Venerdì, 01 Novembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

TORNEO - La macchina organizzativa è già partita: coinvolte le categorie Under 11 e Under 10, si gioca sabato 28 e domenica 29 settembre sui campi di Pro Eureka, Gassino San Raffaele e Caselle. Già ufficiali le adesioni di Benfica, Real Madrid, Manchester City, Cska Mosca, Inter, Milan, Fiorentina e tante altre società di tutta Europa


“Invincibili Kup - Coppa Grande Torino”. In onore dei più grandi, partendo dai più piccoli. Sotto lo sguardo degli Invincibili, si sfideranno i giovani campioni di domani, tenendo vivo il ricordo del Grande Torino.

Così si legge sui social di BeKings, società organizzatrice di tornei internazionali (e tutto quello che ruota intorno, a livello logistico e turistico) che fa capo a Giorgia Contu e Marco Mameli. Ma non c’è solo il leoncino di BeKings sulla locandina della “Invincibili Kup”, perché il Torino FC è official partner della manifestazione, in collaborazione con Pro Eureka, Gassino San Raffaele e Caselle, ovvero i tre campi base che ospiteranno le partite. Le categorie coinvolte sono Under 11 e Under 10 (ovvero 2014 e 2015, nella prossima stagione sportiva), ufficiali anche le date: venerdì 27 settembre, giorno di arrivo delle squadre, e poi tutti in campo sabato 28 e domenica 29 settembre.

Sarà un evento dai grandi numeri, che coinvolgerà centinaia di squadre, sia dilettanti del Piemonte e di altre regioni (da valutare, in base alle adesioni, l’eventualità di organizzare una fase eliminatoria la settimana precedente), sia professionistiche. Con un grandioso lavoro nell’ombra guidato da Aldo Bratti, sono già arrivate adesioni ufficiali da tutto il mondo: Benfica - non poteva mancare la società con cui il Grande Torino giocò la fatale amichevole -, Real Madrid, Manchester City, Cska Mosca, Dinamo Zagabria, Nizza e Losanna. Tra le professioniste italiane, oltre al Torino, ci saranno Inter, Milan, Fiorentina, Parma, Spezia, Lucchese, Renate e Pro Vercelli.

Non solo calcio: la “Invincibili Kup” sarà un vero e proprio evento per tutta Torino, paragonabile ai grandi eventi cui ormai la città è abituata (vedi le Atp Finals di tennis), viste le migliaia di persone - giocatori, staff e famiglie - che arriveranno da tutta Europa. Alberghi, ristoranti, pullman e attrazioni turistiche sono già allertati, ci sarà sicuramente un traffico notevole in direzione Superga. E sono in fase di valutazione anche eventi di contorno: vista la presenza del Torino, la sfilata iniziale potrebbe partire da piazza d’Armi e coinvolgere anche lo Stadio Olimpico, intitolato - non per caso - al Grande Torino.

L’ANALISI - Una finale fuori dai pronostici ha portato il secondo titolo regionale della storia biancoazzurra, la chiusura perfetta di un lungo capitolo. Ben oltre le aspettative anche la stagione del Lucento di Alessandro Pierro, che merita un solo commento: bravo!


Alzi il ditino chi, a inizio stagione, avrebbe preventivato l’Alpignano campione regionale della categoria regina delle giovanili, l’Under 17. Va bene la vittoria del SuperOscar, ma di solito chi parte così forte non arriva fino in fondo (anche se questa regola non scritta, quest’anno, andrebbe proprio cancellata). Va bene la vittoria del campionato a pari merito con il Lucento, ma il girone era così così e le favorite rimanevano altre. E invece fino in fondo sono arrivate proprio quelle due, Alpignano e Lucento: magari non le squadre più forti, ma alla fine l’unico giudice è il pallone e le uniche sentenze che contano solo quelle del campo.

La regola imprescindibile, dentro e anche fuori dal campo, è solo una: non si molla mai. Qui c’è un simbolo, che veste la maglia biancoazzurra numero 8, indossa la fascia da capitano e si chiama Gabriele Brancato. La sua prestazione, in finale, è stata semplicemente commovente: a tutto campo, con un mix pazzesco di qualità e quantità, a recuperare palloni come un mediano, a giocarli come un regista, a guidare la squadra come un vero leader. Da lacrime anche il fido scudiero Davide De Carlo, rimasto in campo nonostante l’infortunio alla mano che lo farà poi uscire e capace di segnare il gol che ha chiuso la partita con un sinistro perfetto. Le partite si vincono in mezzo al campo, diceva il saggio, e così è stato anche nella finalissima classe 2007, dove i centrocampisti biancoazzurri si sono esaltati e quelli lucentini, invece, non sono riusciti a esprimere le loro qualità, oltre a corsa e grinta encomiabili. Ma non solo, all’interno di una squadra da 10 e lode è la “spina dorsale” alpignanese che si è esaltata: Fasano un gatto tra i pali, Costa un centrale insuperabile, Brunazzo un puntero imprendibile, a differenza (dispiace dirlo dopo una super stagione) del numero 10 lucentino Esposito, uno che deve fare la differenza e, quando non la fa, si vede.

