Giovedì, 14 Novembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

SOCIETA’ E PANCHINE - Rivoluzione orange con i due esperti dirigenti al comando. Lo staff tecnico è completamente rinnovato, con Alessandro Giallombardo in U19, Giuseppe D’Agostino in U17, Alessandro Ganci in U16, Pietro Martino in U15 e Franco Lago in U14


Pasquale Martino direttore sportivo del settore giovanile, Enzo Vogliotti direttore tecnico. L’Ivrea rilancia il suo impegno nel vivaio puntando forte su due figure di grande spessore ed esperienza, che hanno fatto grande l’ormai “mitico” Canavese, sono state insieme a Volpiano e, nelle ultime due stagioni, hanno collaborato all’Alicese Orizzonti. Alessandro Provenzano e Gianni Dell’Agnese, che finora hanno gestito le giovanili, passeranno quindi a occuparsi della prima squadra orange.

Nuovo assetto societario, tutti nuovi anche gli allenatori. Ben tre arrivano, insieme ai direttori, dall’Alicese Orizzonti: Alessandro Giallombardo, designato alla panchina dell’Under 19; Pietro Martino, che prenderà l’Under 15; e Franco Lago, che accoglierà i 2011 provenienti dalla scuola calcio in Under 14. Giuseppe D’Agostino, quest’anno ai Diavoletti Vercelli U16, è il nuovo allenatore dell’Under 17. Infine, arriva da un’esperienza biennale con la squadra femminile dell’Indipendente Ivrea il tecnico dell’Under 16, Alessandro Ganci.

INTERVISTA - Il coordinatore tecnico e sportivo: “Siamo partiti da zero e ora siamo al livello delle migliori società dilettantistiche. Formare giocatori e avere squadre competitive sono due aspetti che vanno di pari passo. Proseguiamo con tutti i nostri allenatori, la strada è tracciata”


Se c’è un volto che identifica il progetto della Sisport, capace di vincere un titolo regionale al quarto anno di attività nel settore giovanile, è sicuramente quello di Tony Marchio. Proprio al “direttore” abbiamo chiesto segreti e sensazioni di questo percorso straordinario, coronato dalla vittoria dell’Under 14 di Giovanni Gallo (qui il racconto della finalissima vinta con il Lascaris).

Direttore, stai ancora festeggiando?
“No, no, serve sempre sobrietà per guardare le cose con la giusta lucidità: quando vinci non ti devi entusiasmare troppo, e quando perdi non ti devi deprimere. Nel calcio conta sempre quanto si farà domani”.

Molto sabaudo.
“Sì (ride, ndr), molto sabaudo. È vero che sono nato a Catanzaro, ma sono qui a Torino da 62 anni. Ne ho 68, sono qui da sempre”.

Pochi festeggiamenti, va bene, ma l’obiettivo del titolo regionale è davvero importante.
“Sono contento, soprattutto per i ragazzi. Vincere non è mai facile, ma sinceramente mi sarei stupito del contrario: ho seguito questa squadra da quando si è formata e ne conosco il valore, anche il mister li conosce bene. Tecnicamente sono molto forti, e avere il preparatore atletico in tutti gli allenamenti serve. Perché, se non corri, non puoi mettere a frutto la tecnica. Il lavoro paga”.

Allargando lo sguardo al settore giovanile della Sisport, ti aspettavi un percorso di crescita così veloce?
“Ripeto, il lavoro paga. Siamo partiti con i 2006, loro hanno fatto da apripista e portato tutti i gruppi successivi nei campionati regionali, senza mai avere la possibilità di giocarli in prima persona, visto che il regolamento funzionava così. È il mio cruccio, avrebbero meritato molto di più. Comunque, abbiamo vinto tutti i campionati provinciali, e adesso stiamo vincendo o comunque siamo ai vertici di tutti i gironi regionali, il titolo regionale Under 14 è il coronamento di un lavoro ampio. La Sisport è una società ben strutturata, siamo dilettanti ma lavoriamo come dei professionisti, anche grazie all’appoggio della Juventus, che non è mai mancato. Insomma, ripeto, raccogliamo i frutti di quanto abbiamo seminato”.

