunedì 1° maggio, la seconda parte della Massa Cup, per tutte le annate della scuola calcio.

Ecco, dunque, un primo elenco delle società che hanno già aderito ufficialmente, che sbarcheranno in Toscana con tante delle categorie in gara. Dal Piemonte una folta rappresentanza composta - per ora - da Leinì, Santena, Virtus Calcio, Skill Star, Mezzaluna Asti, Sparta Novara e Pianezza. Molte anche le società della Liguria: Arma di Taggia, Celle Varazze, Pietra Ligure, Legino Savona, Moconesi Fontanabuona Chiavari. E ancora: dalla Lombardia arriva il Saronno, dalle Marche il Fermo, direttamente da Roma il Terranova. Si muovono all’interno della Toscana, invece, Roselle Grosseto, Sansovino Arezzo, Don Bosco Fossone, della provincia di Carrara.

“È uno dei nostri eventi più importanti - commenta Roberto Virardi, presidente e fondatore della News Sport Inn - e stiamo lavorando pancia a terra per offrire alle società e alle famiglie un’accoglienza professionale da tutti i punti di vista, non solo tecnico e calcistico. Saranno tutti tornei di alto livello tecnico, che metteranno a confronto realtà molto differenti tra loro: il bello di giocare queste manifestazioni è proprio confrontarsi con squadra in arrivo da tutta Italia. Le adesioni stanno arrivando, altre le ufficializzeremo a breve, ci sono squadre nuove e tante altre che sono state con noi l’anno scorso e vogliono tornare, questo aspetto ci fa molto piacere perché vuol dire che si sono trovati bene”.

Da curare non c’è solo l’aspetto calcistico: “Per le famiglie dei giovani calciatori - continua Virardi - saranno tre giorni di relax tra mare e piscina, con il servizio all-inclusive per godersi al meglio la vacanza in un posto bellissimo la Maremma. Ci sono le spiagge di Marina di Massa, le vie affascinanti di Massa e le colline subito dietro, e abbiamo scelto delle location eccezionali come il Resort Pian dei Mucini, il villaggio turistico Casa in Maremma e altri che aggiungeremo in base alle adesioni. Proponiamo un vero e proprio “pacchetto vacanza”, in cui tutti possono rilassarsi e divertirsi: chi su un campo di calcio, chi prendendo il sole o facendo shopping”.

Tornando al dettaglio della Massa Cup, l’edizione riservata alle annate del settore giovanile (2007, 2008 e 2009) è organizzata su tre giorni: l’arrivo delle squadre è previsto per sabato 22 aprile, alla sera ci sarà la sfilata delle squadre nelle vie del bellissimo borgo di Massa; domenica 23 finalmente in campo per le gare di qualificazione; in ogni caso, tutti i partecipanti giocheranno una fase finale, definita in base all’andamento delle partite eliminatorie, nella giornata di lunedì 24 aprile, che si concluderà con le premiazioni. Le squadre, come detto, soggiorneranno nel Resort Pian dei Mucini e giocheranno negli impianti sportivi di Massa Marittima e Valpiana. Stessa dinamica per la Maremma Cup, dedicata alle categorie 2012 e 2013: il villaggio Casa in Maremma ospiterà sia gli alloggi che i campi di gioco. Si torna al Resort Pian dei Mucini e ai manti erbosi di Massa Marittima e Valpiana per la Massa Cup riservata alle categorie della scuola calcio: sabato 30 aprile arrivo e sfilata delle squadre, domenica 31 i gironi eliminatori, lunedì 1° maggio la fase finale.

Per informazioni e adesioni, bisogna telefonare ai numeri 329/0143850 o 348/9747162, oppure scrivere alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

SOCIETA’ - Si parte dalla prossima stagione con Under 14 (che si giocherà l’accesso ai regionali) e Under 15 provinciale. Christian Bellanova: “Accordo per non perdere i ragazzi cresciuti nella nostra scuola calcio”. Mimmo Di Lonardo: “L’obiettivo è continuare il percorso formativo insieme”