Una partita non la fanno solo i giocatori, però: ci sono anche gli allenatori. E allora, passando dal campo alle panchine, ci sono due storie bellissime. Da una parte Andrea Bovolenta, niente fumo e solo arrosto, sempre lontano dai riflettori, ma capace di sfruttare in modo perfetto la grande occasione della sua carriera: alla prima stagione in una big come l’Alpignano, ha portato a casa il suo primo titolo regionale, il secondo nella storia della società di via Migliarone. E dall’altra Alessandro Pierro, un nome che è sinonimo del Lucento: dalle sue parti non si passa, e fino all’ultimo secondo non si molla, manco fossimo oltremanica. Da tempo tra i migliori allenatori del Piemonte, in carriera ha giocato 5 semifinali regionali, ma questa era la sua prima finalissima: la sua squadra ha giocato un primo quarto d’ora da incubo, andando sotto di due gol, ma la sua spinta dalla panchina è stata semplicemente pazzesca, a livello caratteriale e anche tattico (con il passaggio alla difesa a 3, per chi non se ne fosse accorto). Alla fine non ce l’ha fatta neanche stavolta, ma - come si è scritto da solo sui social - lo ribadiamo senza timore di smentita: bravo!

Allarghiamo ancora lo sguardo. Una stagione non la fa solo la squadra: c’è anche la società. Se Pierro al Lucento è ormai una componente inscindibile, ad Alpignano era l’ultimo ballo per chi, negli ultimi 10 anni e anche di più, ha preso in mano una società senza ambizioni e l’ha portata, passo dopo passo, fino ai vertici del Piemonte, dimostrando che anche nel calcio dilettantistico i soldi contano, ma non sono l’unica cosa che conta. Christian Bellanova e il suo braccio destro, Antonio “Tony” Seminerio, ci hanno messo fantasia, conoscenza, dedizione, coraggio. Nelle ultime tre stagioni, hanno lavorato insieme a Mimmo Dilonardo, direttore sportivo delle categorie Allievi, decisivo nella costruzione di questo gruppo dai grandi valori. Perché un conto è prendere i giocatori usciti da Juventus e Torino, un altro è andare a pescarli al Pianezza, al Paradiso Collegno, al Rosta.

Primo titolo regionale con l’Under 15 solo 12 mesi fa, primo SuperOscar a settembre, cosa volete di più? Beh, intanto il secondo titolo regionale. E non ditegli che adesso in ballo c’è uno scudetto…

L’ANALISI - Ha il sapore del dominio il decimo titolo regionale della società del presidente Vincenzo Gaeta, vinto da uno dei gruppi più forti mai visti sui campi dei dilettanti, che ha tutte le carte in regola per imporsi anche nella fase nazionale. Onore all’Alpignano di Davide Domizi, protagonista di una stagione oltre le aspettative


Il decimo titolo regionale nella storia del Lascaris, quello che vale la stella cucita sulle maglie bianconere, è il più dolce, non solo perché l’ultimo è sempre il più bello. Il titolo Under 15 ha il sapore del dominio. Domina la società, al quinto titolo negli ultimi tre anni (e non è ancora finita), un palmares semplicemente impressionante che la dice lunga sulla bontà del lavoro pensato dal presidente Vincenzo Gaeta e gestito dal direttore sportivo Cristian Balice e dalla sua banda (di cui faceva parte anche Lorenzo Verduci, che ricomincerà da Alpignano). E domina la squadra classe 2009, uno dei gruppi più forti mai visti sui campi dei dilettanti, una macchina perfetta affidata a un allenatore preparato come pochi ed esigente come, forse, nessun altro. Va bene avere una Ferrari tra le mani, ma bisogna anche saperla guidare dalla prima all’ultima curva: Alessandro Malagrino ci è riuscito senza neanche una riga sulla fiancata e, finalmente, può mettere in bacheca il primo titolo della sua carriera. Vittoria del SuperOscar per iniziare la stagione con il piede giusto, cammino quasi perfetto in un campionato fatto di sole vittorie e tre pareggi (due dei quali, guarda caso, proprio contro l’Alpignano), fantastica chiusura con una finale regionale, di fatto, senza storia.

