TORNEO - A giugno torna la manifestazione organizzata da Francesco Bruni e Giuseppe Cirri in collaborazione con l'associazione “SEA - Super Eroi Acrobatici”, che regala un sorriso ai bambini ricoverati negli ospedali pediatrici di tutta Italia. Sette categorie, quattro campi base (Chisola, che ospiterà tutte le finali, Paradiso Collegno, Spazio Talent Soccer e Gassino) e centinaia di partite in un evento da non perdere
Il clamoroso successo della prima edizione non lasciava spazio a molti dubbi: il Trofeo SEA - Super Eroi Acrobatici, con i valori ben più che calcistici di cui è promotore, non è stato una meteora. Gli organizzatori Francesco Bruni e Giuseppe Cirri lavorano da mesi nell’ombra e ora escono allo scoperto: “È tutto pronto: categorie, date, campi base. Siamo contentissimi perché l’anno scorso avevamo fatto fatica a essere considerati dalle società, mentre quest’anno ci hanno cercati in tanti, in primis il Chisola che ringraziamo per la fiducia e la disponibilità. Giocheremo a Vinovo tutte le finali, in un impianto sportivo bellissimo che darà ulteriore credibilità alla nostra manifestazione. E poi andiamo avanti con Paradiso Collegno e Spazio Talent Soccer, e introduciamo l’altra novità del Gassino, che ospiterà le partite dell’Under 17”.
Novità riguardano anche le categorie coinvolte, che aumentano rispetto alla prima edizione: “Introduciamo le due annate di Pulcini - spiegano gli organizzatori - e purtroppo togliamo l’Under 14 per ragioni organizzative. I ragazzi di quella categoria, nel periodo del torneo, saranno impegnati negli esami di terza media, ci sembra giusto lasciarli sereni e tranquilli nell’affrontare quel passaggio fondamentale per la loro crescita, evitando di sovraccaricarli e di trovarci a dover spostare partite per i loro impegni scolastici, che vengono prima di tutto”.
Non cambia la formula, con 16 squadre per categoria (qualcuna di più, probabilmente, nei Pulcini), una fase eliminatoria organizzata in quadrangolari e la fase finali con sfide a eliminazione diretta e il loro concentrato di emozioni. Non cambia il periodo dell’anno, ovvero il mese di giugno, per quanto calendari e finali siano più “spalmati” in diversi week end per evitare ingorghi e sovrapposizioni.
E soprattutto non cambia il significato profondo di una manifestazione unica nel suo genere, organizzata in collaborazione l’associazione “SEA - Super Eroi Acrobatici”, che sarà sostenuta tramite la raccolta fondi. La mission di SEA è quella di regalare un sorriso ai bambini ricoverati negli ospedali pediatrici di tutta Italia, come fanno da anni anche al Regina Margherita a Torino: sono loro i “supereroi” che si calano dai tetti per far vivere ai piccoli malati un momento di gioia e spensieratezza. “È una realtà che conosciamo molto bene - concludono Bruni e Cirri -, siamo felici e orgogliosi che ci abbiano permesso di organizzare un evento sportivo e benefico in loro nome, e che quest’anno ci abbiano confermato la fiducia. Il nostro obiettivo è duplice: far divertire i ragazzi in campo con un torneo entusiasmante e competitivo, e nel contempo dare una mano ai bambini e alle bambine che convivono con la malattia e alle loro famiglie”.
I motivi per partecipare al trofeo SEA non mancano certo: le iscrizioni sono aperte, i riferimenti sono Francesco Bruni (342/1345757) e Beppe Cirri (331/8542484).
TROFEO SEA - SUPER EROI ACROBATICI
Pulcini 2014 e 2015 - campo base Chisola
Esordienti 2012 e 2013 - campo base Paradiso Collegno
Under 15 e Under 16 - campo base Spazio Talent Soccer
Under 17 - campo base Gassino
Fasi finali di tutte le categorie - campo base Chisola
INTERVISTA - Il giovane play si racconta: «Ho iniziato al Bsr Grugliasco, poi Lascaris e ora sono al Chisola, una squadra fortissima e con un grande mister. Il mio idolo è Barella, ma mi ispiro a Pirlo e Calhanoglu. Il tiro da lontano è il mio punto di forza, devo migliorare la fase difensiva. Enzo Friso mi spiega il ruolo con la sua esperienza, devo imparare a essere leader in campo. Sogno di vincere la Champions».