Tornando ai 2010, non bisogna dimenticare Matteo Filippo Pioli, Gabriel Ionut Brostic, Parfait Assom ed Edoardo Castagneri, cresciuti alla Sisport e oggi alla Juventus.
“A questi quattro bisognerebbe aggiungerne altri due ragazzi cresciuti da noi, Freguglia e Molino, che la finale l’hanno giocata con la maglia del Lascaris. Diciamo che, con tutti i ragazzi cresciuti da noi, sarebbe una squadra in grado di giocare tranquillamente in un campionato nazionale”.

Questo è l’obiettivo principale del progetto Sisport, preparare giocatori utili alla Juventus.
“Vero. Non dimentichiamo che in Under 17 ci sono i “nostri” Francesco Leone e Riccardo Adrian Radu. E tanti ragazzi nella scuola calcio”.

I prossimi?
“Alla Juventus andranno due ragazzi del 2012, l’esterno Lavorato e il portiere Mikitean. Leonardo Di Cintio, attaccante del 2009, andrà alla Pro Vercelli. Afouen Ayachi, difensore del 2008, andrà in ritiro con il Genoa. E poi vedremo…”

Come si fa, a questo punto, ad alzare ancora l’asticella?
“Intanto, l’anno prossimo avremo l’Under 17, una categoria che quest’anno mancava, e così completiamo la filiera del settore giovanile. Confermiamo, come già annunciato, tutti gli allenatori: Filippo Bisecco in Under 17, Nicola Ragagnin in Under 16, Giovanni Gallo in Under 15 e Giovanni Augimeri in Under 14. I nostri 2011 sono molto bravi, pronti per il salto nell’attività agonistica. Anche l’attività di base sta lavorando molto bene, con la guida di Davide Perri. Per migliorare c’è sempre tempo…”

Si può dire, in conclusione, che il modello Sisport funziona?
“Non ci crogioliamo nei risultati, ma sì, possiamo dirlo: il modello Sisport funziona. Siamo partiti da zero e, in quattro anni, siamo arrivati al livello delle migliori società. Non dobbiamo mai perdere di vista il nostro focus, per cui i risultati delle squadre devono andare di pari passo con la crescita dei giocatori. La strada è tracciata”.

SOCIETA’ - Il nuovo responsabile delle giovanili Michele Sbravati, per non disperdere il lavoro dell’ultimo decennio e lo scouting sul territorio garantito dalle Academy, potrebbe scegliere una soluzione interna per la scuola calcio: in lizza il responsabile scouting del Piemonte, il team leader delle Juventus Academy e il responsabile di Primi calci e Piccoli amici


È durato ben 12 anni, con due stagioni di intermezzo all’Inter, il percorso di Gigi Milani alla Juventus. Un tempo con pochi eguali, in un mondo frenetico come quello del pallone, tanto che la scuola calcio bianconera è ormai disegnata a sua immagine e somiglianza. La testimonianza della bontà del lavoro svolto sono i quattro giocatori che fanno parte della rosa della serie A: tre arrivano dall'attività di base, ovvero l'astigiana Kean, il cuneese Moretti e il valdostano Nicolussi Caviglia, cui va aggiunto Fagioli, arrivato 14enne dalla Cremonese, oggi anche in Nazionale. Un risultato che poche società possono vantare, frutto di un meticoloso lavoro di scouting sul territorio, reso possibile dalla nascita e dallo sviluppo del progetto Academy, indispensabile per una società che, pur muovendosi in un'ottica mondiale, deve essere sostenibile. Ne fanno parte la Sisport, prima tra le società satellite; il Chisola, fucina di talenti (vedi il portiere classe 2009 Alberto Rostagno, fresco di tesseramento) e le decine di società affiliate distribuite in tutte le province del Piemonte, con la Cbs ultima arrivata.