L’unico sliding door, l’elemento imprevedibile che poteva cambiare una storia che sembrava già scritta, è fissato al minuto 16 del primo tempo, quando il risultato era ancora fermo sullo 0-0 e Greco ha avuto un’occasione per cambiare il volto alla finale. In vantaggio, l’Alpignano avrebbe potuto esaltare l’impostazione tattica scelta da Davide Domizi (allenatore emergente ma di sicuro valore, che avrà sicuramente altre occasioni da giocarsi: una grande scelta di Christian Bellanova), ovvero difesa attenta e ripartenze veloci. Va detto, anche l’Alpignano è una gran bella squadra che, a differenza dei bianconeri, nessuno si aspettava di vedere fino all’ultimo atto della stagione. Dellavalle dietro, Dello Russo in mezzo e Bardus davanti sono un’ossatura su cui costruire il futuro.

Al cospetto di questo Lascaris, comunque, non c’è spazio per i rimpianti: una volta in vantaggio, la sinfonia bianconera ha iniziato a suonare a pieno regime. Davanti alla sicurezza di Schierano, in pochi possono vantare difensori del calibro di Amendolagine e Bernardinis, non per caso in procinto di passare (o tornare) nel professionismo. Martinelli è una diga in mezzo al campo, Scanavino ha tre o quattro polmoni, la loro dedizione lascia libertà di pensiero e di azione a Spina, protagonista indiscusso della finale con la sua doppietta, e Roncarolo, dai piedi del numero 10 passano tutte le azioni migliori. Davanti, Persiano è un cecchino infallibile (34 gol in campionato, 38 in stagione), Zamboni e i suoi movimenti la spalla perfetta. Una squadra così, con un condottiero così, con una società così - se avrà ancora fame - dirà la sua anche sui palcoscenici nazionali. Torniamo da dove siamo partiti: l’ultimo titolo è sempre il più bello? Sentiamo già la voce roca di Balice che ci corregge: no, il più bello sarà il prossimo.

DA NON PERDERE - Dal 20 maggio alle finali di domenica 16 giugno andranno in scena, nell’impianto sportivo di via Genova, le manifestazioni riservate alle categorie Under 19, Under 13 e Under 10. Paolo Pagnone: “Questi tornei sono il fiore all’occhiello della nostra programmazione”


Maurizio Laudi, magistrato e giudice sportivo, il fondatore e vicepresidente Pieraugusto Righetti e il geometra Walter Martini, secondo presidente della società dopo Giorgio Emanuel: alla memoria di questi personaggi, che hanno fatto la storia del Kl Pertusa e avuto un peso importante anche nelle dinamiche della città di Torino, sono dedicati i tre tornei che andranno in scena nell’impianto sportivo di via Genova dal 20 maggio alle finali di domenica 16 giugno. Una festa di calcio organizzata per chiudere un’annata molto positiva per la società gialloverde, che sta ritrovando la stabilità necessaria per programmare il futuro, e aprire la stagione che porterà, nel 2025, a festeggiare i 70 anni dalla fondazione, datata 1955.

“Siamo felici e orgogliosi - spiega Paolo Pagnone, membro del direttivo con delega alla comunicazione - di organizzare, ancora una volta, questi tre tornei, che sono il fiore all’occhiello della nostra programmazione. In questa stagione abbiamo lavorato tanto e bene per riportare il Kl Pertusa ai vertici, come merita la storia di questa società, ma siamo consapevoli che la strada da fare è ancora lunga. Eventi come questi, che richiamano nel nostro impianto decine di società e centinaia di spettatori, sono importanti anche perché testimoniano la capacità organizzativa e il senso di ospitalità che ci sono propri”.

Scendendo nel dettaglio delle manifestazioni, il “2° Memorial Maurizio Laudi” è riservato alla categoria Under 19 e sono ben 18 le società iscritte. Dieci squadre per annata partecipano invece al “10° Memorial Pieraugusto Righetti”, riservato all’Under 13, e il “20° Memorial Walter Martini”, per i ragazzi del 2014, categoria Under 10. Le fasi eliminatorie cominciano la settimana prossima, da lunedì 20 maggio, le varie fasi si susseguono per un mese, fino alla giornata finale di domenica 16 giugno.

“Sarà una festa di sport - conclude Pagnone - che ci introdurrà alla grande festa dei 70 anni, che abbiamo già cominciato a organizzare, come stiamo definendo i dettagli della prossima stagione a livello tecnico. Forti della nostra storia, guardiamo al futuro con fiducia e ottimismo”.

LE SQUADRE PARTECIPANTI

2° Memorial Maurizio Laudi / Under 19: Kl Pertusa, Asti, Borgaro Nobis, Bruinese, Lascaris, Moncalieri, Pianezza, Pozzomaina, Pro Collegno, Resistenza Granata, Rivarolese, Rivoli, Rosta, San Giorgio Torino, Sant’Ignazio, Spazio Talent Soccer, Torinese, Vianney.

