Domenica, 24 Novembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

6ª GIORNATA - Il bomber del Chisola raggiunge l’attaccante del Volpiano a 14 reti. Oltre al giocatore del Pedona, segnano quattro anche anche Zunino e Ballestrero della Novese. Tripletta anche per Scognamiglio del Nichelino Hesperia, Zmoshu del Collegno Paradiso e Calabrese del Pozzomaina


14 RETI: Giambertone (Chisola), Reci (Volpiano).

12 RETI: Palumbo (Chieri), Simoniello (Derthona).

11 RETI: Bionaz (Aygreville).

10 RETI: Riboni (Vda Charvensod), Metta (Virtus Cirié).

9 RETI: Belli (Fossano).

8 RETI: Donadio (Alpignano), Garbellini (Chieri), Gemme, Gottardis (Derthona).

7 RETI: Campisi (Bacigalupo), Bellinghieri (Baveno), Salerno (Cossato), Scognamiglio (Nichelino Hesperia), Ballestrero (Novese), Calabrese (Pozzomaina), Cussotto, Tabaku (Sca Asti), Giaggio (SD Savio).

6 RETI: Ledda, Molon (Alpignano), Longato (Bacigalupo), Pelle (Biellese), Botan (Bra), Cavaglià, Perronace (Cheraschese), Tafuni (Cit Turin), Sola (Cossato), Ietto (Gassino), Morellini (Juve Domo), Zunino (Novese), Piretro (Pedona), De Paola (Quincitava), Galvagno (SD Savio), Pirone (Volpiano).

5 RETI: Drago (Accademia Verbania), Occhino (Bacigalupo), Beltino (Barcanova), Anchisi (Baveno), Dias Da Costa (Baveno), Masi (Bsr Grugliasco), Hila (Centallo), Dabija (Chieri), Giangrasso (Derthona), Dellecave (Lascaris), Frezza (Moncalieri), Raviola (Pianezza), Shaker (Pro Eureka), Ruffino (Quincitava), Neri (Saviglianese), Berta (Sca Asti), Baumgartner (Sisport), De Luca (Vanchiglia).

4 RETI: Manuele (Asti), Poggi (Bruinese), Zmoshu (Collegno Paradiso), Scavone (Fossano), Bonagura, Galla (Gassino), Aresti (Ivrea), Cirri (Lucento), Perrucca (Mirafiori), Balbiano (Nichelino Hesperia), Barbero, Bongiovanni, Ruggiero (Pinerolo), Basile (Pro Eureka), Maglione, Maiolo (RG Ticino), Dodani (Roretese), Abramo (Sca Asti), Paratici (Sisport), Carrozza (Vda Charvensod), Brignone (Venaria).

LUTTO - È mancato questa notte, all’età di 84 anni, l’inventore della classifica delle società torinesi e del torneo che apre la stagione del calcio dilettantistico da più di 40 anni


“C’è qualcuno seduto all’ombra oggi, perché qualcun altro ha piantato un albero tanti anni fa”. Con questa frase di Warren Buffet, il Comitato organizzatore del SuperOscar dà il suo addio al “nostro papà Gio Frassinelli”, uno dei personaggi che più ha segnato la storia del calcio piemontese con il suo carisma, la sua simpatia e le sue classifiche, tracciate rigorosamente a mano su fogli di carta a quadretti: è mancato questa notte all’età di 84 anni.

Era il 1979 quando Frassi, allora segretario dell’Ardor, ebbe l’intuizione di stilare una classifica generale delle società piemontesi, assegnando un punteggio ad ogni categoria. È questo l’albero sotto la cui ombra siamo seduti ancora oggi, ad appassionarci per le partite che aprono da più di quarant’anni la stagione del calcio giovanile torinese, quelle del mitico SuperOscar. Nel 2000 Piergiorgio Frassinelli e il suo amico Roberto Gagna sono usciti dal Comitato organizzatore e hanno passato la mano alla gestione “comunitaria” di Paolo Montone, Giovanni Comel e Carlo Ingegneri, ma il SuperOscar è e rimane la creatura immortale di Giò Frassinelli, l’eredità che lascia al mondo del calcio torinese.

Una pagina del libro “Il calcio di borgata Storia del 'balon' all'ombra della Mole” di Renato Tavella ricorda com’è nato il SuperOscar.

Un panorama così imponente e qualificato merita ogni anno una sua conclusiva graduatoria di merito. Questo, in sostanza, il pensiero che settimanalmente portava due fantasiosi dirigenti a scommettere, sulla globalità di risultati e classifiche, una spumeggiante birretta. Fantasiosi perché non vi e modo più consono per sottolineare le figure di Giorgio Frassinelli e Antonio Marrocu, rispettivamente segretari dell'Ardor e del Barcanova. Entrambi attenti e precisi, innamorati di numeri e statistiche come del genuino calcio di borgata, ogni sette giorni i due amavano appunto ipotetica classifica generale da loro prefigurata per tale proposito. Un giochetto particolare proposto da Frassinelli al fine di poter stabilire una graduatoria fra tutte le società in attività, sulla base di un punteggio assegnato per i vari risultati acquisiti dalle stesse nei campionati delle diverse categorie. Più che di un giochetto bisognerebbe per parlare di una intuizione straordinaria, di un bel modo per creare interesse e stimolare nuovi traguardi nei più diversi clubs, poiché dal 1979 l'idea di Gio Frassi alias Frassinelli viene fatta sua dal movimento e ufficializzata. E' nato l'Oscar del calcio giovanile torinese.