Un patrimonio che la nuova gestione, capitanata da Cristiano Giuntoli, non potrà disperdere. Come succede sempre in questi casi, il nuovo direttore sta portando a Torino la sua “squadra”, ovvero Giuseppe Pompilio, Stefano Stefanelli e il nuovo responsabile del settore giovanile, l'ex Genoa Michele Sbravati (18 anni al grifone, a proposito di collaborazioni longeve), che dovrà realisticamente appoggiarsi a chi conosce il territorio piemontese. Da una parte Massimiliano Scaglia, che si concentrerà sulla Primavera ma darà una mano anche nelle giovanili, che però si muovono in un'ottica nazionale e internazionale. E dall'altra, quella della scuola calcio e dell'attività di base, chi sarà il prescelto per la pesante eredità di Gigi Milani? Potrebbe arrivare una soluzione esterna, ad oggi improbabile anche per una semplice questione di tempistica: difficile individuare un profilo adatto a fine giugno. Oppure una soluzione interna, che dia continuità al lavoro delle ultime stagioni.

Da un semplice lavoro di deduzione, i profili papabili non sono tanti. Anzi, non sono più di tre: Davide Bellotto, responsabile scouting del Piemonte, Andrea Vaccarono, team leader delle Juventus Academy, e Marco Battaglia, responsabile di Primi calci e Piccoli Amici. Senza dimenticare Paolo De Ceglie, responsabile tecnico dell’attività di base, cui però è riservato un ruolo di campo, e non organizzativo. Bellotto (che ad oggi appare in pole position), Vaccarono e Battaglia conoscono perfettamente la macchina organizzativa della Juventus, l’hanno vissuta da dentro, per lungo tempo, con differenti ruoli, con un costante percorso di crescita. Tutti formati sotto l’ala di Gigi Milani, potrebbero essere le persone giuste a non disperdere il lavoro dell’ultimo decennio, che ha portato - come detto - frutti importanti anche in serie A e promette di portarne ancora, visto il potenziale dell’Under 23 e di tanti ragazzi delle giovanili.

PANCHINE - L’ex giocatore al fianco del direttore sportivo Tony Le Pera. Scelti gli allenatori: Walter Ragusa in U17, Nadir Chiadò Cuttin in U16, Marco Pedone in U15 e Graziano Salzillo in U14


Dopo un “anno zero” ricco di soddisfazioni, il nuovo Cirié del presidente Luciano Franco si prepara ad affrontare la stagione sportiva 2024/2025 con rinnovate ambizioni. Lo staff dirigenziale, guidato dal direttore sportivo Tony Le Pera, si arricchisce della figura di Gianluca Tartaglione (ex giocatore, cresciuto proprio a Cirié) con il ruolo di responsabile del settore giovanile, carica finora ricoperta dallo stesso Le Pera. Confermati invece il responsabile della scuola calcio Michele Putignano e quello dell’attività di base Luca Giarnera.

Quanto agli allenatori, la società ha puntato su un interessante mix di novità e conferme. La notizia più importante è che la filiera delle squadre tornerà al completo: quindi per l’Under 17 è stato scelto Walter Ragusa; per l’Under 16 arriva Nadir Chiadò Cuttin, ex Druentina; per l’Under 15 fiducia a Marco Pedone; infine per l’Under 14 è confermato Graziano Salzillo. Passando alla scuola calcio, la grande novità è l’arrivo di Gregorio Pizzi, esperto istruttore ex Pro Eureka, per allenare gli Esordienti 2013. Gli altri istruttori sono Matteo Artusio agli Esordienti 2012, Michele Putignano ai Pulcini 2014, Federico Sapetti e Mirko Fiorio ai Pulcini 2015, Mazza, Berardi e Dini all’attività di base.

SOCIETA’ E PANCHINE - Staff tecnico del settore giovanile al completo con Rino Vanacore in Under 17, Roberto Cellerino (ex Lascaris e Beiborg) in Under 16 ed Enrico Marzullo (che continua anche come responsabile della scuola calcio) in Under 14


Per tornare grande, il Chieri guarda al suo glorioso passato e “riporta a casa” due personaggi di grande spessore come Mauro Forneris e Piero Ciletta, che hanno vissuto da protagonisti la società di Luca Gandini e sono tra i pochi capaci di riportare la società dove merita. Dopo una stagione complicata ma comunque ricca di soddisfazioni - con buoni risultati ottenuti sia nei campionati regionali, sia nella Juniores nazionale - serve un ulteriore “salto di qualità” per tornare a giocarsela con le big.

