Ignorante è colui che ignora, l’etimologia è chiara. Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ignora l’organizzazione del calcio dilettantistico, che riguarda ben due terzi del milione e 46mila affiliati alla Federcalcio. Lo dimostra chiaramente il post, pubblicato ieri su Facebook, scritto per chiarire chi può giocare e chi no dopo la stretta del Dpcm: “Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di serie A all’inizio della fase due. Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite”.
La Scuola calcio (o attività di base, quella citata dal premier Conte nel suo discorso alla nazione) comprende le categorie Esordienti, Pulcini, Primi calci e Piccoli Amici, ovvero dagli Under 13 in giù. Il Settore giovanile è composto da Juniores, Allievi e Giovanissimi (ovvero dall’Under 19 all’Under 14) ed è diviso - come ben sanno tutti i ragazzi che giocano a pallone - tra regionali e provinciali. Il post di Spadafora ripropone lo stesso dubbio già emerso nel testo del DPCM, dove è scritto che “sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni di interesse regionali e nazionali”, mentre “l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni”.
Quindi? Secondo le carte federali, che il Ministro dello Sport dovrebbe conoscere, giocano i dilettanti (cioè gli adulti) fino alla Prima o Seconda categoria. Non giocano i bambini e le bambine della Scuola calcio. Giocano i campionati regionali del Settore giovanile e non giocano quelli provinciali, con tutti i paradossi del caso.
Ma probabilmente non sarà così, perché l’interpretazione che va per la maggiore indica lo stop a tutti i campionati giovanili, sia regionali che provinciali: in questo senso, per esempio, si è espresso anche il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia. Probabilmente intendeva questo, pur sbagliando i termini, anche il Ministro Spadafora.
C’è un però. Visto che la legge non ammette ignoranza, nello spiraglio interpretativo aperto dalla confusione tra regionali e provinciali si sono infilanti i Presidenti dei Comitati regionali FIGC-LND dell’area nord che, nella videoconferenza di ieri, hanno forzato la mano sull’attività giovanile regionale. Il comunicato stampa del Comitato Veneto è chiaro: “Visto il DPCM del 18 ottobre 2020, si comunica quanto segue: al momento è consentita l’attività regionale dilettantistica (compresa la 2a categoria) e giovanile agonistica (Giovanissimi, Allievi e Juniores sempre regionali)”.
Domani si terrà a Roma il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, che dovrebbe fornire tutte le indicazioni utili al prosieguo delle attività sportive. L’ultima parola spetterà comunque al Governo che, attraverso una propria interpretazione, potrà decretare lo stop a tutta l’attività giovanile, senza distinzione tra regionale e provinciale. Finirà così, probabilmente. Al di là delle opinioni sul fatto che sia giusto o sbagliato, una cosa rimane chiara: l’ignoranza e la superficialità con cui viene trattata una materia che riguarda un milione di bambini e le loro famiglie.
EMERGENZA - Pubblicato il testo del Dpcm, rimangono i dubbi interpretativi. La Repubblica scrive: “Sì a partite e gare sportive a livello regionale e nazionale per professionisti e dilettanti”. Sibilia frena: “Se da un lato sembrerebbe garantita la prosecuzione dell’attività dilettantistica a livello nazionale e regionale, non possiamo dire lo stesso per quella provinciale e giovanile”
È stato pubblicato nella notte il testo del Dpcm firmato dal Presidente Giuseppe Conte, in cui è scritto che “sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni di interesse regionali e nazionali”, mentre “l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni”.
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Rimane aperta l’interpretazione precisa di queste frasi, in attesa delle FAQ (le risposte che il Governo fornisce a chiarimento dei provvedimenti) e la lettura che ne darà la Figc. Fermo restando che queste disposizioni rimangono attive fino al 13 novembre.