L’Alpignano raddoppia: grazie all’accordo stipulato con i “cugini” dell’Atletico Alpignano (che finora ha solo una squadra iscritta in Seconda categoria), la società biancoazzurra potrà iscrivere due squadre per annata nel settore giovanile, iniziando da Under 15 e Under 14. “Abbiamo pensato - spiega Christian Bellanova - di usare la loro matricola per non perdere i ragazzi cresciuti nella nostra scuola calcio, e dare a tutti la possibilità di crescere con tranquillità, ognuno con i suoi tempi. Faccio l’esempio degli Esordienti 2009: avevamo circa 50 bambini, tenerne 20 è riduttivo, degli altri 30 alcuni possono venir fuori nel tempo e diventare risorse anche nell’ottica della prima squadra. Tutte le squadre della scuola calcio rimarranno solo Alpignano, mentre nel settore giovanile avremo, nel tempo, squadre doppie, con l’obiettivo che entrambe le realtà possano far bene nei campionati regionali. Tutti, comunque, si alleneranno qui nella nostra struttura, per i nostri tesserati cambia poco a livello pratico, ma anche i meno pronti avranno l’opportunità di continuare il percorso di formazione insieme”.

Ecco il comunicato stampa pubblicato dall’Alpignano sulla pagina Facebook.

Siamo orgogliosi di presentare ai nostri tesserati un nuovo progetto sportivo per la stagione 2023/2024. Abbiamo raggiunto un’intesa di collaborazione con il Presidente dell'Atletico Alpignano Andrea Carli, dalla prossima stagione nascerà un nuovo settore giovanile.

Un progetto che potrà dare continuità di permanenza ai nostri tesserti della scuola calcio anche nelle giovanili. Dalla prossima stagione sportiva le nostre squadre del settore giovanile raddoppieranno. La collaborazione con la società Atletico Alpignano consentirà ai nostri atleti di proseguire la formazione presso la nostra realtà. I nostri ragazzi si alleneranno sempre presso il centro sportivo Allende (che in estate subirà un importante restyling), con la stessa metodologia e con istruttori formati e legati al progetto di via Migliarone.

  • Under 14. Con il nuovo format della prossima stagione, le nostre due squadre si giocheranno sin da subito l'accesso alla fase regionale.
  • Under 15. Discorso diverso per i Giovanissimi, dove verrà allestita una rosa per il campionato provinciale con l'obbiettivo di raggiungere il prima possibile il campionato regionale.

Il commento del responsabile del settore giovanile Mimmo Di Lonardo: “Siamo orgogliosi di proporre un progetto così ambizioso ai nostri tesserati, l’obiettivo è continuare questo percorso formativo insieme. Siamo ambiziosi, la crescita di tutti i nostri atleti è sicuramente il motivo principale di questo progetto, siamo convinti che ci porterà tante soddisfazioni in campo e fuori. Ci aspetta un’estate di lavoro per cercare di allestire da subito dei gruppi competitivi affinché l'Atletico Alpignano possa da subito prendere le sembianze dell’Alpignano”.

SOCIETA’ - Il titolo regionale degli Allievi fascia B vinto nel 2013 e la conquista dell’Eccellenza nel 2018 i due capitoli indimenticabili di un rapporto che va oltre il calcio. Cuccarese: "Il mio ringraziamento sincero alla famiglia De Gregorio"


Prima o poi, tutte le storie finiscono. La storia tra il Vanchiglia e Salvatore Cuccarese, 22 anni in granata da allenatore prima e da direttore sportivo poi, è finita nel migliore dei modi, con la riconoscenza reciproca per il cammino fatto insieme e l’affetto che rimane, come traspare chiaramente dal comunicato stampa pubblicato dalla società, che riportiamo di seguito.

Ora si apre un nuovo capitolo. Per ora il Vanchiglia non sembra intenzionato a inserire nuove figure nello staff dirigenziale, dove rimane centrale la figura del direttore tecnico Vincenzo Manzo: più probabile l'arrivo di un suo nuovo collaboratore che l'ingresso di un vero e proprio direttore sportivo. Quanto a Cuccarese, il telefono è già bollente di chiamate e proposte: "Vedremo se arriverà qualche proposta interessante, per ora ci tengo solo ad esprimere il mio ringraziamento sincero alla famiglia De Gregorio, che mi ha affidato la cura della società, io ho sempre dato il massimo per essere all'altezza di questo compito e penso che qualcosa di buono l'ho fatto, anzi l'abbiamo fatto tutti insieme. Ci siamo lasciati tra lacrime e abbracci, è giusto così".

Ecco il comunicato stampa del Vanchiglia.

22 anni non si cancellano. E non sono neanche assimilabili ad un’esperienza da mettere semplicemente nel cassetto dei ricordi. Quando una persona e uno sportivo si “dona” ad una realtà dilettantistica, tatuandosi sulla pelle i valori che essa incarna, allora anche le parole possono apparire prive della semantica che vorremmo attribuirgli.