Mauro Forneris a Chieri era stato 15 anni, come allenatore prima e responsabile della scuola calcio dopo; ora torna con il ruolo di responsabile del settore giovanile, dopo 4 stagioni passate tra PSG e Lenci Poirino. Piero Ciletta invece è stato lontano da Chieri solo un anno, passato dai cugini del San Giacomo, e ora rientra come allenatore dell’Under 15, annata 2010. Della scuola calcio continuerà infatti a occuparsi Enrico Marzullo, che avrà il doppio impegno della panchina dei 2011.

Quanto alle panchine, oltre a Piero Ciletta in Under 15 ed Enrico Marzullo in Under 14, sono stati decisi anche i due allenatori delle categorie Allievi. Confermato Rino Vanacore, che tiene la categoria Under 17, ereditando il gruppo 2008 da Edoardo Zaccarelli, mentre c’è un volto nuovo per l’Under 15: si tratta di Roberto Cellerino, nella scorsa stagione al Beiborg, prima a lungo nelle fila del Lascaris.

SOCIETA’ E PANCHINE - Decisi gli allenatori. Confermati Fabrizio Gallo in Under 19, Massimo Scalone in Under 17 e Massimiliano Marras in Under 16, per l’Under 14 c’è l’ex Quincitava Stefano Cosentino


È Enrico Scanavino, in uscita dal Volpiano Pianese dopo una lunga carriera da allenatore culminata con il ruolo di vice in Eccellenza, il volto nuovo del settore giovanile della Rivarolese. Direttore tecnico, a fianco del confermatissimo responsabile Fabrizio Gallo, e allenatore dell’Under 15, Scanavino - personaggio molto conosciuto e stimato nel canavese - testimonia la volontà della società di rilanciare le proprie ambizioni: all’impianto sportivo nuovo di zecca (qui i dettagli) fa seguito, infatti, la costruzione di uno staff tecnico di primo livello.

Fabrizio Gallo, ormai punto di riferimento tecnico della società, oltre al ruolo dirigenziale continuerà anche come allenatore dell’Under 19, insieme a Cristian Sinato. Confermato anche Massimo Scalone, che sale in Under 17 con il gruppo del 2008; la novità è che al suo fianco ci sarà Walter Madaschi, in questa stagione sulla panchina dell’Under 14. Percorso inverso per Massimiliano Marras, che ricomincia il biennio Allievi in Under 16. Come detto, Enrico Scanavino prende i 2010 nella categoria Under 15, mentre Stefano Cosentino (in arrivo dal Quincitava, dove ha allenato la Juniores e, prima, i 2009) è stato designato per la squadra Under 14.

INTERVISTA - L’ex direttore generale, ora Sustainability Strategic Manager, racconta la sua esperienza: “Scelta dolorosa ma necessaria, Fabio Salomone è la persona giusta per migliorare ancora la società dal punto di vista sportivo e organizzativo, io continuerò gestirò la parte economico-finanziaria e quella etica, sociale e ambientale. Grazie a chi ha creduto in me - Luciano Bongiorni, Ornella Gonella e Giuseppe Marsala - e alla mia famiglia”.


È tempo di grandi cambiamenti al Gassino San Raffaele: due settimane fa Piercesare Uras, mente e braccio della società negli ultimi 7 anni, ha lasciato il ruolo di direttore generale a Fabio Salomone. Difficile elencare i progetti portati avanti con la regia di Uras, che hanno portato il Gassino San Raffaele a vincere il premio “Grassroots Awards” come miglior club dilettantistico d’Italia nel 2023: la Certificazione ISO 20121 per l’organizzazione di eventi calcistici sostenibili, le borse di studio per i tesserati che si impegnano anche in attività extra calcio, il corso da allenatore per i genitori, gli alberi per le squadre della scuola calcio, e anche l’affiliazione con il Torino. Una società di valori etici e formativi senza eguali, che davvero antepone la crescita umana e sportiva dei suoi tesserati ai risultati sportivi, con una capacità organizzativa straordinaria.