Marco Trisorio, maglia numero 10 e testa alta in mezzo al campo, è il play del Chisola Esordienti: classe 2012, è uno dei talenti più limpidi del panorama dilettantistico piemontese.
Marco, raccontaci di te. Quando hai iniziato a giocare e come sei arrivato al Chisola.
«Ho iniziato a giocare all’età di 4 anni nella società del mio paese, il Bsr Grugliasco. Il pallone è sempre stata la mia passione, come per tutta la mia famiglia. Poi sono andato al Lascaris, dove sono rimasto per quattro stagioni. Da quest’anno gioco al Chisola, mi piacerebbe rimanere qui nel passaggio al settore giovanile».
Che tipo di giocatore sei?
«Sono un centrocampista, poco fisico e molto tecnico, con un’ottima visione di gioco. Mi piace avere sempre il pallone tra i piedi, il tiro da lontano è la mia specialità, spesso calcio anche le punizioni».
È questo il tuo punto di forza, il tiro?
«Sì, il tiro e la tecnica di base».
E se dovessi invece dire il tuo punto debole?
«La fase difensiva, sto migliorando ma ho tanto da lavorare. Per fare il centrocampista nel calcio moderno, servono le due fasi, quella offensiva e quella difensiva».
Quindi sei un centrocampista dal gol facile.
«Quest’anno sono stato fermo tanto, adesso mi sono stirato l’adduttore, prima mi sono fatto male alla caviglia. È una stagione un po’ sfortunata finora, infatti ho fatto solo una decina di gol, di solito segno di più».
Un giocatore a cui ti ispiri?
«Il mio idolo è Barella, ma per come gioco mi ispiro di più a Pirlo o Calhanoglu».
Gli istruttori più importanti che hai avuto?
«Tutti importanti, ognuno mi ha insegnato qualcosa di utile nel mio percorso di crescita. Il mio primo mister è stato Camillò, mi ha insegnato le basi. Poi ho avuto Zaccone, sempre al Bsr Grugliasco, da lui ho imparato la grinta, a dare tutto in campo. Al Lascaris ho avuto Gilli per tre anni, lui mi ha insegnato a prendermi le responsabilità, a essere leader in campo. Ghirelli, sempre al Lascaris, puntava molto su grinta e sacrificio. Adesso mi allena Baston, che è molto bravo e completo, i suoi insegnamenti riguardano tutti gli aspetti del calcio, la tecnica ma anche la tattica di squadra».
In questo percorso di crescita, c’è anche l’Individual Soccer School.
«Lavoro con l’ISS da tre anni e mi trovo benissimo, mi alleno il giovedì con Giordano, Enzo, Cristian Fabrizio, sono tutti bravi. Aggiungere un allenamento ai tre che già faccio con la squadra è un sacrificio che faccio volentieri, vuol dire che ho passione e voglia di emergere. Ed è molto utile, perché miglioro nella tecnica di base, imparo soluzioni che poi ritrovo nelle situazioni di gioco. E, come dire, allenarti con l’ISS ti sblocca la testa, ti motiva e ti dà convinzione».
Giochi nel ruolo di Enzo Friso, che da regista è arrivato fino in serie C, dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili con il Torino. Ti darà qualche consiglio...
«Sì, Enzo mi insegna tanto sul ruolo e mi dà tanta sicurezza nei miei mezzi. Mi dice che sono forte, che posso arrivare lontano, ma devo imparare a essere leader in campo, come play devo prendere in mano la squadra. Non è facile, soprattutto in un gruppo nuovo e fortissimo come quello del Chisola, dove sono arrivato solo quest’anno, ma è la direzione in cui devo andare».
I compagni più forti con cui hai giocato.
«Al Bsr Grugliasco Elia Melis, al Lascaris Mattia De Simone, adesso invece sono tutti forti... Diciamo che quelli che mi hanno impressionato di più sono Alessio Granella e Simone Restivo».
Hai qualche scaramanzia?
«No, nessuna».
E cosa ti piace fare fuori dal campo, nei pochi momenti liberi dal calcio?