Salvatore Cuccarese è stato, è e sarà un uomo con le “stimmate” del Vanchiglia. Da allenatore prima e da dirigente sportivo poi.

Per questo il rispetto per la sua scelta di fermarsi dopo un percorso lungo, affascinante, unico, può e deve essere accompagnato da un sentimento di riconoscenza e gratitudine inesauribili. Con talento, audacia, stravaganza e passione si è ritagliato un posto nella nostra storia. Vincendo, tanto. Donandosi, sempre.

Fotogrammi di una vita per il Vanchiglia.

Le braccia al cielo e l’emozione nei suoi occhi, il 26 maggio 2013 al “Maggioni” di Borgaro, quando riportò al Vanchiglia un titolo regionale da allenatore degli allora Allievi FB 1997.

La meraviglia e le palpitazioni per quella cavalcata inarrestabile della Prima Squadra che per la prima volta nella sua storia nel 2018 conquista il massimo campionato regionale.

Dopo un lungo e avvincente cammino, a volte è doveroso fermarsi. A maggior ragione quando sai di aver dato tutto quello che potevi dare.

“Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma tutta una vita per dimenticarla.” (Kahlil Gibran)

Semplicemente grazie “Cucca”!

SOCIETA’ - L’ex Pianezza e Venaria è direttore tecnico e responsabile della Scuola calcio: “Con un presidente affidabile e ambizioso, ci sono tutte le condizioni per lavorare bene”. All’ex Olympic Collegno la responsabilità del settore giovanile: “Partiamo da zero ma siamo carichi”


Ricostruire da zero il settore giovanile e la scuola calcio: è questo il nuovo obiettivo del Carrara ’90, ripartito quest’anno con la gestione del presidente Claudio Bello, che nella sua prima stagione ha già ristrutturato l’impianto sportivo (con un campo a 9 a uno a 5 nuovi di zecca) e rilanciato la Prima squadra nel campionato di Promozione.

La nuova missione è stata affidata a una coppia di grande esperienza: Giovanni Ragno, ex Venaria e Pianezza, è il nuovo direttore tecnico, nonché responsabile della Scuola calcio; con lui Maurizio Fontana, cui è stata affidata la responsabilità delle giovanili.

“Il Carrara è una società che vuole ripartire e tornare ai fasti del passato, con un presidente affidabile e ambizioso, si vede dai lavori fatti nell’impianto sportivo in un solo anno. Ci sono tutte le condizioni per lavorare bene e costruire qualcosa di importante” spiega Giovanni Ragno. “Non mi spaventano le sfide, anzi ci sono abituato - rilancia Fontana - ma questa è bella tosta, perché partiamo da zero. È un progetto pluriennale, un pezzo dopo l’altro dobbiamo ricostruire tutte le squadre delle giovanili e della scuola calcio, ci vorrà del tempo ma siamo carichi, abbiamo già iniziato i primi colloqui. Chi entra nel nostro impianto vede subito che l’aria è cambiata, sono ottimista”.

 

 

 

SOCIETA’ - L’ex Pianezza e Venaria è direttore tecnico e responsabile della Scuola calcio: “Con un presidente affidabile e ambizioso, ci sono tutte le condizioni per lavorare bene”. All’ex Olympic Collegno la responsabilità del settore giovanile: “Partiamo da zero ma siamo carichi”


Ricostruire da zero il settore giovanile e la scuola calcio: è questo il nuovo obiettivo del Carrara ’90, ripartito quest’anno con la gestione del presidente Claudio Bello, che nella sua prima stagione ha già ristrutturato l’impianto sportivo (con un campo a 9 a uno a 5 nuovi di zecca) e rilanciato la Prima squadra nel campionato di Promozione.

La nuova missione è stata affidata a una coppia di grande esperienza: Giovanni Ragno, ex Venaria e Pianezza, è il nuovo direttore tecnico, nonché responsabile della Scuola calcio; con lui Maurizio Fontana, cui è stata affidata la responsabilità delle giovanili.

“Il Carrara è una società che vuole ripartire e tornare ai fasti del passato, con un presidente affidabile e ambizioso, si vede dai lavori fatti nell’impianto sportivo in un solo anno. Ci sono tutte le condizioni per lavorare bene e costruire qualcosa di importante” spiega Giovanni Ragno. “Non mi spaventano le sfide, anzi ci sono abituato - rilancia Fontana - ma questa è bella tosta, perché partiamo da zero. È un progetto pluriennale, un pezzo dopo l’altro dobbiamo ricostruire tutte le squadre delle giovanili e della scuola calcio, ci vorrà del tempo ma siamo carichi, abbiamo già iniziato i primi colloqui. Chi entra nel nostro impianto vede subito che l’aria è cambiata, sono ottimista”.