Percesare, lasciare il ruolo di direttore generale non dev’essere stata una decisione facile.
“È stata una scelta dolorosa ma necessaria. Necessaria per la società, per dare nuova linfa e proporre una visione diversa. Nel mondo del calcio, quando gestisci una società in prima persona, ti porti dietro rapporti, scelte e relative conseguenze che sono sempre interpretate come personali. Ogni tanto è necessario riprendere in mano la situazione e separare le questioni societarie da quelle personali. Qui a Gassino le scelte sono tutte societarie, del direttivo, non di Uras. Adesso, quando Salomone prenderà decisione, non ci saranno strascichi. E, nel contempo, porterà nuove idee e una nuova visione, non è facile trovare una persona con le sue skill nel mondo del calcio. Comunque, anche a lui toccherà la stessa sorte tra 7 anni…”

Intanto Fabio Salomone si trova a dover gestire un’eredità “pesante”, visto il tuo percorso al Gassino San Raffaele.
“Fabio è adatto a quel ruolo, è molto comunicativo, poco conflittuale. È una persona di alto livello, è manager di una multinazionale, conosce le dinamiche aziendali che ormai sono indispensabili anche in una società dilettantistica. Conosce il mondo del Gassino da 4/5 anni, già da tempo mi affianca per capire tutte le complicatissime dinamiche che governano una società sportiva, da me avrà tutto il supporto necessario. Io ho dovuto creare una struttura organizzativa, è stato prima di tutto un lavoro di progettazione. Lui la dovrà gestire e migliorare”.

Il bilancio dei tuoi 7 anni, immagino, è più che positivo.
“Assolutamente sì, e ne sono molto orgoglioso. Abbiamo fatto tante cose, la più importante, secondo me, è aver creato una struttura certificata secondo canoni, di solito, propri delle aziende (la Certificazione ISO 20121, ndr). Eravamo e siamo consapevoli che il problema è far comprendere agli altri la bontà di quello che stiamo facendo, la cultura del calcio non è pronta. Ma se non parti, non arrivi”.

Beh, se il Gassino San Raffaele ha vinto il premio “Grassroots Awards” come miglior club dilettantistico d’Italia nel 2023, qualcuno lo avrà capito.
“I vertici del mondo calcistico stanno andando in quella direzione, finalmente, ma è un percorso lunghissimo. Ma, in generale, il mondo del calcio fa fatica ad assorbire modifiche e novità: se non servono per vincere una partita, non servono, punto”.

Eppure il calcio, soprattutto a livello dilettantistico, è un’agenzia educativa fondamentale, seconda solo a famiglia e scuola.
“È vero, è in quella direzione che siamo andati, ma non è facile né da capire, né da attuare. Servono risorse umane, che vanno formate, e risorse economiche. Come spiego a uno sponsor che i suoi soldi servono a far piantare un albero a un bambino della scuola calcio, e non a pagare un giocatore della prima squadra? I risultati sportivi, con la loro componente di casualità, devono andare di pari passo con la governance, ovvero con l’insieme di principi, regole e procedure che riguardano la gestione di una società. Non è facile, soprattutto in un periodo come questo dove assistiamo a flussi migratori di giocatori in cerca di regionali, e non della società dove possono crescere e migliorare. Almeno l’opportunità di scegliere noi la offriamo”.

Il tuo nuovo ruolo di Sustainability Strategic Manager? Spiegaci.
“Saremo ancora una volta i primi a fare qualcosa di innovativo nel mondo del calcio dilettantistico: io gestirò la parte economico-finanziaria e quella etica, sociale e ambientale. Quindi progetti di sostenibilità, scuole, formazione, sponsor, media eccetera. A Salomone toccherà invece la gestione operativa e tecnica, tutto quello che riguarda direttori, allenatori, squadre, in una struttura ormai ben organizzata. Insieme a lui ci sono  Gianluigi De Martino (direttore operativo), Andrea Gallelli (direttore tecnico), Manuel Lami (direttore sportivo prima squadra e Juniores), Alberto Borsero (responsabile area portieri), Marco Vianello (direttore comunicazione e marketing) e il neo acquisto Luigi Tammaro (direttore sportivo del settore giovanile), a cui vanno i miei più sinceri in bocca al lupo perché riescano a far crescere ancora di più il Gassino San Raffaele con la loro voglia, determinazione, competenza e professionalità”.