«A scuola sono bravo, mi piacciono la matematica e le lingue straniere. Alla sera gioco alla play station con mio fratello, lui ha 8 anni ed è molto forte a calcio. Ogni tanto giochiamo insieme con il pallone, anche se mamma non è contenta perché distruggiamo tutto…»
Il tuo obiettivo e il tuo sogno?
«L’obiettivo, naturalmente, è diventare calciatore. Poi sogno di vincere una Champions».
INTERVISTA - Il presidente traccia la linea: “Allenatori e società, stiamo facendo scelte per il futuro. Confermati i tre responsabili Luca Del Boccio, Raffaele Balluardo e Antonio Aracri, arriverà un nuovo direttore generale per crescere come organizzazione ed eventi. Quasi tutto pronto anche per il Memorial Nicoletta Tucci: non solo Juventus e Torino, parteciperanno 80 squadre tra professioniste e dilettanti”
Neanche una colica renale ha fermato Tony Tucci, sempre presente nell’impianto sportivo della Pellerina, casa dello Spazio Talent Soccer, nonostante il dolore: “Ora va meglio, ma ho passato giorni difficili. Ma sono andato in panchina con l’Under 15 e sono sempre stato operativo: le novità in cantiere sono tante e non si può mai mollare” spiega con il sorriso.
Presidente, raccontaci queste novità.
“La prima è che abbiamo strutturato il camp estivo, ovviamente tutto basato sul calcio. Inizieremo appena finita la scuola e andremo avanti per sei settimane. Il nostro impianto sportivo ha degli spazi importanti, possiamo gestire sia i piccoli dell’attività di base che allargarci ai ragazzi più grandi, quello del settore giovanile, poi vedremo come formare i gruppi in base alle iscrizioni. Sicuramente vogliamo alzare l’asticella e puntare sulla professionalità: ci sarà un’area portieri, un’area tecnica, un’area coordinativa, per un’offerta formativa di alto livello. Lo staff è ancora da definire, ma anche quest’anno avremo gli istruttori dell’Acadmey della Juventus, con cui siamo affiliati, e andranno in campo solo allenatori patentati Uefa”.
Torniamo all’attualità. Con l’arrivo di Marco Ermanni alla guida dell’Under 14, sei l’unico “sopravvissuto” sulle panchine delle giovanili.
“Stiamo già programmando per il futuro, insieme al responsabile Raffaele Balluardo, sono tutte scelte di prospettiva. Con l’Under 19 siamo primi in classifica, con la mia Under 15 siamo saldamente in zona playoff, nelle altre categorie dobbiamo salvare i regionali, stiamo facendo di tutto per riuscirci. I cambi di allenatore vanno letti in questa ottica, e in effetti con i 2008 siamo in zona salvezza, con i 2009 abbiamo fatto tre vittorie e un pareggio e stiamo tirando fuori la testa da zona calda. Anche con i 2011 abbiamo tutte le carte in regola per salvarci. Per quella che è la nostra realtà, siamo in linea con la stagione che avevamo previsto”.
Le squadre della scuola calcio, dopo una scorpacciata di tornei, stanno per iniziare i campionati primaverili.
“I numeri ormai ci sono, stiamo crescendo come qualità in tutti i gruppi, non solo nei cosiddetti primi gruppi, anche se c’è ancora tanto da fare. La strada però è segnata e nasce dalla collaborazione con la Juventus: ospitiamo il team della Academy che valuta e corregge i nostri allenamenti, periodicamente andiamo noi a fare riunioni di formazione a Vinovo e vediamo come lavorano con i gruppi selezionati. Se non migliorano gli istruttori, non possono migliorare i bambini. Il talento è naturale, ma bisogna avere metodo per far crescere tutto il gruppo e, di conseguenza, anche i singoli, che vengono esaltati in un contesto che funziona”.
A proposito di Juve, c’è qualche provino in vista?
“Intanto hanno preso un nostro 2018 a gennaio e ne siamo felicissimi. Negli anni siamo sempre stati un buon serbatoio e anche quest’anno faremo tante prove, noi auguriamo sempre il meglio ai nostri ragazzi”.
A livello societario sono previste novità o andate avanti così?