Questa la lettura che ne dà Repubblica: “Sì all'attività sportiva e motoria all'aperto, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza. Sono vietati del tutto gli sport di contatto svolti a livello amatoriale e arriva il divieto anche per le gare dilettantistiche in ambito provinciale. Ma è possibile, per chi pratichi uno sport come il basket, il calcio o la pallavolo, nell'ambito di una società sportiva, continuare ad allenarsi a livello individuale e fare training con i compagni di squadra evitando però il contatto e dunque di fare "partitelle" o sessioni di gioco con gli altri. Sì a partite e gare sportive a livello regionale e nazionale per professionisti e dilettanti”.
Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia già ieri sera aveva lanciato un grido d’allarme: “Dalle informazioni parziali che abbiamo il nuovo DPCM avrebbe confermato i nostri timori. Perché se da un lato sembrerebbe garantita la prosecuzione dell’attività dilettantistica a livello nazionale e regionale, non possiamo dire lo stesso per quella provinciale e giovanile. Se così fosse siamo preoccupati perché impedire lo sport soprattutto a bambini e ragazzi equivale a creare un forte squilibrio tra una socialità organizzata e quella disorganizzata, quella che porterà migliaia di giovani a vivere il proprio tempo libero senza regole e senza responsabilità, a differenza di ciò che avrebbero potuto garantire le società sportive dilettantistiche che hanno investito risorse e mezzi per consentire la ripresa in sicurezza delle attività sportive. Trovo grave considerare lo sport un’attività non essenziale, come anche non aver cercato un confronto con chi organizza e gestisce lo sport di base nel nostro Paese”.
Quindi? Giocheranno ancora i campionati dilettantistici fino alla Prima (on in alcune regioni alla Seconda) categoria, verrà fermata la Scuola calcio. E i campionati giovanili? Regionali sì, provinciali no, o tutti a casa? Servono risposte chiare e immediate.
EMERGENZA - In attesa di comunicazioni ufficiali da parte della FIGC, è ormai sicuro che per il prossimo mese non si giocheranno partite della Scuola calcio
È stato pubblicato nella notte il testo del Dpcm firmato dal Presidente Giuseppe Conte, in cui è scritto che “sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni di interesse regionali e nazionali”, mentre “l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni”.
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In attesa di comunicazioni ufficiali da parte della FIGC e della LND, appare certo che l’attività della Scuola calcio (Esordienti, Pulcini, Piccoli Amici e Primi calci) è da considerarsi interrotta almeno fino al 13 novembre, data di scadenza del Dpcm.
Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia già ieri sera aveva lanciato un grido d’allarme: “Dalle informazioni parziali che abbiamo il nuovo DPCM avrebbe confermato i nostri timori. Perché se da un lato sembrerebbe garantita la prosecuzione dell’attività dilettantistica a livello nazionale e regionale, non possiamo dire lo stesso per quella provinciale e giovanile. Se così fosse siamo preoccupati perché impedire lo sport soprattutto a bambini e ragazzi equivale a creare un forte squilibrio tra una socialità organizzata e quella disorganizzata, quella che porterà migliaia di giovani a vivere il proprio tempo libero senza regole e senza responsabilità, a differenza di ciò che avrebbero potuto garantire le società sportive dilettantistiche che hanno investito risorse e mezzi per consentire la ripresa in sicurezza delle attività sportive. Trovo grave considerare lo sport un’attività non essenziale, come anche non aver cercato un confronto con chi organizza e gestisce lo sport di base nel nostro Paese”.
EMERGENZA - In attesa del testo ufficiale del Dpcm, la lettura potrebbe essere questa: avanti con i campionati nazionali e regionali (dilettanti fino alla Prima categoria e giovanili), stop ai campionato provinciali, Scuola calcio compresa
In attesa del testo ufficiale del Dpcm, che non è ancora stato pubblicato sul sito del Governo, e della lettura che ne darà la Figc, il destino del calcio dilettantistico rimane in dubbio.
Secondo le bozze che circolano, riportante anche dal sito della Gazzetta dello Sport, nel testo si specifica che “sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni di interesse regionali e nazionali”, mentre “l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non per gare e competizioni”.