10° Memorial Pieraugusto Righetti / Under 13: Beiborg, Gassino San Raffaele Kl Pertusa, Nuova Givolettese, Pianezza, Pozzomaina, Rosta, Sant’Ignazio, Trofarello, Vianney

20° Memorial Walter Martini / Under 10: Cenisia, Centrocampo, Garino, Go Grugliasco, Kl Pertusa, Moncalieri, Pianezza, Pozzomaina, Rivarolese, Santena

DA NON PERDERE - Dal 20 maggio alle finali di domenica 16 giugno andranno in scena, nell’impianto sportivo di via Genova, le manifestazioni riservate alle categorie Under 19, Under 13 e Under 10. Paolo Pagnone: “Questi tornei sono il fiore all’occhiello della nostra programmazione”


Maurizio Laudi, magistrato e giudice sportivo, il fondatore e vicepresidente Pieraugusto Righetti e il geometra Walter Martini, secondo presidente della società dopo Giorgio Emanuel: alla memoria di questi personaggi, che hanno fatto la storia del Kl Pertusa e avuto un peso importante anche nelle dinamiche della città di Torino, sono dedicati i tre tornei che andranno in scena nell’impianto sportivo di via Genova dal 20 maggio alle finali di domenica 16 giugno. Una festa di calcio organizzata per chiudere un’annata molto positiva per la società gialloverde, che sta ritrovando la stabilità necessaria per programmare il futuro, e aprire la stagione che porterà, nel 2025, a festeggiare i 70 anni dalla fondazione, datata 1955.

“Siamo felici e orgogliosi - spiega Paolo Pagnone, membro del direttivo con delega alla comunicazione - di organizzare, ancora una volta, questi tre tornei, che sono il fiore all’occhiello della nostra programmazione. In questa stagione abbiamo lavorato tanto e bene per riportare il Kl Pertusa ai vertici, come merita la storia di questa società, ma siamo consapevoli che la strada da fare è ancora lunga. Eventi come questi, che richiamano nel nostro impianto decine di società e centinaia di spettatori, sono importanti anche perché testimoniano la capacità organizzativa e il senso di ospitalità che ci sono propri”.

Scendendo nel dettaglio delle manifestazioni, il “2° Memorial Maurizio Laudi” è riservato alla categoria Under 19 e sono ben 18 le società iscritte. Dieci squadre per annata partecipano invece al “10° Memorial Pieraugusto Righetti”, riservato all’Under 13, e il “20° Memorial Walter Martini”, per i ragazzi del 2014, categoria Under 10. Le fasi eliminatorie cominciano la settimana prossima, da lunedì 20 maggio, le varie fasi si susseguono per un mese, fino alla giornata finale di domenica 16 giugno.

“Sarà una festa di sport - conclude Pagnone - che ci introdurrà alla grande festa dei 70 anni, che abbiamo già cominciato a organizzare, come stiamo definendo i dettagli della prossima stagione a livello tecnico. Forti della nostra storia, guardiamo al futuro con fiducia e ottimismo”.

LE SQUADRE PARTECIPANTI

2° Memorial Maurizio Laudi / Under 19: Kl Pertusa, Asti, Borgaro Nobis, Bruinese, Lascaris, Moncalieri, Pianezza, Pozzomaina, Pro Collegno, Resistenza Granata, Rivarolese, Rivoli, Rosta, San Giorgio Torino, Sant’Ignazio, Spazio Talent Soccer, Torinese, Vianney.

10° Memorial Pieraugusto Righetti / Under 13: Beiborg, Gassino San Raffaele Kl Pertusa, Nuova Givolettese, Pianezza, Pozzomaina, Rosta, Sant’Ignazio, Trofarello, Vianney

20° Memorial Walter Martini / Under 10: Cenisia, Centrocampo, Garino, Go Grugliasco, Kl Pertusa, Moncalieri, Pianezza, Pozzomaina, Rivarolese, Santena

TITOLO REGIONALE - La squadra di Andrea Bovolenta è campione regionale del Piemonte con pieno merito. I biancoazzurri approcciano alla grande la partita e segnano due gol nei primi 10 minuti, con Brunazzo di testa e Mapelli su errore della difesa lucentina. Alla mezzora, alla prima occasione vera, il Lucento la riapre con Francioso su assist di Ferraris. La pressione lucentina però si sgonfia sul bellissimo gol segnato da De Carlo al 35': Alpignano di nuovo in doppio vantaggio. Agonismo e tante occasioni anche nel secondo tempo, giocato a viso aperto: Brunazzo prova a chiudere la partita, Arfaoui e Francioso ad accorciare le distanze. Annullato un gol per fuorigioso a Zerbi