“Sicuramente andiamo avanti con i nostri tre responsabili, Luca Del Boccio all’agonistica, Raffaele Balluardo alle giovanili e Antonio Aracri all’attività di base. Al loro fianco, inseriremo due figure nuove, abbiamo discorsi aperti per cui non posso ancora fare nomi: un responsabile dei Primi calci per le annate 2019 e 2020, e una sorta di direttore generale che mi aiuti nell’organizzazione degli spazi, dei tornei, dei camp, che faccia girare la società. Finora ho fatto tutto io, ma se vogliamo crescere serve una figura idonea, che sposi il nostro progetto e gli faccia fare un salto di qualità. Gli spazi non ci mancano, dobbiamo riempirli”.
Parlando di grandi eventi, non possiamo non menzionare il Memorial Nicoletta Tucci.
“Manca ancora un po’ di tempo, visto che il torneo si giocherà sabato 17 e domenica 18 maggio, ma siamo già quasi pronti. Abbiamo le conferme di Juventus, Torino, Bologna, Parma, Genoa, Spal, Lugano e altre, abbiamo 12 professioniste per categoria (Under 10 e Under 8, ndr). Verranno squadre da Svizzera, Polonia e da tante regioni d’Italia, in questi giorni siamo impegnati per organizzare i soggiorni. Poi torneremo ad occuparci delle dilettanti, l’obiettivo è avere 40 squadre per categoria e ci siamo quasi. Sarà un evento grandioso”.
Ultima domanda, più personale. Buon sangue non mente, i tuoi figli sono attaccanti dal gol facile, come sei stato tu. Come sta andando la loro stagione?
“Nathan, il più piccolo, da quest’anno gioca al Toro: sta facendo tante esperienze, ha giocato con tante professioniste, è stato da poco a un torneo in Slovacchia. Sta crescendo tanto a livello tecnico, lo vedo sereno e contento, bene così. Anche Roby molto bene, lo alleno io quindi lo vedo da vicino tutti i giorni, devo dire che un attaccante che fa sempre gol qualsiasi allenatore lo vorrebbe. Si allena bene, ha la mentalità giusta, in campo aiuta la squadra e ha la giocata, cosa posso chiedere di più? Sono orgoglioso di loro”.
CONVOCAZIONI - Giovedì 13 febbraio alle ore 15.00, la selezione Juniores disputerà un’amichevole con il Bulé Bellinzago presso il campo sportivo sintetico di via Cameri 100 a Bellinzago Novarese. Ecco i giocatori convocati
BRUTTO EPISODIO - Il presidente del Ponderano Ermanno Rosso risponde: “Condanno ogni forma di razzismo. Se fosse vero, sarei disposto a ritirare la squadra. Stiamo svolgendo un’indagine interna, per ora nessuno ha sentito quelle parole”.
“Come società siamo davvero indignati e delusi per le parole razziste arrivate dalle tribune nei confronti di un nostro ragazzo nella partita del campionato Giovanissimi provinciale Under 14 contro il Ponderano. Sentire parole come ‘scimmia di merda‘ per qualificare un ragazzo di colore di 13 anni da degli adulti, oltretutto genitori, è davvero qualcosa di incommentabile. Denunciamo tutto ciò con assoluta fermezza e pretendiamo una giusta e severa punizione. Non possiamo pretendere che i nostri ragazzi condannino il razzismo se noi adulti portiamo questi esempi osceni in un campo da calcio. Chiediamo un intervento della Federazione per condannare tutto ciò e tutelare il nostro ragazzo”.
Senza giri di parole, con un post pubblicato sulla pagina Facebook della società (e ripresa dai media di tutta Italia in queste ore), la società del Saint Vincent Chatillon denuncia un grave episodio di razzismo avvenuto durante la partita con il Ponderano (per la cronaca, finita 2-2).