A livello sportivo di può crescere, no?
“Eccome, gli obiettivi sono quelli di giocare una Promozione a vincere, avere squadre giovanili nei campionati regionali in posizione consone al nostro bacino di utenza, e arrivare a numeri nella scuola calcio che ci consentano di fare due gruppi per annata, per applicare al meglio il nostro modello. Ma di questo si occuperà il nuovo direttore generale”.

In ultimo, vuoi fare dei ringraziamenti?
“Ho avuto la fortuna di trovarmi al posto giusto al momento giusto. In un momento di rivoluzione del Gassino San Raffaele, c’è chi ha creduto in me in quel momento e mi ha lasciato carta bianca per i 7 anni successivi, anche nei momenti di crisi e quando abbiamo dovuto prendere decisioni dure: Luciano Bongiorni, Ornella Gonella e Giuseppe Marsala, a loro il mio grazie più sincero. Poi vorrei ringraziare tutti quelli con cui fatto un pezzettino di percorso, anche quelli con cui non sono andato d’accordo, perché da tutti ho imparato qualcosa. E poi ovviamente la mia famiglia, senza loro al mio fianco non avrei fatto niente. L’unico modo per spiegare a mia moglie Monica e ai miei splendidi figli che papà tornava a casa tutte le sere dopo le 10, per diletto e non per lavoro, era coinvolgerli. Li ho coinvolti, si sono appassionati, questi 7 anni ci hanno resi una squadra ancora più coesa e determinata”.

PANCHINE - Salgono di una categoria, insieme ai gruppi già allenati quest’anno, Carlo Implicito in Under 19, Angelo Cavadore in Under 17, Claudio Anselmi in Under 16 e Alessandro Cucinotto in Under 14


Dopo un’estate, la scorsa, passata a ricostruire dalle fondamenta lo staff tecnico e le squadre del Carrara, il responsabile del settore giovanile Maurizio Fontana ha scelto la linea della continuità, confermando in blocco gli allenatori che hanno ottenuto buoni risultati: “Ora è il momento - spiega - di consolidare e migliorare. Abbiamo conquistato la prima categoria regionale con i 2007, abbiamo buoni gruppi anche nei 2008 e nei 2009, la base dei 2010 è quella che si è ben comportata a Chieri. Insomma, lavoro da fare ce n’p ancora tanto e vogliamo migliorare tutte le squadre, ma stavolta non partiamo da zero, anzi”.

Ecco, dunque, gli allenatori della stagione 2024/2025. Carlo Implicito, che ha vinto i playoff con l’Under 17, si giocherà il campionato regionale Under 19. Confermati anche Angelo Cavadore, che aveva preso i 2008 a metà stagione, in Under 17 e Claudio Anselmi in Under 16, con i 2009 già allenati quest’anno. Roberto Raffaele, nella scorsa stagione a Chieri con 2010, torna al Carrara con l’Under 15. Rimane al suo posto anche Alessandro Cucinotto, che abbinava il ruolo di “secondo” in prima squadra con la panchina degli Esordienti: sale in Under 14 con i 2011.