La validità dell'iniziativa incuriosisce e scatena lo spirito industrioso di Giancarlo Emanuel, redattore di Tuttosport. Perché non organizzare un Superoscar? dice il giornalista a Frassinelli. Quindi suggerisce l'ipotesi di una passerella agonistica che metta a confronto tra loro le prime della graduatoria con le società che potrebbero misurarsi attraverso contemporanei tornei che coinvolgono le categorie più rappresentative del Settore Giovanile. Stabiliti i punteggi da assegnare alle singole classifiche, dalla somma dei vari risultati verrebbe fuori il vincente, una regina dell'anno. "Dai Frassi - aggiunge il giornalista - se organizzate sto Superoscar credo proprio che possa essere patrocinato dal nostro giornale".

Frassinelli per un momento non ha parole, ma gia' Emanuel incalza e dice che proverà a sentire quel che ne pensano i presidenti di Barcanova e Vanchiglia, del Victoria Ivest. La risposta dei lungimiranti Pampione, Tallia, Nino Furnari, non solo non si fa attendere, ma attiva all'istante il meccanismo necessario a mettere in campo l'importante manifestazione.

Un successo, Una specie di Coppa dei Campioni che invoglia le società a far sempre meglio, ad allestire squadre sempre più competitive al fine di poter essere parte di quella che si può considerare l'élite del calcio torinese. Quando ancora gli eroici Frassinelli e Marrocu, Augusto Cappellino, armati di fogli e tabelle, con l'immancabile lapis tra le dita, fanno le ore piccole pur di far quadrare i primi responsi, già si sentono voci avallare la forza dell'idea con dei significativi: "In un anno, nella classifica Oscar, siamo passati dal 42esimo posto al 19esimo vedrete, vedrete questo altr'anno".

Le stagioni che seguono alle iniziali scosse di Oscar Superoscar mettono alla frusta l'organizzazione. Con gli uomini migliori vengono così a dar manforte alla causa le strutture del Madonna di Campagna, del Lascaris, San Mauro e Paradiso. Giunge anche il tempo delle prime computerizzazioni, abilmente tenute e formulate dal preciso Piero Sburlati. Avanguardia in ogni senso, dunque, per il Settore Giovanile torinese…”

LUTTO - È mancato questa notte, all’età di 84 anni, l’inventore della classifica delle società torinesi e del torneo che apre la stagione del calcio dilettantistico da più di 40 anni


“C’è qualcuno seduto all’ombra oggi, perché qualcun altro ha piantato un albero tanti anni fa”. Con questa frase di Warren Buffet, il Comitato organizzatore del SuperOscar dà il suo addio al “nostro papà Gio Frassinelli”, uno dei personaggi che più ha segnato la storia del calcio piemontese con il suo carisma, la sua simpatia e le sue classifiche, tracciate rigorosamente a mano su fogli di carta a quadretti: è mancato questa notte all’età di 84 anni.

Era il 1979 quando Frassi, allora segretario dell’Ardor, ebbe l’intuizione di stilare una classifica generale delle società piemontesi, assegnando un punteggio ad ogni categoria. È questo l’albero sotto la cui ombra siamo seduti ancora oggi, ad appassionarci per le partite che aprono da più di quarant’anni la stagione del calcio giovanile torinese, quelle del mitico SuperOscar. Nel 2000 Piergiorgio Frassinelli e il suo amico Roberto Gagna sono usciti dal Comitato organizzatore e hanno passato la mano alla gestione “comunitaria” di Paolo Montone, Giovanni Comel e Carlo Ingegneri, ma il SuperOscar è e rimane la creatura immortale di Giò Frassinelli, l’eredità che lascia al mondo del calcio torinese.

Una pagina del libro “Il calcio di borgata Storia del 'balon' all'ombra della Mole” di Renato Tavella ricorda com’è nato il SuperOscar.

Un panorama così imponente e qualificato merita ogni anno una sua conclusiva graduatoria di merito. Questo, in sostanza, il pensiero che settimanalmente portava due fantasiosi dirigenti a scommettere, sulla globalità di risultati e classifiche, una spumeggiante birretta. Fantasiosi perché non vi e modo più consono per sottolineare le figure di Giorgio Frassinelli e Antonio Marrocu, rispettivamente segretari dell'Ardor e del Barcanova. Entrambi attenti e precisi, innamorati di numeri e statistiche come del genuino calcio di borgata, ogni sette giorni i due amavano appunto ipotetica classifica generale da loro prefigurata per tale proposito. Un giochetto particolare proposto da Frassinelli al fine di poter stabilire una graduatoria fra tutte le società in attività, sulla base di un punteggio assegnato per i vari risultati acquisiti dalle stesse nei campionati delle diverse categorie. Più che di un giochetto bisognerebbe per parlare di una intuizione straordinaria, di un bel modo per creare interesse e stimolare nuovi traguardi nei più diversi clubs, poiché dal 1979 l'idea di Gio Frassi alias Frassinelli viene fatta sua dal movimento e ufficializzata. E' nato l'Oscar del calcio giovanile torinese.