Se così fosse, sarebbero salvi i campionati organizzati dal Comitato regionale: i dilettanti dall’Eccellenza alla Prima categoria e le giovanili regionali dall’Under 19 all’Under 14. Fermate invece le competizioni gestite dai comitati provinciali: Seconda e Terza categoria, giovanili provinciali e tutta la Scuola calcio. La frase pronunciata dal premier Conte in conferenza stampa è stata letteralmente questa: “Non sono consentite gare e competizioni dell’attività sportive e dilettantistica di base”.
"Non si capisce ancora, stanno ancora discutendo sul testo definitivo. Sono in continuo contatto con Cirio e Gravina, appena ci saranno notizie definitive le comunicheremo". Così Christian Mossino, presidente regionale della Lega Nazionale Dilettanti. "Siamo in attesa di chiarimenti - continua Mossino - neanche l'interpretazione di attività di base è univoca, si intende tutto il calcio giovanile o solo dagli Esordienti in giù? Bisogna ancora aspettare".
3° GIORNATA - Nel girone A la squadra di Paolo Gallo vince il big match con il Cossato con tripletta di Lupano e raggiuge la Biellese. Tre punti anche per Accademia Verbania, Borgovercelli, Gozzano, Baveno e Sparta Novara. Nel girone B la doppietta di Bettas esalta mister Madaschi, primo insieme all’Aygreville. Primi tre punti per il Borgaro
Nel girone A, l’Accademia Borgomanero centra la sua terza vittoria consecutiva, battendo 3-1 il Città di Cossato nel big match di giornata: ospiti in vantaggio al 10 del primo tempo su calcio d’angolo, poi la grande reazione guidata da bomber Lupano, che pareggia su rigore al 20’, firma il sorpasso con un’azione solitaria alla mezzora e, a circa dieci minuti dalla fine, realizza la sua personale tripletta su assist di Sevastano. La squadra di Paolo Gallo raggiunge in testa alla classifica la Biellese, che aveva espletato la pratica Juve Domo nell’anticipo del sabato.
Rimane in scia alle prime l’Accademia Verbania, grazie al successo per 1-3 sul campo dell’Academy Novara. Seconda vittoria anche per lo Sparta Novara, che passa di misura sul Borgosesia (ancora a quota zero) e raggiunge a quota sei punti Città di Cossato e Juve Domo.
Prima gioia stagionale per Borgovercelli, devastante nel 5-0 sulla Valle Elvo; Città di Baveno, che cala il poker alla Sanmartinese; e Gozzano, che espugna il campo dell’RG Ticino.
Nel girone B il solito bomber Bottas firma la vittoria della Rivarolese nella difficile sfida con il Vda Charvensod: la squadra di Walter Madaschi rimane a punteggio pieno dopo tre partite e raggiunge al comando della classifica l’Aygreville. Arriva la prima vittoria (in due partite giocate) per il Borgaro di Fabio Isaia, che passa in scioltezza su una Crescentinese arrivata alla terza sconfitta consecutiva. Decisivo Massari, autore di una tripletta nel 2-7 finale.