Mentre il presidente valdostano Fabrizio Scarlatta rivela che l’arbitro avrebbe scritto tutto sul referto e preannuncia denuncia in FIGC, il presidente del Ponderano Ermanno Rosso risponde con calma e fermezza: “Condanno ogni forma di razzismo, senza se e senza ma. Detto questo, stiamo svolgendo un’inchiesta interna per capire cosa è successo veramente. Se quanto denunciato fosse vero - e sottolineo il condizionale - sarei disposto ad allontanare il genitore in questione e, a malincuore, anche il ragazzo. E anche a ritirare la squadra dal campionato, l’ho già comunicato al presidente della Federazione. Ma, finora, nessuno ha sentito quell’insulto razzista tra quanti erano presenti in campo e in tribuna, dove c’erano anche il commissario arbitrale, che non è intervenuto, e il padre del giovane arbitro. Aggiungo che l’arbitro negli spogliatoi è stato raggiunto da dirigenti valdostani, almeno finché non sono intervenuti nostri dirigenti che fanno parte delle forze dell’ordine. A quanto ci risulta, nel referto sarebbe riportato l’epiteto ma non l’insulto. Insomma, fermo restando la condanna di ogni forma di razzismo, questa è una situazione tutta da chiarire, per evitare di penalizzare senza motivo una persona e un’intera società”.
GALLERIA FOTOGRAFICA - Medaglie d'oro per la Juventus in Under 13 e per la Sisport in Under 12: le foto raccontano le finalissime vinte rispettivamente contro Alcione e Aldini, con il medesimo risultato di 4-1. Premi speciali: migliori giocatori Lamine Ba della Juventus e Samuele Russi della Sisport, migliori portieri Samuele Colantuono dell'Angelo Baiardo e Denis Jigau del Venaria
(Foto di Thomas Parisi)
FASE FINALE - Molto equilibrio nel girone finale, ma nello scontro diretto per il primo posto i bianconeri si impongono con un netto 4-1 firmato Perrotta, Isnardi e Gervasi, più un autogol. Terzo posto per il Venaria davanti alla Vigor Milano
QUADRANGOLARE FINALE
Inizia bene il Venaria, subito in vantaggio con Pace e padrone del campo per gran parte della partita. Ma la Vigor Milano è squadra tosta, trova il pareggio (contestato) con Grimaldi in contropiede e sfiora il sorpasso, ma il palo dice no a Sciuti. L’inerzia della gara è ormai cambiata, i milanesi ci credono e portano a casa la posta piena grazie a Pasello, che firma il 2-1 risolvendo una mischia nata da calcio d’angolo, al tris firmato da capitan Isella e addirittura al poker ancora di Pasello. Tanti gol nella prima partita, nessuno nella seconda, ma tra Sisport e Aldini non è certo mancato lo spettacolo: i torinesi nel finale hanno anche “rischiato” di vincere, ma il palo ha detto di no a Zelli.
Vittoria solo rimandata per la Sisport, che ha trovato la concretezza mancata prima nella sfida con la Vigor Milano, battuta 3-0 e nettamente ridimensionata rispetto alla prima uscita con i Cervotti. Gara a senso unico, decisa dalla doppietta del centravanti Perrotta e chiusa dal sigillo di Obu. Anche l’Aldini è chiamato alla vittoria per puntare alla finalissima, ma il Venaria non è secondo a nessuno in quanto a orgoglio. Lo dimostra Solej, che illumina la scena con un sinistro sotto l’incrocio di rara bellezza. I milanesi non si stanno, pareggiano subito con Curci e nel finale trovano il sorpasso con Lo su un assist perfetto di Guidotto.
Il numero 10 dell’Aldini si scatena nella terza partita, il derby con la Vigor Milano: sblocca subito l’equilibrio su assist di Curci e raddoppia con una grande giocata personale, sombrero e botta al volo. Con questo 2-0 l’Aldini vola in finale, la Sisport la raggiunge con il medesimo risultato ai danni del Venaria, un parziale maturato nel finale di una gara fin lì combattuta, perché va dato merito ai Cervotti di non avere mollato mai. La differenza la fa Samuele Valle, con due imbucate centrali concretizzate con freddezza.
Risultati: Vigor Milano-Venaria 4-1, Sisport-Aldini 0-0, Sisport-Vigor Milano 3-0, Aldini-Venaria 2-1, Vigor Milano-Aldini 0-2, Venaria-Sisport 0-2
FINALI
La finalissima è la replica di Sisport-Aldini, che avevano pareggiato 0-0 nel girone finale. Il copione del primo tempo è chiaro: i milanesi controllano il gioco ma faticano a rendersi pericolosi, salvo qualche mischia da calcio d’angolo. I bianconeri tengono bene in difesa, grazie alla fisicità di Obu e Russi, e sono implacabili nelle ripartenze. A metà tempo Perrotta si esibisce in dribbling e destro dalla distanza che non lascia scampo al portiere Gaio, davvero un gran gol. Nel finale Isnardi raddoppia, con un diagonale ancora una volta imparabile. Nell’intervallo il parziale è 2-0 per la Sisport.