La validità dell'iniziativa incuriosisce e scatena lo spirito industrioso di Giancarlo Emanuel, redattore di Tuttosport. Perché non organizzare un Superoscar? dice il giornalista a Frassinelli. Quindi suggerisce l'ipotesi di una passerella agonistica che metta a confronto tra loro le prime della graduatoria con le società che potrebbero misurarsi attraverso contemporanei tornei che coinvolgono le categorie più rappresentative del Settore Giovanile. Stabiliti i punteggi da assegnare alle singole classifiche, dalla somma dei vari risultati verrebbe fuori il vincente, una regina dell'anno. "Dai Frassi - aggiunge il giornalista - se organizzate sto Superoscar credo proprio che possa essere patrocinato dal nostro giornale".

Frassinelli per un momento non ha parole, ma gia' Emanuel incalza e dice che provera' a sentire quel che ne pensano i presidenti di Barcanova e Vanchiglia, del Victoria Ivest. La risposta dei lungimiranti Pampione, Tallia, Nino Furnari, non solo non si fa attendere, ma attiva all'istante il meccanismo necessario a mettere in campo l'importante manifestazione.

Un successo, Una specie di Coppa dei Campioni che invoglia le società a far sempre meglio, ad allestire squadre sempre più competitive al fine di poter essere parte di quella che si può considerare l'élite del calcio torinese. Quando ancora gli eroici Frassinelli e Marrocu, Augusto Cappellino, armati di fogli e tabelle, con l'immancabile lapis tra le dita, fanno le ore piccole pur di far quadrare i primi responsi, già si sentono voci avallare la forza dell'idea con dei significativi: "In un anno, nella classifica Oscar, siamo passati dal 42esimo posto al 19esimo vedrete, vedrete questo altr'anno".

Le stagioni che seguono alle iniziali scosse di Oscar Superoscar mettono alla frusta l'organizzazione. Con gli uomini migliori vengono così a dar manforte alla causa le strutture del Madonna di Campagna, del Lascaris, San Mauro e Paradiso. Giunge anche il tempo delle prime computerizzazioni, abilmente tenute e formulate dal preciso Piero Sburlati. Avanguardia in ogni senso, dunque, per il Settore Giovanile torinese…”

PARTITA e GALLERIA FOTOGRAFICA - Succede tutto nella ripresa: due gol del numero 10, Brunazzo riapre la partita, Menniti la chiude definitivamente. La corazzata di Roberto Uranio va avanti a punteggio pieno dopo una partita dominata nel gioco, ai Cervotti di Roberto Virardi non basta la grinta per tenere il passo della capolista


VENARIA-VOLPIANO 1-3
RETI: st 1' e 13' Gambetti (Vo), 21' Brunazzo (Ve), 34' Menniti (Vo)
VENARIA: Sigrisi, Rivero, Lo Campo, Tomiato (st 1’ Cottone), Militello, Triulcio, Ferraris, Capogna (st 20’ Rrapushi), Matera, Brunazzo (st 30’ Alessi), Tietto (pt 25’ Verdecchia). A disp. Barbero, Ichim, De Liddo. All. Virardi
VOLPIANO: Murgia, Marinella, Cusimano, Torresan, Landi, Brogliatti (st 14’ Menniti), Sciacca (st 29’ Di Lernia), Faye, Peradotto, Gambetti, Frazzetta (st 1’ Galluzzo; st 22’ Caccamo). A disp. Marcone, Abbascia, Bosco, Lorenzetto, Pani. All. Uranio.
NOTE: ammoniti Uranio e Marinella (Vo).

Il Volpiano impone la legge del più forte anche sul campo del Venaria, finora la più fiera avversaria della corazzata di Roberto Uranio nella lotta per il comando del girone B (in attesa del Lascaris, sulla carta l’altra pretendente alla vittoria finale). Il risultato finale di 1-3 riflette una partita dominata dagli ospiti, ben messi in campo con il 4-3-3 e soprattutto sempre primi sul pallone, con il colosso Faye e il motorino Sciacca dominatori del centrocampo e davanti la qualità di Peradotto e Gambetti, man of the match con due gol e un assist. Il Venaria non ha mai tirato indietro la gamba e sul 2-1 ha anche sperato nel pareggio, ma il solo Brunazzo ad accendere la luce è troppo poco, soprattutto se in mezzo al campo capitan Capogna e compagni non girano come dovrebbero.

Nel primo tempo il Volpiano tiene sempre in pallino del gioco, ma non riesce a passare nonostante i numerosi tentativi: girata alta di Peradotto, rischio autogol con una sfortunata deviazione di Lo Campo, fino al tiro a botta sicura di Gambetti al 25’, parato con il piedone da Sigrisi. C’è ancora tempo per un paio di tentativi innocui, ma si va al riposo in equilibrio, almeno nel punteggio.

Nella ripresa invece basta un giro di lancette per sbloccare la parità: Capogna azzarda un passaggio orizzontale che Sciacca intercetta, palla a Gambetti che inventa dribbling e rientrare e sinistro radente sul primo palo, imparabile. Volpiano in vantaggio e Venaria che sbanda vistosamente. Al 13’ il raddoppio: la percussione centrale del neo-entrato Menniti viene fermata con un intervento al limite del regolamento, ma non c’è spazio per polemiche perché la palla arriva al solito Gambetti che anticipa l’uscita del portiere Sigrisi e la mette all’angolino.