FINALI - Il Lascaris, padrone di casa nella giornata finale, vince la prima edizione del Trofeo SEA, manifestazione che unisce il meglio del calcio dilettantistico con la possibilità di sostenere l’associazione dei SuperEroiAcrobatici, quei “supereroi” che si calano dai tetti degli ospedali pediatrici italiani per regalare un sorriso ai piccoli, veri eroi ricoverati e per dar forza alle loro famiglie. Grande rimonta dei bianconeri, la doppietta del fantasista Freguglia vanifica il gol del vantaggio segnato da Boukhris, capocannoniere del torneo. Stessa dinamica nella finalina, con il vantaggio del Lucento con Garis ribaltato dalle reti di Treves e Boaron


FINALE 1°/2° POSTO

LASCARIS-PRO EUREKA 2-1
RETI: pt 22' Boukhris (P), st 17' e 20' Freguglia (L)
LASCARIS: Benevento, Restivo, Piovano, Ursu, Allegri, Fantino, Abrate, Molino, Peuto, Spatolisano, Paolillo. A disp. Cordero, Petrozzi, Spada, Schiavone, Gemisto, Freguglia. All. Malagrinò.
PRO EUREKA: Monsellato, Ferrantino, Damean, Mastrapasqua, Calorio, Benato, Cammarota, Ozella, Boukhris, Rua, Schiavello. A disp. Scalmato, Russo, Guidabelli, Merlo, Caltabellotta, Racchetto. All. Coduti.

Primo tempo più combattuto che spettacolare, nonostante la stagione agli sgoccioli e la pioggia fastidiosa, le squadre ci credono e si impegnano, ma faticano a costruire occasioni pulite. Almeno fino al 15', quando il numero 10 Rua scarica un sinistro dal limite dell'area che impatta sulla parte interna della traversa ma rimbalza fuori dalla linea di porta. È l'antipasto del gol, che arriva al 22'. Il Lascaris perde una palla sanguinosa in uscita bassa, Boukhris ne approfitta, salta l'uomo portandosi la palla sul destro e calcia in diagonale in modo imparabile.

Nella ripresa il Lascaris prova ad alzare il baricentro e Malagrinó cerca nuove energie con i cambi, ma l'impresa è ardua anche perché nelle gambe di molti ragazzi ci sono le tossine della finale regionale giocata ieri. Ma i bianconeri gettano il cuore oltre l'ostacolo, la Pro Eureka è troppo passiva e viene punita al 17' da Freguglia, che si libera in area e trova un diagonale mancini di rara precisione. Stesso protagonista e ribaltone completato dopo 3 minuti, quando da un'azione insistita sulla fascia sinistra arriva un bel traversone in mezzo, che Peuto apparecchia per il sinistro di Freguglia: Scalmato non è impeccabile e la palla rotola in fondo al sacco per il sorpasso del Lascaris. Ora è la Pro Eureka a dover inseguire, ma il tempo stringe. Mastrapasqua incorna da buona posizione ma in modo moscio, Caltabellotta chiede un rigore ma non convince l'arbitro. Finisce così: Lascaris campione con pieno merito.

FINALE 3°/4° POSTO

CHISOLA-LUCENTO 2-1
RETI; pt 21' Garis (L), 23' Treves (C), st 30 Boaron (C).
CHISOLA: Mihalescu, Brun, Stratoti, D’Angelo, Ben Tahar, Giannone, Bavuso, D’Apice, Prone, Treves, Bennati. A disp. Celli, Pistone, Atzori Langiu, Boaron, Bianchi. Dir. D'Angelo.
LUCENTO: Palladino, Difino, Cane, Secreriu, Campagnaro, D’Andrea, Garis, Tonin, Barboni, Bergamini, Piscione. A disp. Gagliardi, Brescia, Ledda, Dizzoli, Rametta. All. Pierro.

Nella finale di consolazione, il Chisola vince in rimonta ai danni del Lucento una partita molto equilibrata. Botta e risposta nel giro di due minuti nel primo tempo, con la rete del lucentino Garis e la replica immediata di Treves. Il gol decisivo arriva proprio nel finale di partita, grazie a Boaron che risolve una mischia nata da un calcio d'angolo.

PREMI SPECIALI

Miglior portiere: Andrei Mihalescu del Chisola
Miglior difensore: Davide Benato della Pro Eureka
Miglior centrocampista: Andrea Molino del Lascaris
Miglior attaccante: Emanuele Bergamini del Lucento
Capocannoniere: Amir Boukhris della Pro Eureka
Premio Fair Play: Chisola