La seconda frazione, inevitabilmente, continua con lo stesso copione, e infatti la prima occasione è per Gervasi in contropiede, ma il suo sinistro è innocuo. Ma ormai la finale è a senso unico: uno sfortunato autogol porta al 3-0, Gervasi si toglie la soddisfazione di firmare il poker, poi Paolino accorcia le distanze subito prima del triplice fischio.
Nella finalina il Venaria si consola con la medaglia di bronzo grazie alla spettacolare vittoria per 7-3 sulla Vigor Milano, con le firme di Piga (tripletta), De Paoli (doppietta), Perri e Infantino.
Finale 1°/2° - Sisport-Aldini 4-1
Finale 3°/4° - Venaria-Vigor Milano 7-3
LE DISTINTE DELLE FINALISTE
Sisport: Squillace, Di Palma, Zelli, Obu, Russi, Isnardi, Sorrentino, Augeri, Perrotta, Valle, Gervasi, Verda, Barbini, Benso, Debernardis. All. Andrea Girolami.
Aldini: Gaio, Meraviglia, Mazzeo, Cirillo, Giacco, Alchieri, Lucera, Lo, Rustemaj, Guidotto, Curci, Alzate, Mara, Liverani, Paolino, El Mouflih, Abate, Moioli. All. Alberto Raffa.
Venaria: Jigau, Vitrotti, Kurti, Piga, De Simone, Iezzi, De Paoli, Infantino, Viano, Perri, Solej, Pace. All. Antonio De Simone.
Vigor Milano: Monzatti, Elsayed, Isella, Catalani, Rossi, Lastaria, Passeri, Bertoldo, Pasello, Shuti, Grimaldi, Piscitelli. All. Daniele Salvi.
FASE FINALE - I bianconeri (con la squadra 2013) vincono tutte le partite del girone finale e la finalissima contro gli arancioni (anche loro 2013). Terzo posto per l’Angelo Baiardo, quarto il Chisola. Lamine Ba, premiato come miglior giocatore del torneo, fa la differenza insieme a Lorenzo Piumatti
QUADRANGOLARE FINALE
Nella prima partita c’è troppa Juventus per l’Angelo Baiardo, i bianconeri impongono la propria superiorità con doppietta del centravanti Ba e sigillo di Esposito. La sfida tra Alcione e Chisola dovrebbe indicare la vera avversaria della Juve, e in effetti la gara parte con un’intensità straordinaria. La cattiveria agonistica dei milanesi è impressionante, il sinistro dalla distanza di Corsico stappa la partita, il contropiede finalizzato dal diagonale di Zani dà l’impressione di chiuderla. È solo un’impressione, però, perché anche il Chisola ha carattere: Ucci conquista e trasforma il rigore che riapre la partita. Ma è troppo tardi: anche se Chiarolanza sbaglia la conclusione del possibile tris, vincono i milanesi.
La terza partita del girone tra Juve e Alcione è, di fatto, già decisiva. E l’inizio è abbastanza equilibrato, anche se i bianconeri hanno qualcosa in più. Quel qualcosa è personificato da Lamine Ba, maglia numero 9 e una potenza di fuoco devastante: si scrolla l’avversario di dosso con uno scatto e scaraventa sotto la traversa il destro del vantaggio. Lo stesso Ba sfiora il raddoppio ma ci pensa troppo, e allora sull’altro fronte ci prova Palumbo che scheggia la traversa dalla distanza. La paura risveglia i bianconeri che chiudono le ostilità con una bellissima azione: apertura di Baba Hay, traversone dalla sinistra di Piumatti e sigillo - guarda caso - di Ba. Poi Piumatti si mette in proprio e firma il 3-0 con un sinistro di rara bellezza. Nel suo secondo impegno, il Chisola deve vincere per rimanere in corsa e lo fa con grande autorità, sbarazzandosi dell’Angelo Baiardo con un netto 3-0, griffato dalle reti di Cianci, Battello e Rubino, più un gol annullato a Lefont per fuorigioco.