Finita qui? No, perché il Venaria ha una reazione d’orgoglio che si concretizza al 21’ nel gol di Brunazzo, che sfrutta l’assist del compagno di reparto Matera per presentarsi da solo davanti a Murgia e batterlo con un preciso diagonale. Da lì iniziano dieci minuti che potrebbero cambiare la partita, perché i Cervotti si accendono all’improvviso e iniziano ad arrivare per primi sul pallone, mettendo pressione al Volpiano pur senza costruire chiare occasioni da gol. Poi Brunazzo esce per crampi, la foga diminuisce e arriva la mazzata definitiva: minuto 34’, assist perfetto dello scatenato Gambetti, Menniti non sbaglia a tu per tu con il portiere avversario e chiude definitivamente la partita sull’1-3. Per quanto si è visto in campo, giusto così.

5° GIORNATA - Il puntero del Chieri si “accontenta” di una doppietta, ma i suoi gol sono decisivi per la vittoria sul campo del Nichelino Hesperia. Due gol anche per il centravanti del Derthona, autentica macchina da gol con Gemme a quota 8 e Gottardis a 7. Sale in doppia cifra anche Bionaz dell’Aygreville grazie alla tripletta segnata al Settimo


13 RETI: Reci (Volpiano)

12 RETI: Palumbo (Chieri), Simoniello (Derthona)

11 RETI: Giambertone (Chisola)

10 RETI: Bionaz (Aygreville)

8 RETI: Garbellini (Chieri), Gemme (Derthona), Riboni (Vda Charvensod), Metta (Virtus Cirié)

7 RETI: Campisi (Bacigalupo), Bellinghieri (Baveno), Gottardis (Derthona), Belli (Fossano)

6 RETI: Donadio (Alpignano), Ledda (Alpignano), Longato (Bacigalupo), Pelle (Biellese), Botan (Bra), Tafuni (Cit Turin), Salerno (Cossato), Morellini (Juve Domo), Cussotto, Tabaku (Sca Asti), Galvagno, Giaggio (SD Savio), Pirone (Volpiano)

5 RETI: Drago (Accademia Verbania), Molon (Alpignano), Occhino (Bacigalupo), Beltino (Barcanova), Anchisi, Dias Da Costa (Baveno), Hila (Centallo), Cavaglià (Cheraschese), Dabija (Chieri), Sola (Cossato), Giangrasso (Derthona), Ietto (Gassino), Dellecave (Lascaris), Shaker (Pro Eureka), De Paola, Ruffino (Quincitava), Berta (Sca Asti), De Luca (Vanchiglia)

4 RETI: Manuele (Asti), Poggi (Bruinese), Masi (Bsr Grugliasco), Perronace (Cheraschese), Bonagura, Galla (Gassino), Aresti (Ivrea), Frezza (Moncalieri), Balbiano, Scognamiglio (Nichelino Hesperia), Barbero (Pinerolo), Calabrese (Pozzomaina), Basile (Pro Eureka), Dodani (Roretese), Neri (Saviglianese), Abramo (Sca Asti), Carrozza (Vda Charvensod)

La certificazione ISO 2012 per la "gestione ed organizzazione di eventi sportivi calcistici" - che attesta la loro sostenibilità economica, sociale, educativa, ambientale e tecnica - verrà consegnata domenica mattina alla società del direttore generale Piercesare Uras (che su questo argomento discuterà la tesi del corso di "Management del calcio”, organizzato FIGC e SDA Bocconi) 


Il calcio pane e salame, quello dei presidenti spendaccioni e delle gestioni familiari, non esiste più, o almeno esiste sempre di meno ed è destinato a scomparire. Le società che funzionano al giorno d’oggi sono quelle gestite come aziende: bilanci che tornano, tutto (o quasi) in chiaro, anche perché l’Agenzia delle Entrate controlla, le amministrazioni hanno stretto i cordoni della borsa, sponsor ce ne sono sempre meno. Ma, di contro, l’offerta sportiva, sia dal punto di vista organizzativo che da quello tecnico, deve puntare al modello del professionismo, perché fruitori e pubblico sono sempre più esigenti.

Gestire una società di calcio oggi, senza giri di parole, è un bel casino. Lo sa bene Piercesare Uras, direttore generale del Gassinosanraffaele, tra i promotori del nuovo modo di gestione “stile azienda”. Aiutato dalla sua esperienza professionale, Uras ha fatto un ulteriore passo avanti e domenica mattina (appuntamento alle 12.30 all’impianto sportivo Bertolini) alla sua società verrà consegnata la Certificazione ISO 20121 per la “gestione ed organizzazione di eventi sportivi calcistici”.

Ma che cos’è la Certificazione ISO 20121? È una norma internazionale che definisce i requisiti di un sistema di gestione della sostenibilità degli eventi, la cui prima applicazione è avvenuta in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012. Certificarsi secondo la ISO 20121 permette di dimostrare che tutti gli aspetti finanziari, economici, sociali e ambientali sono stati tenuti in considerazione durante l’organizzazione di un determinato evento. Nel caso specifico, l’ente gestore è la società del Gassinosanraffaele e gli eventi sono identificati nelle stagioni sportive delle singole squadre: un ente terzo (TUV Italia) ne ha certificato la sostenibilità - appunto - economica, sociale, educativa, ambientale e - tassello in più - anche tecnica.