 

 

 

INIZIATIVA - La società granata analizza i suoi giocatori, il direttore tecnico: “I risultati non servono per giudicare, ma per impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi. Vogliamo ridurre gli infortuni e, in prospettiva, migliorare le prestazioni”


Se sottoponeste tutti i giovani calciatori di una società dilettantistica a test motori e test tecnici, come quelli usati dalle società professionistiche, che risultati avreste?

È questa la domanda cui ha provato a dare una risposta “scientifica” il Vanchiglia. I test sono stati effettuati dalla Clinica Modus, centro sportivo specializzato in fisioterapia, che ha fornito alle famiglie (coinvolte fin dal principio in questo progetto) delle schede personalizzate e alla società delle valutazioni generali, categoria per categoria, con tanto di numeri e grafici riassuntivi.

“I risultati? Dipende dalle annate e dal tipo di test, ma in generale non sono particolarmente positivi” spiega il direttore tecnico Vincenzo Manzo, promotore di questa iniziativa. “Ma non mi stupisce e anzi non era la bontà dei risultati a interessarci - continua - perché questi riscontri non ci servono per giudicare, ma per fare. Mi spiego: solo conoscendo il punto da cui partiamo, possiamo impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi”.

Facciamo un passo indietro. Ai test motori - ovvero appoggio, balzo, salto della corda, cambio di direzione e tanto altro - sono stati sottoposti 250 ragazzi, delle annate dai 2015 ai 2006. Per test tecnici, che hanno invece riguardato le annate dal 2015 al 2009, si intendono palleggio, ricezione della palla, conduzione, passaggio e tiro.

“Le difficoltà motorie sono evidenti - continua Manzo - e stiamo parlando di ragazzi che fanno attività sportiva: allargando questa analisi nelle scuole, probabilmente la situazione sarebbe ben peggiore. Se un bambino non sa saltare la corda è perché non lo ha mai fatto. Tornando al calcio, oggi si dà priorità all’aspetto tecnico e si perdono di vista altri aspetti fondamentali, come quelli motori. Questi risultati, ripeto, non servono per dare un giudizio, ma è materiale su cui lavorare. Intanto, abbiamo aggiunto alle sedute di allenamenti 10 minuti con i preparatori atletici. Poi offriamo a tutti i bambini della scuola calcio la possibilità di sostenere un terzo allenamento, del tutto facoltativo”.

L’obiettivo? “Il primo scopo, immediato, è quello di evitare o quantomeno ridurre gli infortuni. Per esempio, se fai i cambi di direzione appoggiando il peso in modo scorretto, è più facile incorrere in un infortunio. Il miglioramento delle prestazioni sarà un’altra conseguenza, più a lungo termine. Come società, vogliamo capire di cosa hanno bisogno i ragazzi e incidere in modo positivo nella loro crescita, per quanto nelle nostre possibilità. Vogliamo lavorare con loro per colmare un gap motorio sempre più evidente tra le giovani generazioni, ma senza conoscere nel dettaglio il problema è impossibile farlo”.

Un discorso simile riguarda l’aspetto tecnico. Dai test emerge, in modo evidente, che i risultati diminuiscono con l’aumento della difficoltà dell’esercizio: “Se non sai fare un passaggio corto - spiega Manzo - difficilmente saprai fare un passaggio lungo, e ancora meno un tiro. Il miglioramento della tecnica va di pari passo con il miglioramento della coordinazione e delle capacità motorie. Tutto questo materiale ci servirà per programmare il lavoro e arricchire ulteriormente le nostre sedute di allenamento”.

È un lavoro di prospettiva, come specifica ancora Vincenzo Manzo: “I bambini nascono come un foglio bianco, certo ognuno con le sue caratteristiche e i suoi talenti, ma il nostro compito di educatori e di allenatori è riempire quel foglio bianco nel modo migliore possibile. Per questo mi arrabbio, quando sento un allenatore che dice: quel ragazzo non può giocare. No, sei tu che non puoi allenare. Il nostro compito è quello di costruire dei giocatori. Vincere le partite, se lavoreremo così, sarà una conseguenza. Anzi vinceremo due volte: avremo i risultati di squadra e manderemo qualche giocatore nel professionismo. È un lavoro lungo, certo, ma questi test tecnici e motori sono una base di partenza fondamentale”.