ALPIGNANO-LUCENTO 3-1
RETI: pt 8' Brunazzo (A), 10' Mapelli (A), 28' Francioso (L), 35' De Carlo (A)
ALPIGNANO: Fasano, Locuratolo, Mapelli, Cottone, Costa, Piazzolla (st 17' Grasso), De Carlo (st 4' Filippone), Brancato, Brunazzo (st 24' Fioccardi), Mereu (st 33' Ferlazzo), Zizzo (st 12' Zerbi). A disp. Drago, Mannarino, Ainardi, Marangon. All. Andrea Bovolenta
LUCENTO: Losi, Procida (pt 42' Parise), Tusha (st 12' Andrea Ferraris), Milito (st 1' Morlano), Lombisani, Arfaoui, Tomiato, Melano (st 40' Barranca), Alessandro Ferraris (st 36' Basilio), Esposito (st 22' Serra), Francioso. A disp. Lusso, Qatif, Amuzu. All. Alessandro Pierro.
NOTE: ammoniti Filippone, Ferlazzo, Fioccardi (A), Francioso (L) 

 

50' - Dopo 5 minuti di recupero arriva il triplice fischio: Alpignano campione regionale della categoria regina, l'Under 17! Per la società biancoazzurra è il secondo titolo della storia, dopo quello dell'Under 15 nella scorsa stagione

40' - Arfaoui calamita un altro pallone vagante buttato in mezzo all'area e calcia da distanza ravvicinata, ma Fasano dice di no ancora una volta

33' - Brancato prova a coronare la sua ottima punizione con una punizione dai 25 metri, ma il suo tiro è troppo centrale per impensierire Losi

29' - Zerbi lavora un bel pallone per Mereu, sul suo traversone arriva il colpo di testa di Mapelli che finisce alto

19' - Annullato per fuorigioco il gol di Zerbi, implacabile davanti al portiere, dopo l'ennesima uscita perfetta del numero 5 Costa

17' - Destro dal limite dell'area di Francioso che sfiora la traversa

15' - Parata incredibile, con un colpo di reni d'autore, di Fasano, che respinge il tiro ravvicinato di Arfaoui nato da una punizione buttata in mezzo all'area

14' - Il livello agonistico della sfida si alza e gli scontri si fanno sempre più duri. Arriva inevitabile la prima ammonizione, a Filippone

10' - Splendida azione dell'Alpignano, Mereu libera in area Zizzo, che a sua volta offre un assist perfetto per Brunazzo: il suo destro a botta sicura è respinto con i piedi da Losi

2' - Incredibile occasione per il Lucento: traversone di Francioso, Ferraris colpisce il palo con un colpo di testa imperioso, la palla carambola sulla schiena del portiere ma non finisce dentro. Ripresa iniziata ai mille all'ora

1' - Si parte con il secondo tempo alle 18.02, subito un cambio nel Lucento, entra Morlano per Milito. Al primo affondo lo scatenato Brunazzo scheggia il palo di sinistro

 

47' - Il primo tempo si chiude sul risultato di 3-1 per l'Alpignano

40' - La pressione e l'entusiasmo del Lucento si sgonfiano, il pallino del gioco è di nuovo saldo nelle mani dei ragazzi di Andrea Bovolenta

35' - ANCORA ALPIGNANO: splendido gol di De Carlo, che trova un corridoio centrale, anche grazie al bel movimento di Mereu, e calcia con il sinistro sotto l'incrocio dei pali: 3-1

32' - Ripartenza del Lucento che si trova in superiorità numerica, Tomiato apre per Ferraris, che calcia ma viene chiuso in angolo

30' - Una partita che sembrava già chiusa si riapre improvvisamente, ora il vantaggio psicologico è del Lucento, che crea subito un altro paio di mischie pericolose. Pazzesca la spinta di Ale Pierro dalla panchina

28' - LUCENTO ACCORCIA LE DISTANZE: numero di Ferraris sulla destra, traversone perfetto per Francioso che si testa anticipa l'uscita di Fasano e segna il 2-1

25' - Alpignano protesta per una trattenuta in area subita da capitan Brancato (finora dominatore del centrocampo), ma l'arbitro lascia correre

17' - L'Alpignano va al tiro ogni volta che affonda: tocca ancora a Brunazzo calciare di sinistro, la palla va fuori

16' - Il Lucento prova a reagire con la "tattica" che ha deciso la semifinale con il Lascaris: punizione dalla trequarti di Tusha, Fasano risolve con un bell'intervento

10' - RADDOPPIO BIANCOAZZURRO: errore della difesa lucentina, un retropassaggio corto spalanca la porta ad Mapelli, che anticipa il portiere e firma il 2-0

8' - ALPIGNANO SUBITO IN VANTAGGIO: buon approccio alla partita dell'Alpignano, che passa in vantaggio al primo vero affondo con Brunazzo, che di testa concretizza l'assist di Piazzolla.