GIRONE A
ACADEMY NOVARA-ACCADEMIA VERBANIA 1-3
RETI: Colangelo (AN), Moni, Veia, Chifu (AV)
ACCADEMIA BORGOMANERO-CITTA’ DI COSSATO 3-1
RETI: pt 7’ Murdaca (C), 10’, 20’ e st 30’ Lupano (AB)
BORGOVERCELLI-VALLE ELVO OCCHIEPPESE 5-0
RETI: pt 9' e st 20' Tancu, st 12' Daniele, 18' Castiglia, 36' Paci
RG TICINO-GOZZANO 1-2
RETE: Pasini (T), Ceron, Sammartino (G)
SANMARTINESE-CITTA’ DI BAVENO 0-4
RETI: st 5’ Zanoia, 10’ Sansone, 15’ Vidoli, 20’ Bonanno
SPARTA NOVARA-BORGOSESIA 1-0
RETE: Gallo
JUVENTUS DOMO-LA BIELLESE 0-4
RETI: pt 3' Dettoma, 16' Bevilacqua, 18' Gaida, 42' Velcani
GIRONE B
CRESCENTINESE-BORGARO 2-7
RETI: 3 Massari, 2 Pace, Di Ruocco, Giraulo (B); Ceretto, Fichitiu (C)
RIVAROLESE-VDA CHARVENSOD 2-1
RETI: st 8’ e 14’ Bettas (R), 25’ Riboni (VC)
AYGREVILLE-PDHAE 8-0
RETI: pt 15' Rassat, 16' e 25' Cannata, 29' e 35' Macari, st 22' e 33' Rassat, 34' Macari (A)
CIRIE’-QUINCINETTO TAVAGNASCO 4-1
RETI: DEgassolemi (Q); pt 10' e st 12' Spandre, 18' Di Biase, st 19' Sciara
GASSINOSANRAFFAELE-VOLPIANO 1-1
RETI: Tubaldo (G), Gambetti (VI
SETTIMO-IVREA 0-3
RETI: Mitola, Tozzoli, Marino
VENARIA-PRO EUREKA 1-1
RETI: Triulcio (V), Boukhajer (P)
TOP 5 - I granata trionfano negli Esordienti, i bianconeri con i più piccoli, in mezzo l’Olmo beffa tutti nei 2010. Pur senza la ciliegina sulla torta di una vittoria, la Sisport ha piazzato più squadre di tutti in finale: la mano di Marchio si vede già. Da applausi il lavoro di Giuseppe Mirisola, Luca Pirronti e del loro staff
TORINO, SUPER ESORDIENTI
Sono colorate di granata le due annate di Esordienti: il Torino ha centrato una clamorosa doppietta di vittorie nelle categorie più prestigiose, con i 2008 di Ermanno Rodano (battuto il Bra in finale grazie al gol di Mana) e con i 2009 di Marco Navarro (ai rigori sulla Sisport), in entrambi i casi eliminando la Juventus nei triangolari di semifinali. I giovani torelli si avvicinano all’attività agonistica con qualità, grinta e voglia di vincere.
PICCOLI BIANCONERI CRESCONO
La Juventus si è rifatta con una tripletta di vittorie nelle annate più piccole, frutto di un grande lavoro di scouting sul territorio e di una visione che guarda sempre al futuro. Tutte le squadre - i Pulcini 2011 di Davide Perri, i Piccoli Amici 2012 e 2013 - hanno battuto in finale la Sisport: per fortuna che è una società affiliata…
CHE SORPRESA L’OLMO 2010
L’unica voce fuori dal coro a cantare sul palco dei vincenti è quella dell’Olmo 2010 di Matteo Odasso, che ha concluso un percorso trionfale nella finalissima vinta sulla Juventus ai calci di rigore, dopo lo spettacolare 2-2 dei tempi regolamentari. Eroe di giornata il bomber Borgetto, che per due volte ha rimontato i gol bianconeri. Una soddisfazione che i piccoli biancorossi non dimenticheranno mai.
SISPORT, QUANTE FINALI
È mancata solo la ciliegina sulla torta, ovvero una coppa da alzare, ma la Sisport è stata (insieme alla Juventus) la società che ha portato più squadre in finale, ben 4 su 6 categorie, più altre due uscite solo ai triangolari della seconda fase. Gli Esordienti 2009 si sono arresi al Torino solo ai rigori, mentre 2011, 2012 e 2013 hanno perso le finali contro la “bestia nera” Juventus, ma solo dopo essersi tolti la soddisfazione di eliminare proprio i granata nelle semifinali. La mano di Antonio Marchio comincia già a farsi sentire, la Sisport sta tornando sempre più competitiva.