Da dove nasce il percorso che ha portato il Gassinosanraffaele ad essere la prima società piemontese certificata ISO 20121? “L’applicazione e la certificazione della ISO 20121 a una società di calcio” è il tema della tesi che Piercesare Uras discuterà a Coverciano il prossimo 21 ottobre, a conclusione del percorso didattico “Management del calcio”, organizzato dal Settore Tecnico della FIGC in partnership con SDA Bocconi School of Management. Abbiamo letto la tesi in anteprima. Si parte dall’analisi del contesto, ovvero la società del Gassinosanraffaele con tutte le sue componenti strutturali e sportive, si passa al piano strategico dei risultati (non solo di campo, ovviamente) e si arriva alla declinazione degli obiettivi rispetto all’evento.

Per capirci, per quanto riguarda la Prima squadra, gli obiettivi sono salire di categoria ma anche creare un modello per i giovani, visto che la rosa ha il 64% dei giocatori provenienti dal vivaio (impatto tecnico); bisogna rispettare il budget, definito fin nei piccoli dettagli (impatto economico); c’è uno studio delle trasferte per ridurre l’impatto ambientale, così come saranno bandite le bottigliette di plastica e verranno utilizzate borracce di alluminio personalizzate (impatto ambientale); le categorie a rischio del territorio saranno coinvolte gratuitamente negli eventi sportivi (impatto sociale) e gli atleti più esperti parteciperanno agli allenamenti della Scuola calcio (impatto educativo). Nel giro di tre anni, lo stesso modello sarà applicato a tutte le squadre delle giovanili e dell’attività di base.

Servirà tempo, serviranno risorse, non sarà facile far capire a tutti l’importanza di questo progetto; d’altro canto, servirà a migliorare l’organizzazione e fissare obiettivi e processi operativi misurati e controllabili, oltre a radicare la società sul territorio e renderla più appetibile agli sponsor.

Per saperne di più, l’appuntamento è domenica a Gassino all’ora di pranzo. Potrebbe essere un modello di sviluppo interessante per tutte le società e per l’intero movimento calcistico regionale.

SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICO - Prime convocazioni stagionali per l’attività dei Centri Federali Territoriali, con gli allenamenti fissati per lunedì 11 ottobre. Ricordiamo i responsabili tecnici, coordinati da Diego Salvamano: Stefano Bonelli ad Alba, Simone Ferrari a Carmagnola, Filippo Pichetto Fratin a Gassino e Marco Fasana a Oleggio.


CFT ALBA

Alessandro Cagno, Pietro Ferrari, Edoardo Raimondo, Dario Riccone (Acqui), Nicolas Fiore, Matteo Ratazzo (Albese), Enrico Incastrone, Nicolò Manera, Ardian Tonuzi (Area Calcio Alba Roero), Massimo Di Giacomo, Thomas Giordano, Michele Sacchetto (Caraglio), Loris Marangoni (Castagnole), Alessandro Ometto (Cheraschese), Francesco Civalleri, Pietro Dutto, Gioele Vespier (Cuneo Olmo), Francesco Graffino, Jacopo Sacco, Vincenzo Scavone (Fossano), Andrea Angaramo, Alessandro Franco, Christian Strumia (Roretese), Giorgio Pasero, Alessandro Rosso (San Benigno).

CFT CARMAGNOLA

Riccardo Campisi, Luigi Sorbone, Andrea Rossi (Bacigalupo), Edoardo Sala (Barracuda), Francesco Albertino, Riccardo Peiretti (Carmagnola), Riccardo Acconciaioco, Robert Osipov, Lorenzo Spinelli (Cbs), Fabio Giambertone, Riccardo Arcudi, Alessandro Scarangella (Chisola), Nicolas Sciarra, Pietro Giachino (Cumiana Calcio Real), Denis Mastrazzo, Stefano Saraco, Francesco Griggio (Mirafiori), Davide Pansa, Gioele Cosenza (Morevilla), Lorenzo Coco, Samuele Scognamiglio (Nichelino Hesperia), Edoardo Di Fazio, Pietro Barbero, Alessandro Sasso (Pinerolo), Riccardo Marinelli, Francesco Metello (San Giacomo Chieri).

CFT GASSINO

Nicolò Donadio, Simone Sumin, Matteo Fioccardi, Giuseppe Traversi (Alpignano), Gabriele Fruianu, Davide Catania (Borgaro Nobis), Daniele Bertoncin, Stefano Palumbo, Andrea Camino (Chieri), Riccardo Pettinari (Gassinosanraffale), Tommaso Castaldi, Filippo Caputi, Matteo Tudisco (Lascaris), Riccardo Sgroi, Luca Morlano (Lucento), George Crudu (Olympic Collegno), Francesco Carnevale, Luca Calabrese (Pozzomaina), Alessandro Lorusso (Pro Eureka), Jacopo Vettorello (Rosta), Cristian Caffo (Union BB Vallesusa), Davide Tripodi (Vanchiglia), Patrik Capobianco (Venaria), Alex Odello, Edoardo Reci (Volpiano).