1' - Alle 17.05 inzia la finalissima regionale della categoria Under 17

TITOLO REGIONALE - Troppa differenza tra le due squadre in campo, mai davvero in discussione la vittoria dei ragazzi di Alessandro Malagrinò, anche se i ragazzi di Davide Domizi giocano con orgoglio e non hanno nulla da rimproversarsi. Nel primo tempo i bianconeri fanno la partita, con i biancoazzurri pericolosi in contropiede. A due minuti dall'intervallo, Spina segna il gol del vantaggio lascarino. Nella ripresa l'Alpignano ci prova con Bardus, ma Persiano di opportunismo trova il raddoppio. Al 29' ancora Spina segna di testa il 3-0 che chiude definitivamente la partita


ALPIGNANO-LASCARIS 0-3
RETI: pt 33' Spina (L), st 17' Persiano (L), 29' Spina (L)
ALPIGNANO: Suino, Viola (st 30' Liboni), Attisani (st 27' Bevilacqua), Bertot, Mataj (st 5' Crepaldi), Dellavalle, Greco (st 27' Carella), Dello Russo (st 30' Massara), Bardus (st 23' Marengo), Bottero, Sansica (st 18' Audrito). A disp. Nava, Pucci. All. Davide Domizi.
LASCARIS: Schierano, Penta (st 33' Laguardia), Bernardinis (st 14' Cruto), Amendolagine, Martinelli (st 36' Giliberto), Mininni, Scanavino, Spina (st 31' Sarti), Persiano (st 36' Tosku), Roncarolo, Zamboni. A disp. Scanu, Dino, Schopfer, Gili, Carelli. All. Alessandro Malagrino.
NOTE: ammonito Bernardinis (L), Attisani (A), Dellavalle (A)
Arbitro: Maria Virginia Griffa di Alessandria (Amedeo Tunietti e Paolo Berbotto della sezione di Alba Bra)

 

38' - Finita: il Lascaris è campione regionale della categoria Under 15!

35' - Alpignano avanti con orgoglio, ci prova il neo entrato Marengo ma Schierano dice ancora di no

29' - IL LASCARIS CALA IL TRIS: ancora Spina segna di testa su calcio d'angolo, partita definitivamente chiusa

26' - Ancora Lascaris: traversone di Zamboni dalla sinistra, colpo di testa di Persiano sulla traversa. Poi Roncarolo prova l'acrobazia, ma senza fortuna

25' - Ormai si gioca a una porta sola: Zamboni sciupa una grande occasione, calciando alto a tu per tu con il portiere avversari.

17' - RADDOPPIA IL LASCARIS: sul cavologimento di fronte, tiro-cross innocui di Zamboni, Suino si fa sfuggire un pallone che sembrava facile da controllare, Persiano ringrazia e butta il pallone nella porta ormai sguarnita. Adesso per l'Alpignano si fa davvero dura

16' - Bardus galoppa in cavalcata solitaria, regge il confronto fisico con Amendolagine e calcia di sinistro, in modo troppo debole però

15' - Il Lascaris sciupa clamorosamente un contropiede: Zamboni vince un contrasto con Attisani e si invola, ma si allunga troppo la palla e si fa chiudere dall'uscita bassa di Suino, con Persiano tutto solo nel mezzo

10' - Partita bellissima, con continui capovolgimenti di fronte. Nell'altra area Zamboni manca da due passi l'appuntamento con il gol che avrebbe chiuso la partita

9' - Grande occasione in ripartenza dell'Alpignano, Bardus fugge per la prima volta a Mininni e calcia in diagonale, splendida parata in tuffo di Schierano in angolo

8' - Numero di Spina sulla sinistra, sul suo traversone il colpo di testa di Roncarolo è moscio.

6' - Alpignano prova ad alzare il baricentro, la prima occasione è una mischia da calcio d'angolo, risolta dall'uscita coraggiosa di Schierano

1' -  Alle 15.52 inizia la ripresa. Dopo due giri di lancette il primo giallo della partita, al lascarino Bernardinis

 

35' - Finito il primo tempo

33' - LASCARIS IN VANTAGGIO - Zamboni innesca Spina, che entra in area e salta il diretto avversario con troppa facilità, il suo sinistro si infila nell'angolino più lontano

25' - Ancora un'occasione bianconera: Attisani stoppa alla grande Persiano, Roncarolo si avventa sulla palla e calcia dall'altezza del dischetto, ma spara alto

18' - Non si fa attendere la risposta del Lascaris, Persiano calcia da buona posizione ma la sua conclusione, deviata, finisce sull'esterno della rete

16' - Grandissima occasione per l'Alpignano in contropiede, Greco rientra bene e con tutto lo specchio della porta davanti calcia malamente a lato