ORGANIZZAZIONE PERFETTA
Dulcis in fundo, l’organizzazione. 124 squadre partecipanti e quasi trecento partite gestite nelle cinque settimane del torneo senza ritardi e sbavature, con tutto il contesto della logistica e del mantenimento delle normative di sicurezza sanitaria: non era per niente facile, quest’anno anche più che nelle edizioni del passato, ma ancora una volta Giuseppe Mirisola, Luca Pirronti e tutta la loro banda ce l’hanno fatta alla grande. Applausi a scena aperta.
EMERGENZA - Venti positivi nella Prima squadra, controlli a tappeto tra gli istruttori della Scuola calcio (che chiude in attesa dei verdetti), nessun problema nelle giovanili. Il presidente: “I nostri ragazzi vanno in campo solo se stanno bene: se questo vuol dire perdere una partita, chi se ne frega. Ma siamo sicuri che tutti facciano così?”
“Noi facciamo i tamponi a tutti ogni volta che c’è un ragazzo positivo: potevo fregarmene e giocare, ma la salute viene prima di tutto. I nostri ragazzi vanno in campo solo se stanno bene: se questo vuol dire perdere una partita, chi se ne frega. E sono disposto anche a correre il rischio di chiudere l’attività, ma sulla sicurezza non transigo”.
È molto provato Luca Atzori, presidente del Chisola, che negli ultimi giorni è stato “travolto” dal Covid: “Non solo in società, dovunque mi giro vedo gente positiva. La situazione sta diventando sempre più preoccupante”. Il problema è concentrato in seno alla Prima squadra, che ha saltato le ultime due partite di Eccellenza, contro Asti e Pinerolo: “Avevamo un ragazzo positivo, abbiamo fatto i tamponi a tutti e ora ne abbiamo venti. Sono tutti asintomatici per fortuna, stanno bene, ma ora sono fermi fino a quando torneranno negativi. Uno di loro era già stato positivo a marzo, questo mi preoccupa molto perché mi domando a cosa serva un vaccino…”
Chisola a parte, sono pochissime le partite dei dilettanti rinviate per Covid. “Sai cosa vuol dire?” domanda Atzori, che risponde: “Vuol dire che tanti se ne fregano. Facciamo un controllo a campione, prendiamo dieci società e facciamo tamponi a tutti. Cosa succederebbe? C’è il rischio di finire qui la stagione, con tutte le conseguenze del caso: società che chiudono e 15mila ragazzi senza sport. Ma cosa è più importante, vincere una partita o preservare la salute?”
Il problema, al Chisola, è fortunatamente contenuto al gruppo dei dilettanti. “Visto che abbiamo tanti istruttori giovani, che giocano o comunque frequentano i ragazzi della Prima squadra, abbiamo mandato tutti a fare il tampone e, in attesa del verdetto, abbiamo sospeso l’attività della Scuola calcio per questa settimana. Le squadre del Settore giovanile, che non hanno avuto contatti diretti, vanno avanti tranquillamente”.
In generale, quello della diffusione del Covid nel mondo del calcio dilettantistico è un problema senza soluzione. Il nuovo Dpcm sulle misure restrittive anti Covid-19 ha vietato gli sport di contatto “amatoriali”, quindi il calcetto tra amici, ma consente a tutta la filiera del dilettantismo e dell’attività giovanile di andare avanti. “Non so più cosa sia giusto o sbagliato - conclude Atzori - di sicuro io continuo a fare i controlli, chi se ne frega se mi faranno perdere le partite a tavolino. Spero proprio che lo facciano tutti”.
FINALISSIMA - Un gran tiro del numero 8 regala la vittoria ai granata di Ermanno Rodano, ma i giallorossi escono dal campo a testa alta, dopo aver disputato un grande torneo
Toro e Bra è gara per cuori forti. Ritmo altissimo, partita muscolare e carica di agonismo. Il Bra arriva alla finale chiudendo il Girone Arancio davanti alla Juventus, mentre il Torino chiude primo il Girone Verde davanti alle due Lascaris, a Collegno Paradiso e Chisola. Nella fase di triangolari finali il Toro vince di misura il derby e batte la Sisport con lo stesso risultato di 1-0, così come il Bra passa alla finale grazie ad un doppio 1-0, prima con il Lascaris Due e poi con il Valdruento.