All’Alcione serve un ultimo sforzo per conquistare la finale, ma contro l’Angelo Baiardo gli arancioni non vanno oltre il pareggio a reti bianche, nonostante la supremazia territoriale e qualche buona occasione da gol: la migliore sui piedi del Chiarolanza, bravo nel movimento a tagliare sul primo palo ma impreciso nel tocco. Si decide tutto nell’ultima gara, o meglio quasi tutto, perché la Juventus è già sicura del posto nella finalissima. Ma i bianconeri non fanno sconti, nonostante siano obbligati a una gara difensiva dalla furia del Chisola, che si rende pericoloso con Ucci e Trisorio. La qualità della Juve viene fuori con il super gol di Barna, che trova un pallonetto da fantascienza con un colpo in controbalzo di esterno sinistro. Il Chisola si getta a testa bassa alla ricerca del pareggio ma si scontra sul muro eretto da Aghedo, che respinge sulla linea il tentativo di Grasselli, e anzi rischia in contropiede ma Gallo si divora il raddoppio. La finalissima è Juventus-Alcione, le due squadre sotto leva.
Risultati: Angelo Baiardo-Juventus 0-3, Alcione-Chisola 2-1, Alcione-Juventus 0-3, Chisola-Angelo Baiardo 3-0, Angelo Baiardo-Alcione 0-0, Juventus-Chisola 1-0
FINALI
Juventus-Alcione inizia in modo equilibrato. Da una parte c’è subito un’occasione per il solito Ba, che non riesce a dare forza alla deviazione sotto porta. Dall’altra la punizione velenosa di Maranelli chiama il colpo di reni di Viassone, bravo nella deviazione in angolo. Poco dopo un sinistro di Palumbo, potente ma alto, certifica che l’Alcione è pienamente in partita. Ma a questa Juve non bisogna lasciare neanche un piccolo spazio, quello che si conquista Ba su azione d’angolo: la sua inzuccata imperiosa non lascia spazio a dubbi, bianconeri in vantaggio. L’Alcione sbanda, ma viene salvato dal portiere Castini sul tiro di Cermele, poi Ba ci riprova di testa ma stavolta non centra il bersaglio. I milanesi si gettano in attacco con coraggio, ma quando la Juve esce dal guscio fa sempre male: nel finale del primo tempo viene annullato per fuorigioco il raddoppio, sempre di Ba, su un bellissimo assist di Gallo.
Il raddoppio è solo rimandato all’inizio della ripresa: una bella azione verticale libera Piumatti davanti al portiere, il tocco sotto del numero 10 è una carezza che vale il 2-0. L’inerzia della gara è tutta bianconera, ancora Piumatti va vicino al tris, ma Corrada è bravo a respingere di piede. Finita qui? No, perché l’Alcione ha grinta da vendere e anche qualità, una bellissima azione corale libera Chiarolanza alla conclusione, il suo diagonale vale il 2-1. La Juve riparte subito ma il destro di Leshchynskyi sbatte sul palo, che tiene aperte le ostilità. È solo una questione di tempo, perché ci pensa ancora il piedino fatato di Piumatti a firmare il 3-1 che mette la parola fine alla contesa, stavolta in modo definitivo. C’è ancora tempo per il gol di testa di capitan Ortoncelli per il poker, punizione eccessiva per l’Alcione, ma la Juventus si laurea campione con pieno merito.
Nella finale per il terzo posto, l’Angelo Baiardo beffa il Chisola con un clamoroso 4-3, ottenuto grazie alle reti di Sanchez (doppietta), Tantillo e Petrillo; per la squadra di Vinono, a segno Ucci, Battello e Lefont.
Finale 1°/2° - Juventus-Alcione 4-1
Finale 3°/4° - Angelo Baiardo-Chisola 4-3
LE DISTINTE DELLE FINALISTE
Juventus: Bergero, Aghedo, Siciliano, Ortoncelli, Leshchynskyi, Esposito, Cermele, Barna, Ba, Piumatti, Baba Hay, Viassone, Gallo. All. Davide La Pira.