11' - Chiusura in scivolata di Mataj su Roncarolo in piena area, intervento al limite, per l'arbitro Maria Virginia Griffa è tutto regolare. Il Lascaris alza il baricentro ed è ormai stabilmente in pressione offensiva

10' - Nota tattica: Lascaris schierato il 4-4-2 a rombo, con Martinelli perno davanti alla difesa e Roncarolo dietro la coppia d'attacco composta da Persiano e Roncarolo. Più coperto il modulo dell'Alpignano, 3-5-2 con Viola a sinistra e Sansica a destra, attacco affidato a Bardus e Greco

6' - Il primo pericolo vero, invece, lo crea il Lascaris con la percussione sulla fascia destra del capitano Penta, che entra in area e calcia alto: scelta sbagliata, in mezzo c'era Persiano tutto solo 

5' - Primi minuti di studio tra le due squadre, il primo tiro in porta (altissimo) è del numero 7 alpignanese Greco

1' - Fischio d'inizio alle 15.05

 

SOCIETA’ - Le inevitabili dimissioni di Alessandro Freda lasciano vacante un ruolo fondamentale, tra i preferiti del presidente Luca Atzori ci sono l’ex Lascaris e l’attuale direttore sportivo del Pinerolo


Le dimissioni rassegnate da Alessandro Freda, che ha fine stagione non sarà più il responsabile del settore giovanile del Chisola, anticipano una decisione societaria che era ormai inevitabile: l’eliminazione dalle finali regionali delle squadre Under 17 e Under 15, arrivate dopo una stagione senza titoli regionali, non sono risultati in linea con le aspettative, davvero altissime, della società del presidente Luca Atzori.

“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” è la frase di Gianpiero Boniperti, stampata sulle maglie della Juventus. Al Chisola non è proprio così, perché le giovanili - oltre i titoli regionali - devono produrre giocatori per la Prima squadra e da mandare nel professionismo: missioni entrambe compiute, anche per merito del lavoro di Freda.

“Confermo, ieri sera Freda si è dimesso - spiega Atzori - con un gesto non da tutti, sono pochi quelli che hanno la coerenza di lasciare il posto quando i risultati non corrispondono all’impegno profuso e anche alla bontà del lavoro, perché Freda è e rimane un ragazzo con grandi qualità, soprattutto nello scouting. Io lo ringrazio e gli auguro il meglio, in società potremmo ritagliarli un nuovo ruolo, se lo vorrà. Noi andiamo avanti, siamo una grande società e non ci faremo trovare impreparati”.

Da giorni, infatti, circolano alcuni nomi accostati al Chisola, due su tutti. Il primo (che ad oggi sembra più vicino alla chiusura) è Alberto Gerini, tanti anni al Lascaris come direttore sportivo della prima squadra, fermo nella scorsa stagione dopo il mancato approdo a Chieri, dove era stato scelto da Stefano Sorrentino. L’altro è Gianfranco Perla, direttore sportivo del Pinerolo con un lungo corso nel calcio piemontese: una soluzione affascinante e di grande spessore, ma non sarà facile “strapparlo” al presidente pinerolese Leonardo Fortunato.

C’è un dato, non casuale, che accomuna Gerini e Perla: entrambi hanno lavorato nelle giovanili, ma entrambi sono ormai stabilmente nel giro delle Prima squadre. La spiegazione nella nuova struttura societaria che caratterizzerà il Chisola 2024/2025: della prima squadra continuerà a occuparsi l’inossidabile Pino Perfetti; il nuovo responsabile delle giovanili gestirà la Juniores nazionale e le due annate di Allievi, con uno focus quindi concentrato alla preparazione dei ragazzi al calcio dei “grandi”. Le due annate di Giovanissimi, invece, rientreranno nella ampia gestione affidata a Denis Sanseverino, appena arrivato dal Lascaris, responsabile della scuola calcio ma non solo, che si occuperà della formazione a 360 gradi.

SOCIETA’ - Manca ancora una comunicazione ufficiale, ma è ormai sicura la rottura con il responsabile del settore giovanile, nonostante la stagione positiva e la Primavera sia ancora in corsa nei playoff


Le strade del Novara e di Andrea Fabbrini si sono definitivamente separate. Un epilogo che era preventivabile fin dallo scorso dicembre, quando l’ex presidente di Trapani e Giarre, Marco La Rosa, ha acquisito la società insieme a Pietro Lo Monaco, ex direttore sportivo del Catania, oggi direttore generale dei novaresi: è normale che una nuova proprietà scelga le persone cui affidare la gestione sportiva. Più particolare la tempistica: il divorzio sembra ormai avvenuto e definitivo, anche sui canali ufficiali del Novara non è ancora stato pubblicato niente.