Prime fasi di gioco della finalissima concitate. Un paio di occasioni per parte, ma nessuna davvero pericolosa, con i due estremi difensori pressoché inoperosi. Il Torino sale lentamente in cattedra e si rende insidioso con un tiro da fuori di Faye, alto sulla traversa di un soffio. I granata continuano a creare gioco e lo dimostra il numero di calci d’angolo che continua ad aumentare. Alla fine passano in vantaggio all’8’ minuto grazie a Mana, che si trova la palla sulla sinistra e incrocia bene sul palo opposti rasoterra: questa volta la mira è giusta e la palla finisce in rete, vano il tentativo dei difensori del Bra di opporsi al siluro. Nemmeno un giro di lancetta è il Toro va vicino al raddoppio con Taraglio, ma la botta sull’uscita del portiere giallorosso si stampa sulla traversa. Il Bra prova a rispondere con Botan, in velocità sulla destra, ma un contatto gli fa perdere l’equilibrio e l’azione si risolve in un nulla di fatto.
Il Bra prova a reagire ma il Torino gioca e imposta sempre con lucidità, lasciando poco spazio di manovra agli avversari. Al 15’ Matteo Simone del Torino guadagna un calcio di punizione. Si incarica della battuta dalla distanza, ma la palla finisce fuori con un tiro sporco non pericoloso per il Bra. C’è tempo ancora per un tiro da fuori ancora del granata Matteo Simone, alto di poco, dopodiché l’arbitro decreta la fine della gara con i suoi tre fischi finali e il Toro può esultare e alzare la coppa grazie al gol di Mana siglato a inizio partita. Il Bra non ha nulla da recriminare, la partita è stata giocata bene fino all’ultimo e va fatto un grande plauso al percorso fatto.
TORINO-BRA 1-0
RETE: 8’ Mana (T)
TORINO: Andreotti, Aissous, Badarau, Barone, Cretu, Faye, Gozzi, Mana, Ortolano, Quattrocchi, Simone, Rigaldo, Taraglio, Palumbo. All. Ermanno Rodano.
BRA: Fogliatto, Bellino, Inturri, Bordino, La Mastra, Odino, Fogliato, Botan, Tollini, Vallero, Myzyri, Fontana, Ambrogio, Vespier.
RISULTATI - Dimatteo, Chiabotto e Rollero firmano la vittoria bianconera, la squadra di Alessandro Ursoleo risponde con un poker sul Vanchiglia, con tutti e quattro i gol segnati da Conte. Il Cit Turin ferma l’Alpignano, reti bianche tra Rosta e Collegno Paradiso. Primo successo per il Pozzomaina, 2-3 sul campo del Bsr Grugliasco, e per il Pianezza, che cala il poker al Barcanova
Trascinato dal solito Dimatteo, il Lascaris si impone sull’Accademia Beppe Viola Real Torino e trova la seconda vittoria consecutiva. A tenere il passo dei bianconeri di Roberto Pepe c’è solo il Lucento di Alessandro Ursoleo, che cala il poker al Vanchiglia (granata ancora fermi al palo, anche questa è una notizia) e si propone per un testa a testa già infuocato. Super protagonista il bomber Conte, che ha segnato tutti e quattro i gol lucentini.
Tra le squadre che avevano vinto la prima, perdono terreno Alpignano e Rosta: i biancoazzurri non vanno oltre il pareggio casalingo contro il Cit Turin, mentre finisce con un giusto pareggio a reti bianche la gara tra i biancorossi e il Collegno Paradiso.
Sorride il Pozzomaina, che trova il suo primo successo sul campo del Bsr Grugliasco al termine di una partita davvero ricca di emozioni: al doppio vantaggio ospite di Dattolo e Steri risponde la squadra di casa con Dal Martello e Nazaro, ma nel finale di pensa Alberto a regalare la vittoria a mister Palmacci. Grande vittoria anche per il Pianezza di Raffaele Nuzzo, che cala il poker al Barcanova nell'ultima partita di giornata.