CFT OLEGGIO

Pietro Bellato, Mauro Bevilacqua, Samuele Maina (Biellese), Daniele Faraone, Mattia Modetti (Borgosesia), Antonio Brian Callipari, Christian Campari (Bulè Bellinzago), Filippo Bellingheri, Matteo Cattaneo, Giulio Romerio Bonazzi (Città di Baveno), Francesco Rocca, Gabriele Sola (Città di Cossato), Thomas Ajmone, Alex Orru (Diavoletti Calcio), Edoardo Covetta, Matteo Falcioni (Juventus Domo), Riccardo Nicolini (Oleggio), Bianchi Nicolò, Andrea Scolari, Simone Vacca, Gabriele Valente (Sparta Novara), Filippo Giovenzani, Alessandro Iussa, Fabio Trisconi (Verbania).

COMUNICATO STAMPA - Il comitato organizzatore della manifestazione sposta il week end finale del torneo per evitare sovrapposizioni con la prima giornata di campionato, "una data che è stata ufficializzata dal Comitato di Torino della LND successivamente alla calendarizzazione del Trofeo Sporting Rosta, che risale al mese di maggio". Pubblichiamo la comunicazione ufficiale


La fase nazionale e internazionale del Trofeo Sporting Rosta non verrà giocata nel prossimo week end, come da programma, ma sarà rinviata all'11 e 12 dicembre p.v. 

Il cambio di programma, concordato con la Federazione e con le società partecipanti, è dovuto alla contemporaneità con la prima giornata dei campionati dell'attività di base, una data che è stata ufficializzata dal Comitato di Torino della LND successivamente alla calendarizzazione del Trofeo Sporting Rosta, che risale al mese di maggio. 

Il pieno rispetto delle normative federali, che ha sempre caratterizzato il Comitato organizzatore presieduto da Giuseppe Mirisola e Luca Pirronti, è alla base del rinvio delle ultime due giornate di partite. Le priorità come sempre sono la salute dei bambini, che viene garantita con il rinvio della fase nazionale e internazionale, e il loro divertimento, che è solo "rinviato" a dicembre, quando i giovani calciatori delle società dilettantistiche piemontesi avranno la possibilità - conquistata sul campo da gioco - di incrociare i tacchetti con i pari età delle società professionistiche.

Rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.
Cordiali saluti
Giuseppe Mirisola e Luca Pirronti

PROGRAMMA - Tantissime squadre in arrivo da Lombardia e Liguria per una giornata di calcio e divertimento per le annate 2009, 2010, 2011 e 2012. Le qualificate andranno alla fase internazionale dove incroceranno i tacchetti con Juventus, Torino, Milan, Lazio, Bologna, Sampdoria, Spezia, Genoa e Venezia, più gli sloveni del Domzale e gli svizzeri del Lugano


ESORDIENTI 2009

L’ultima qualificata della prima fase è il Busca, che nel girone D ha avuto la meglio su Pianezza e Virtus Calcio nei recuperi giocati in settimana. Domani mattina si giocano i primi quattro triangolari della fase interregionale, utili a comporre - in base al piazzamento - i nuovi triangolari del pomeriggio. Passano in quattro, che dalle 17 in poi si giocheranno i tre posti nella fase internazionale del prossimo week end. Sabato 9 ottobre spazio ai gironi a 5 squadre in cui entrano Juve, Toro, Genoa, Lazio, Bologna e gli sloveni del Domzale; solo le prime due andranno avanti fino ai triangolari di domenica, che porteranno fino alla finalissima delle ore 17.

FASE INTERREGIONALE
Girone H: Baggio Secondo, Beiborg, Moncalieri
Girone L: Polis Genova, Vigor Milano, Pianezza
Girone M: Biassono, Internazionale Genova, GassinosanraffaeleGirone N: Pol. Vogherese, Settimo, Accademia Torino

FASE INTERNAZIONALE
Girone Arancio: Genoa, Lazio, 1° classificata interregionale, Pinerolo, Lucento
Girone Blu: Bologna, Juventus, Lascaris Bianco, Busca, 2° classificata interregionale
Girone Verde: Domzale, Torino, Sisport, Lascaris Nero, 3° classificata interregionale

ESORDIENTI 2010

La fase interregionale dei 2010 parte con tre triangolari e un quadrangolare, in campo domenica mattina: anche in questo caso le prime partite servono a comporre i gironi della seconda fase in base ai risultati ottenuti. Passano solo le prime, che nel tardo pomeriggio saranno impegnate in due finali: i posti utili per la fase nazionale del prossimo week end sono infatti soltanto due. Milan, Sampdoria, Juventus, Spezia, Genoa e Torino sono le professioniste che scenderanno da sabato 9 ottobre, in tre gironi da cinque squadre che promettono spettacolo. Le prime due passano alla seconda fase, in programma domenica, con due triangolari che porteranno alla finalissima delle ore 17.30.