INIZIATIVA - La società granata analizza i suoi giocatori, il direttore tecnico: “I risultati non servono per giudicare, ma per impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi. Vogliamo ridurre gli infortuni e, in prospettiva, migliorare le prestazioni”


Se sottoponeste tutti i giovani calciatori di una società dilettantistica a test motori e test tecnici, come quelli usati dalle società professionistiche, che risultati avreste?

È questa la domanda cui ha provato a dare una risposta “scientifica” il Vanchiglia. I test sono stati effettuati dalla Clinica Modus, centro sportivo specializzato in fisioterapia, che ha fornito alle famiglie (coinvolte fin dal principio in questo progetto) delle schede personalizzate e alla società delle valutazioni generali, categoria per categoria, con tanto di numeri e grafici riassuntivi.

“I risultati? Dipende dalle annate e dal tipo di test, ma in generale non sono particolarmente positivi” spiega il direttore tecnico Vincenzo Manzo, promotore di questa iniziativa. “Ma non mi stupisce e anzi non era la bontà dei risultati a interessarci - continua - perché questi riscontri non ci servono per giudicare, ma per fare. Mi spiego: solo conoscendo il punto da cui partiamo, possiamo impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi”.

Facciamo un passo indietro. Ai test motori - ovvero appoggio, balzo, salto della corda, cambio di direzione e tanto altro - sono stati sottoposti 250 ragazzi, delle annate dai 2015 ai 2006. Per test tecnici, che hanno invece riguardato le annate dal 2015 al 2009, si intendono palleggio, ricezione della palla, conduzione, passaggio e tiro.

“Le difficoltà motorie sono evidenti - continua Manzo - e stiamo parlando di ragazzi che fanno attività sportiva: allargando questa analisi nelle scuole, probabilmente la situazione sarebbe ben peggiore. Se un bambino non sa saltare la corda è perché non lo ha mai fatto. Tornando al calcio, oggi si dà priorità all’aspetto tecnico e si perdono di vista altri aspetti fondamentali, come quelli motori. Questi risultati, ripeto, non servono per dare un giudizio, ma è materiale su cui lavorare. Intanto, abbiamo aggiunto alle sedute di allenamenti 10 minuti con i preparatori atletici. Poi offriamo a tutti i bambini della scuola calcio la possibilità di sostenere un terzo allenamento, del tutto facoltativo”.

L’obiettivo? “Il primo scopo, immediato, è quello di evitare o quantomeno ridurre gli infortuni. Per esempio, se fai i cambi di direzione appoggiando il peso in modo scorretto, è più facile incorrere in un infortunio. Il miglioramento delle prestazioni sarà un’altra conseguenza, più a lungo termine. Come società, vogliamo capire di cosa hanno bisogno i ragazzi e incidere in modo positivo nella loro crescita, per quanto nelle nostre possibilità. Vogliamo lavorare con loro per colmare un gap motorio sempre più evidente tra le giovani generazioni, ma senza conoscere nel dettaglio il problema è impossibile farlo”.

Un discorso simile riguarda l’aspetto tecnico. Dai test emerge, in modo evidente, che i risultati diminuiscono con l’aumento della difficoltà dell’esercizio: “Se non sai fare un passaggio corto - spiega Manzo - difficilmente saprai fare un passaggio lungo, e ancora meno un tiro. Il miglioramento della tecnica va di pari passo con il miglioramento della coordinazione e delle capacità motorie. Tutto questo materiale ci servirà per programmare il lavoro e arricchire ulteriormente le nostre sedute di allenamento”.

È un lavoro di prospettiva, come specifica ancora Vincenzo Manzo: “I bambini nascono come un foglio bianco, certo ognuno con le sue caratteristiche e i suoi talenti, ma il nostro compito di educatori e di allenatori è riempire quel foglio bianco nel modo migliore possibile. Per questo mi arrabbio, quando sento un allenatore che dice: quel ragazzo non può giocare. No, sei tu che non puoi allenare. Il nostro compito è quello di costruire dei giocatori. Vincere le partite, se lavoreremo così, sarà una conseguenza. Anzi vinceremo due volte: avremo i risultati di squadra e manderemo qualche giocatore nel professionismo. È un lavoro lungo, certo, ma questi test tecnici e motori sono una base di partenza fondamentale”.