Andrea Fabbrini (già capo degli osservatori del Torino dal 2013 al 2017, responsabile del settore giovanile prima della Pro Vercelli fino al 2019, poi del Torino) ha iniziato a gestire le giovanili del Novara nel 2002, quando la società era appena rinata dal fallimento e i tesserati si contavano sulle dita di una mano. Tre squadre iscritte ai campionati nazionali nella prima stagione, tutte e cinque in quella attualmente in via di conclusione, con un notevole innalzamento della qualità. Una crescita che si è concretizzata in particolare nella Primavera (allenata da un altro ex professionista come Franco Semioli), che sabato si giocherà la semifinale di ritorno dei playoff, un risultato impensabile a inizio stagione.

Nonostante i buoni risultati, la collaborazione tra il Novara e Andrea Fabbrini finisce qui. Rimangono tante questioni aperte: da un lato, chi assumerà la guida delle giovanili azzurre, e dall’altro dove andrà Fabbrini nella prossima stagione, magari insieme al fedelissimo Semioli.

TRIONFO BIANCONERO - La squadra di Alessandro Malagrinò vince la “finale anticipata” in virtù di un secondo tempo praticamente perfetto, domenica la “finale vera” sarà il derby con l’Alpignano


Lascaris e Alpignano, impianti sportivi che distano un centinaio di metri, dominano il Piemonte. Il derby tra bianconeri e biancoazzurri assegnerà il titolo regionale Under 15, dove la sfida tra i lascarini di Alessandro Malagrinò e il Chisola di Alessandro Locandro, giocata sul neutro di Orbassano, era una sorta di “finale anticipata”. Ha vinto con pieno merito il Lascaris, che dopo un primo tempo equilibrato ha letteralmente dominato la ripresa, giocata a una porta sola.

LA PARTITA

Il Chisola approccia meglio la partita e passa al quarto d’ora con un super gol di Sottile, che parte dalla destra, entra nel campo e disegna un capolavoro con il suo sinistro d’autore, con la palla che si infila sotto l’incrocio dei pali senza lasciare scampo a Schierano. La gara è scoppiettante, vive di continui capovolgimenti di fronte e le occasioni si sprecano da entrambe le parti: Baba Hay, Cozzula e Quero ci provano da una parte, Persiano e Zamboni rispondono per i bianconeri. Quando tutto lascia prevedere il Chisola in vantaggio nell’intervallo, arriva un altro capolavoro, stavolta dipinto da Scanavino, che calcia di sinistro dal limite e trova, anche lui, il sette.

Si va negli spogliatoi sull’1-1, ma la situazione psicologica ora pende decisamente dalla parte lascarina. E infatti i primi 10 minuti sono un vero e proprio assedio: si apre con un gol annullato a Zamboni per fuorigioco, si continua con un colpo di testa di Persiano, anche se l’occasione migliore arriva con la conclusione dalla distanza di Roncarolo che si stampa sulla traversa. Il Chisola prova a uscir dal guscio, anche grazie al buon ingresso in campo di Carli, ma ci sono ancora un colpo di testa di Bernardinis e un altro tiro di Roncarolo, fuori di poco, prima del sorpasso. È il 18’ quando un gran lavoro di sponda di Persiano libera Zamboni davanti al portiere, l’esterno masticato del numero 11 beffa il portiere e si infila all’angolino. Il Chisola mette in campo tutto quello che ha - “non posso rimproverare niente ai miei ragazzi”, dirà Locandro a fine partita - ma di energie ce ne sono poche, lucidità nelle giocate ancora meno. Le occasioni continuano ad essere di marca bianconera, vedi la mezza rovesciata di Persiano che, fosse finita un po’ più bassa, avrebbe fatto venire giù lo stadio. Nel recupero arrivano le ultime fiammate d’orgoglio del Chisola, due occasioni sui piedi di Quero, che prima calcia alto il classico tiro della disperazione, poi si trova a distanza ravvicinata sa Schierano che chiude bene lo specchio della porta. Sui guantoni del numero uno si schiantano le ultime speranze del Chisola: il Lascaris è in finale, con pieno merito.

LASCARIS-CHISOLA 2-1
RETI: pt 14’ Sottile (C), 34’ Scanavino (L), st 21’ Zamboni (L)
LASCARIS: Schierano, Penta (st 40’ Laguardia), Bernardinis, Amendolagine, Martinelli, Mininni (st 32’ Sarti), Scanavino, Spina, Persiano, Roncarolo (st 35’ Dino), Zamboni. A disp. Scanu, Cruto, Schopfner, Giliberto, Carelli, Tosku. All. Malagrino.
CHISOLA: Rostagno, Pansini, Florio, Grosso (st 15’ Carli), Pochettino (st 1’ Boaglio), Brusa, Sottile, Cozzula, Calizia, Baba Hay (st 23’ Pistone), Quero. A disp. Sapino, Polliotto, Cantele, De Luca, Bunjaj, Bianchi. All. Locandro.