FASE INTERREGIONALE
Girone H: Polis Genova, Olimpic Pra, Grand Paradis
Girone L: Biassono, Chinze Zena, Cheraschese
Girone M: Cedratese, Pol. Vogherese, Busca
Girone M: Vallacrosia Academy, Vigor Milano, Mirafiori, Lascaris Nero

FASE NAZIONALE
Girone Arancio: Milan, Sampdoria, Charvensod, Pinerolo, Pro Eureka
Girone Blu: Juventus, Spezia, Sisport, Beiborg, Vincente finale A interregionale
Girone Verde: Genoa, Torino, Lascaris Bianco, Virtus Mercadante, Vincente finale B interregionale

PULCINI 2011

Sempre domenica mattina si giocherà la fase interregionale del Pulcini 2011. Anche in questo caso, si parte con tre triangolari che serviranno a definire la composizione del secondo “giro” di triangolari; le finali tra le due vincenti sono in programma alle 18. Nel week end successivo parte la fase internazionale, che esce dai confini italiani grazie alla presenza degli svizzeri del Lugano; le altre professioniste sono Juventus, Torino, Genoa, Bologna e Venezia. Lo schema è quello delle altre categorie: prima fase con tre gironi da 5 squadre, seconda fase con due triangolari, finalissima domenica 10 ottobre alle 17.35.

FASE INTERREGIONALE
Girone H: Boffalora, Polis Genova, Busca
Girone L: Vigor Milano, Bsr Grugliasco, GiavenoCoazze
Girone M: Genova Polisoccer, Pinerolo, Chisola
Girone N: Pol. M8M, River Plaine, Sporting Orbassano

FASE INTERNAZIONALE
Girone Arancione: Bologna, Venazia, Bisalta, Sisport, Lascaris Bianco
Girone Blu: Genoa, Juventus, Pozzomaina, Pro Collegno, Vincente finale A interregionale
Girone Verde: Lugano, Torino, Charvensod, Lascaris Nero, Vincente finale B interregionale

PULCINI 2012

Domenica 3 ottobre in campo anche i triangolari della fase interregionale dei Pulcini 2012, i cui risultati determineranno la composizione dei triangolari della seconda fase. Niente finali in questo caso, perché alla fase nazionale passano tutte e quattro le prime classificate, che si troveranno a incrociare i tacchetti con Milan, Venezia, Sampdoria, Juventus, Bologna e Torino. La formula è sempre la stessa: si parte sabato 9 ottobre con tre gironi eliminatori a 5 squadre, poi due triangolari e la finalissima, in programma domenica prossima alle 17.20.

FASE INTERREGIONALE
Girone H: Città Giardino Arancio, Vallecrosia Academy, Cheraschese
Girone L: Città Giardino Neri, Polis Genova, L84
Girone M: Vigor Milano, Charvensod, Accademia Torino
Girone N: Almese, Grand Paradis, Sporting Orbassano

FASE NAZIONALE
Girone Arancio: Milan, Venezia, Pinerolo, Lascaris Bianco, Vincente girone 3 interregionale
Girone Blu: Sampdoria, Juventus, Chisola, Diavoletti Vercelli, Vincente girone 1 interregionale
Girone Verde: Bologna, Torino, Sisport, Vincente girone 4 interregionale, Vincente girone 2 interregionale

PRIMI CALCI 2013 / PRIMI CALCI 2014

Niente fase interregionale per i Primi calci 2013 e 2014, si va direttamente alla fase nazionale di sabato 9 e domenica 10 ottobre. Per quanto riguarda i 2013, in calendario ci sono tre gironi da 5 squadre, con le prime due classificate ammesse ai due triangolari della seconda fase e finalissima tra le vincenti, alle 17.10. Due gironi da 6 squadre, invece, per i 2014, con le prime tre che passano ai triangolari e finalissima alle 16.40.

FASE NAZIONALE 2013
Girone Arancio: Atalanta, Bologna, Polis Genova, Lascaris, Pianezza
Girone Blu: Monza, Juventus, Bisalta, Sisport, Vallecrosia Academy
Girone Verde: Sampdoria, Torino, Cheraschese, Caselette, Vigor Milano

FASE NAZIONALE 2014
Girone Blu: Juventus, Cbs, Sisport, Onnisport, L84, Caprie
Girone Verde: Monza, Vigor Milano, Lascaris, Piobesi, Bsr Grugliasco, Cheraschese

 

INTERVISTA ESCLUSIVA - Orgoglio e amarezza nelle parole dell’ex direttore tecnico del PSG, 140 gol nella sua carriera da professionista: “A bocce ferme, sto riflettendo sugli ultimi anni: avevamo delle idee, abbiamo provato a metterle in pratica, almeno in parte ci siamo riusciti. Ma ci sono troppe cose che non mi piacciono nel sottobosco del calcio dilettantistico”


70 reti in 283 presenze in serie B, la categoria in cui ha giocato di più, in una carriera con due sole presenze in serie A ma altre decine di gol (140 in totale) in tutte le categorie. È cresciuto nel settore giovanile della Juventus, dove a fine carriera è tornato come allenatore, sempre nelle giovanili. Nelle ultime sette stagioni è stato il direttore tecnico e l’anima del Pino Torinese, nel frattempo diventato PSG, oltre che formatore per la FIGC. Stiamo parlando ovviamente di Stefano Guidoni, che ci ha concesso un’intervista esclusiva.

Stefano, questa estate, senza troppo clamore, hai detto basta. È tempo di fare una prima valutazione?
“Sono stati sette anni meravigliosi. Ora che l’esperienza è finita, devo avere la lucidità per guardarla da fuori, anche se non è facile perché la parte emotiva è ancora viva: avevamo delle idee, abbiamo provato a metterle in pratica, almeno in parte ci siamo riusciti”.