BSR GRUGLIASCO-POZZOMAINA 2-3
RETI: pt 10’ Dattolo (P), 16’ Steri (P), st 18’ Dal Martello (B), 23’ Nazaro (B), 34’ Alberto (P)
ALPIGNANO-CIT TURIN 1-1
RETI: Ferlazzo (A), Romeo (C)
LASCARIS-ACCADEMIA BEPPE VIOLA REAL TORINO 3-1
RETI: Dimatteo, Chiabotto, Rollero (L), Mastromatteo (A)
PIANEZZA-BARCANOVA 4-0
RETI: Zerbi, Mereu, Suppo, Pinci
ROSTA-COLLEGNO PARADISO 0-0
VANCHIGLIA-LUCENTO 0-4
RETI: 4 Conte
Riposa: CENISIA
FINALISSIMA - Partita equilibrata, finita a reti bianche: il verdetto ai rigori, il numero 10 granata Pierro segna il penalty decisivo
Un anno fa, vedere una finale come Torino-Sisport al Trofeo di Rosta, sarebbe sembrata una cosa normale, ma negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, si erano quasi perse le speranze. Per fortuna, però, la speranza è l’ultima a morire e grazie alla splendida organizzazione rostese abbiamo potuto assistere a una finale combattuta e abbiamo potuto goderne fino alla fine nel rispetto delle norme di sicurezza.
Torino e Sisport sono arrivate a questa finale dopo un percorso che le ha viste protagoniste dello stesso girone, il Blu. La Sisport chiudendo a 12 punti (punteggio pieno), mentre il Torino chiedendo a 9 punti. Nella fase di triangolari finali il Toro pareggia nel derby della Mole con i cugini della Juventus e batte il Moncalieri 6-0, mentre la Sisport pareggia a reti inviolate con il Pinerolo e batte il Busca 3-0.
La finale inizia con qualche minuto di anticipo sullo splendido campo in erba principale di Rosta. A rendersi pericoloso dopo pochi minuti è il Torino di Navarro, con il numero 8 Locuratolo, prima insidioso con un tiro da fuori area respinto in angolo da Kamberi e poi con un colpo di testa ben parato sempre da Kamberi sugli sviluppi del corner. Poi ci prova con un destro dalla destra, potente e fuori di poco, il numero 3 granata Bazzoni. La Sisport resiste e studia l’avversario, tentando qualche timido contropiede. Dopo dieci minuti di gioco la gara è ancora ferma sullo 0-0, ma le emozioni non mancano e l’equilibrio regna sovrano.
Alla fine, dopo tanto gioco macinato, con il Torino a impostare e la Sisport ben organizzata in campo e senza sbavature, la gara si conclude sullo 0-0 e si decide ai calci di rigore. È il modo più spietato per decidere una finale: tirano tutti benissimo, solo un ragazzo in maglia bianconera sbaglia la mira, trionfa il Torino.
TORINO-SISPORT 6-5 dcr (0-0 dtr)
TORINO: Boscaro, Baba Hay, Bazzoni, Borda, Bottero, Crepaldi, Farinelli, Locuratolo, Martinelli, Pierro, Pomero, Fazio, Savant Ros, Scanavino, Spiga, Salvai. All. Marco Navarro.
SISPORT: Kamberi, D’Agostino, Fierro, Erdozain, Giraudo, Cece, De Angelis, Rosental, Farris, Cattalano, Carauddo, Carlone, Colicchio, Lazaro, Cordero, Di Cintio. All. Giovanni Gallo.
SEQUENZA RIGORI: Rosental (S) gol, Spiga (T) gol, De Angelis gol, Scanavino gol, Di Cintio gol, Bottero gol, Cordero gol, Bazzoni gol, Cattalano gol, Crepaldi gol, Colicchio fuori, Pierro gol.