Alcione: Castini, Cafaro, Papotti, D’Angelo, Panerini, Maranelli, Tinelli, Palumbo, Chiarolanza, Scavone, Zani, Corrada, Varacalli, Cotini, Ruzza, Bizzo, Rivelli, Corsico. All. Luca Bonavolontà.
Chisola: Lomagistro, Pirajno, Cianci, Restivo, Ucci, Rubino, Granella, Battello, Trisorio, Lefont, Colombino, Decaro, Carpanese, Dellaferrera, Grasselli, Montalbano. All. Alessandro Baston.
Angelo Baiardo: Bettella, Carazza, Casazza, Colantuono, Delle Muti, Di Mauro, Ghumashyan, Macrì, Magnani, Muscarà, Petrillo, Rapetti, Sanchez Moreira, Tantillo. All. Mirko Vettraino.
MERCATO - Cresciuto tra Centrocampo e Mercadante, il giovane attaccante lascia le bianche casacche dopo 11 presenze in serie C e approda nella Primavera granata. A Vercelli rimane il gemello Ouseynou
“La F.C. Pro Vercelli 1892 comunica di aver raggiunto l'accordo con la società Torino FC per la cessione in prestito con diritto di riscatto dell'attaccante classe 2006, Asane Sow. Ad Asane, cresciuto nel settore giovanile della Pro Vercelli, vanno il ringraziamento per la correttezza e la professionalità sempre dimostrate e i migliori auguri per il prosieguo della sua stagione sportiva”.
Con questo comunicato stampa, la Pro Vercelli ha ufficializzato il passaggio di Asane Sow al Torino, dove giocherà nel campionato Primavera 1. La carriera calcistica del giovane attaccante esterno, vissuta sempre insieme al suo gemello Ouseynou, inizia nelle società di Torino nord: prima il Centrocampo, poi Torinese, Lucento e Mercadante, dove i gemelli regalano spettacolo nel campionato Under 17, segnando quasi 90 gol (43 Ouseynou e 45 Asane) in un campionato provinciale stravinto. Uno strapotere fisico e tecnico che richiama l’attenzione della Pro Vercelli: con le bianche casacche hanno giocato nella scorsa stagione in Primavera 3, e quest’anno in Primavera 2, anche se Asane fa parte ormai stabilmente della rosa della serie C, con 11 presenze già all’attivo, ma ancora zero gol. Ouseynou invece è il miglior marcatore della Primavera, con 5 reti all’attivo.
Ora il salto nel Torino, che lo ha acquisito cessione in prestito con diritto di riscatto: ora tocca ad Asane Sow fare la differenza anche in Primavera 1, per meritarsi la conferma in maglia granata.
PANCHINA - Dopo la lunga esperienza a Venaria e l'inizio di stagione con la Virtus Accademia, il nuovo allenatore prende la squadra classe 2011 al posto di Antonio Arcari, che rimane in società come responsabile della scuola calcio
Cambio sulla panchina dello Spazio Talent Soccer Under 14: al posto di Antonio Arcari, che comunque rimane in società come responsabile della scuola calcio, la squadra classe 2011 è stata affidata alle capaci mani di Marco Ermanni. Dopo una lunga e vincente esperienza a Venaria, Ermanni aveva iniziato la stagione con la Virtus Accademia Under 17, una collaborazione che non si è rivelata fortunata; ora la nuova occasione con l'STS, fortemente voluto dal responsabile del settore giovanile, Raffaele Balluardo.
L'obiettivo, naturalmente, è quello di salvare la categoria regionale. Finora la squadra ha collezionato 9 punti in 11 partite nel girone C, dove la classifica è molto corta e non sono ammessi troppi passi falsi per raggiungere almeno un posto nei playout. L'inizio sarà durissimo, con la capolista Lucento, ma già la settimana successiva è in programma lo scontro diretto con il Bsr Grugliasco.
Per quanto riguarda lo Spazio Talent Soccer, è il terzo cambio nell'organigramma tecnico delle giovanili: Maurizio Mari ha sostituito Pietro Cani in Under 17, Francesco Starace è subentrato a Denis Colosimo in Under 16, ora l'arrivo di Marco Ermanni. Solo Tony Tucci, presidente e allenatore, è intoccabile alla guida della fortissima Under 15.