In cosa era differente il PSG da tutte le altre società?
“Era l’ambiente, la vera differenza a Pino, almeno nella Scuola calcio. Era l’aria che si respirava tra bambini, genitori e istruttori nel modo di interpretare il lavoro, se vogliamo chiamarlo lavoro. All’inizio è stato difficile da far capire e accettare: tutti mi chiedevano, perché i ragazzi non hanno un ruolo e cambiano sempre? Perché il portiere la deve sempre giocare con i piedi? Si perdevano le partite senza che fosse un problema, contavano di più le regole, l’etica, il rispetto degli avversari. La parte pedagogica affiancava sempre quella tecnica, divertimento e passione venivano prima di tutto. In sette anni, questo modo di interpretare il calcio da difetto, se non addirittura colpa, è diventato un punto di forza. Abbiamo capito che si poteva giocare in modo diverso, vincevamo e perdevamo in modo diverso perché giocavamo in modo diverso”.

Nella Scuola calcio, dicevi. E nel Settore giovanile?
“Nel settore giovanile si fa più fatica a legare le persone a un progetto, soprattutto così diverso dagli altri. Conta vincere, conta partecipare ai campionati regionali, le persone vanno e vengono in base alla categoria in cui giochi. Complici i due anni di Covid, questo tipo di esperienza non ha dato, nel Settore giovanile, il senso di appagamento che aveva nella Scuola calcio”.

C’è un po’ di autocritica nelle tue parole?
“Non so, forse sì. Ma sono sicuro che, se fossi andato avanti, con i 2008 che hanno fatto tutto il percorso con noi sarebbe stato diverso. Potevamo avere nel Settore giovanile gli stessi risultati della Scuola calcio, con il passare degli anni sarebbero arrivati gruppi già formati, educati, non avremmo più dovuto prendere giocatori da fuori. Vedi, noi abbiamo vinto i campionati provinciali con 2002, 2003, 2005, ma queste vittorie portavano sempre le categorie regionali alle annate successive. E quando fai i regionali i giocatori vengono, quando non li fai vanno via”.

La domanda è d’obbligo: perché ti sei dimesso proprio ora?
“Ho lasciato perché avevo bisogno di staccare. E poi si era rotto qualcosa, se non ho autonomia completa, o meglio se non ce l’ho più, faccio fatica. I rapporti si sono incrinati, in una situazione che non era semplice per nessuno. A bocce ferme rimane quello che c’è stato, bellissimo, su cui sto riflettendo profondamente”.

Eri d’accordo con la scelta del PSG di rinunciare ai regionali?
“Non ho condiviso la scelta del nostro presidente, penso che abbia penalizzato ulteriormente il movimento che avevamo creato. I presupposti e le analisi sono sacrosanti, per esempio ripeto che la squadra che vince nei provinciali deve salire nei regionali, mentre il discorso delle categorie favorisce solo le grandi società. Non mi piace il sottobosco del calcio dilettantistico, che la Federazione non riesce a controllare e sanzionare. Ma non sono d’accordo con la conseguenza, ovvero rinunciare ai regionali. Facciamoci portatori di un cambiamento, va bene, ma le regole sono quelle e vanno rispettate. E nessuno, né io né noi del PSG, può fare il santo, anche se prova a comportarsi in modo diverso”.

Cosa intendi per sottobosco del calcio dilettantistico?
“Non mi piace il mercato dei giocatori, che vanno e vengono in base ai regionali, non mi piace chi intorta ragazzi e genitori con promesse mirabolanti, non mi piace chi pensa di avere il figlio fenomeno, quando i giocatori veri sono tutt’altra cosa, non mi piace dover vincere ad ogni costo. Vai in campi dove fanno durare quanto vogliono le partite della Scuola calcio e non fanno i cosiddetti “giochini” perché non gli piacciono. Vedi società che postano foto di giocatori con la maglia vecchia, vedi allenatori che a maggio o giugno sono già nella nuova società, vedi istruttori che bestemmiano e insultano bambini di 8 anni e nessuno dice niente, anzi magari gli fanno i complimenti perché forma il carattere. Non bastano gli incontri formativi, servirebbero maggior controllo e sanzioni vere. O tutti rispettano le regole, o è far west. Questa è la mia vera amarezza, constatare che dopo 7 anni non è cambiato niente”.

A Pino potevate essere un modello.
“Sei un modello se qualcuno ti segue… se non ti segue nessuno, che modello sei?”

Guardiamo al futuro allora. Cosa farai domani?
“Non lo so ancora. Ho avuto due o tre proposte, ma magari mi toglierò il giusto di andare un anno ad allenare gli adulti, per capire se è ancora possibile incidere e soprattutto per divertirmi”.

Un anno nei dilettanti e tornerai di corsa nelle giovanili, scommettiamo?
“È probabile, ma le eccezioni ci sono. A Pino la prima squadra era fantastica, giocavano ragazzi che allenavano anche in società, la stessa filosofia dai Pulcini alla Prima squadra. Ma non basta allenarli per farli diventare giocatori di serie D, così come non basta allenare i ragazzi per farli diventare professionisti”.

Cosa serve?
“Servono doti atletiche e fisiche, servono doti tecniche, ma soprattutto serve il carattere, questo è il più grande dono che una persona si possa regalare. Senza voglia non vai da nessuna parte”.