Giovedì, 14 Novembre 2024
Diego d’Avanzo

Diego d’Avanzo

14° Giornata - Vittoria dei nerostellati nella gara disputata oggi alle 15.00 contro il Cuneo


La sfida tra Casale e Cuneo finisce 5-3 in favore dei nerostellati, ottima la prima uscita del nuovo Mister Michele D’Ambrosio. Cinque marcatori diversi per il Casale, mentre al Cuneo non basta un ispirato Ortolani. I padroni di casa salgono quindi a 18 punti in classifica. 

CASALE-CUNEO 5-3
RETI: pt 7’ Colla, pt 18’ Osellame, st 11’ Oppezzo, st 44’ Giacchero, st 45’ Sall (C), pt 2’ e rig. pt 37’ Ortolani, rig. pt 25’ Mangia (C).

PANCHINE - Dopo le dimissioni di Claudio Perotti arriva la scelta definitiva: Michele D’Ambrosio alla guida del Casale. 


Michele D’Ambrosio è il nuovo allenatore della Juniores Nazionale del Casale. Dopo le dimissioni di Claudio Perotti a fine novembre, la società si è riservata il tempo necessario per scegliere il sostituto. Di seguito il comunicato stampa della società:
Il Casale Fbc comunica di aver raggiunto l’accordo con il Mister Michele D’Ambrosio, al quale sarà affidata la guida tecnica della Juniores Nazionale nerostellata. 
“Sono contento e soddisfatto” - dichiara D’Ambrosio – “ringrazio pubblicamente il direttore e tutta la società, con cui c’è stata da subito intesa, per l’opportunità che mi è stata data. Sono entusiasta e non vedo l’ora di iniziare questo cammino con i ragazzi.” La società ringrazia il tecnico Michele D’Ambrosio e gli augura un ottimo lavoro e un campionato ricco di soddisfazioni.

MERCATO - L’attaccante del Piacenza sarà in prova nel club di Serie A fino al 30 giugno, il difensore del Fossano ha invece sostenuto un provino di tre giorni. 


Davide Lamesta, attaccante del Piacenza Berretti (ex del Venaria) si è fatto notare in questa ottima prima parte di stagione, tanto da meritarsi la chiamata del Chievo Verona. Davide giocherà nella Primavera del club veneto sino al 30 giugno, in questa data il club deciderà se trattenerlo oppure se lasciarlo tornare a Piacenza. Un'importante occasione per Lamesta, come intuibile nella nostra intervista.
Il Chievo ha chiamato anche Samuele Scotto, difensore centrale classe 2001 del Fossano già stabilmente in prima squadra. Il giocatore ha sostenuto un provino dal 3 al 5 gennaio il cui esito non è ancora certo. 

PANCHINA - Aldo Apicella ha lasciato la guida della Pro Dronero da prima della pausa per le feste. Scelta della società ma anche per motivi lavorativi. 


Dopo la prima metà di stagione con un solo punto conquistato Aldo Apicella è stato sollevato dall’incarico di allenatore degli Juniores Nazionali della Pro Dronero. Nella partita con la Caronnese sedeva già in panchina il sostituto Aldo Molino.
Durante la sua permanenza Mister Apicella, dalla grande esperienza nei settori giovanili piemontesi, ci aveva spiegato i tentativi e le difficoltà del gruppo. Il primo anno in una categoria così competitiva può aver colto di sorpresa la Pro Dronero sia sul lato tecnico sia su quello societario distribuendo, forse, intenzioni e fondi in maniera non ottimale per una squadra da campionato di alto livello. 
Mister Apicella avrebbe dovuto comunque abbandonare l’incarico a causa d’impegni lavorativi che lo tratterranno in Scozia per i prossimi due mesi, una scelta voluta ma anche inevitabile.

14° Giornata - Vittoriose nei derby Chieri e Borgosesia insieme ai 3 punti del Bra. Pro Dronero ammattita dalla Caronnese


La prima giornata di ritorno degli Juniores Nazionali vede tre vittorie casalinghe delle piemontesi ed una sconfitta esterna. Il Chieri vince 4-1 con il Borgaro grazie alla doppietta di De Riggi, unica gioia il gol di Cavestro per i ragazzi di Tonus. Il Chieri resta primo a 34 punti con uno di vantaggio sulla Caronnese, mentre il Borgaro rimane a 20 punti. Vittorioso anche il Bra per 4-0 su Milano City in una gara sbloccata solo a fine primo tempo, dilagando poi nella ripresa con quattro diversi marcatori. Il Bra sale a 23 punti, quarto in classifica, e distacca di 3 lunghezze il Borgaro. Il Borgosesia batte lo Stresa per 6-2 e si conferma terzo in classifica a 26 punti mentre la Pro Dronero subisce un micidiale 18-1 in casa della Caronnese. Il match tra Casale e Cuneo è rinviato a martedì 8 gennaio alle ore 15.00

CHIERI-BORGARO 4-1
RETI: pt 36’ Pia, pt 38’ e st 38’ De Riggi, st 50’ Nouri (C), st 38’ Cavestro (B)

BRA-MILANO CITY 4-0
RETI:pt 43’ Cusenza, st 11’ Giacca, st 46’ Sacco, st 48’ Cammarata

BORGOSESIA-STRESA 6-2

CARONNESE-PRO DRONERO 18-1

Oltrepovoghera-Arconatese 2-2
Pavia-Inveruno 0-2
Casale-Cuneo rinviata a martedì 8 gennaio alle ore 15.00

INTERVISTA - Il giocatore del Gozzano Under 16 ha una visione limpida: sacrificio ed impegno verso una meta precisa. Un ragionamento maturo per un ragazzo giovane, con idoli attuali e un brutto infortunio appena passato


Luca Modesti, attaccante del Gozzano Under 16, ci parla in questa intervista della sua vittoria personale con il Suno e specifica con decisione il suo ruolo naturale, insieme ai campioni a cui si ispira. Luca ci racconta inoltre di avversari diventati fratelli e anche del brutto colpo subìto alla testa in partita neanche un mese fa. Traspare in lui una profonda volontà di arrivare al suo obiettivo senza troppi peli sulla lingua e anche qualcuno sullo stomaco. Un ragazzo con le idee chiare e soprattutto le tappe da percorrere ben fissate in mente. Una parola è fondamentale nel suo dizionario: “Sacrificio”.

L’anno scorso con il Suno (ora fuso con il Gozzano dagli Under 14 agli Under 17) sei arrivato alle finali regionali. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
Quell’esperienza mi ha fatto maturare molto, sia calcisticamente che caratterialmente. Ho vinto il premio come miglior giocatore della finale soprattutto grazie alla squadra, gruppo molto unito, ed al mister. Mia madre si è addirittura commossa.

Quest’anno invece hai preso un brutto colpo alla testa e abbiamo seguito le tue vicende. Ora come stai?
Ora sto bene e ho già ripreso ad allenarmi, vado solo un po’ meno duro in alcuni contrasti. Fosse stato per me... mi sarei allenato con il dolore appena dimesso dall’ospedale.

Si legge che sei un trequartista, una punta, un’ala. Qual è il tuo vero ruolo?
Il mio ruolo naturale è l’ala sinistra nel 4-3-3. Quando cambiamo il modulo gioco anche da punta, ma non è la mia posizione naturale.

C’è un giocatore a cui ti ispiri?
Mi rifaccio a Lorenzo Insigne, non solo per somiglianze tecniche ma anche perchè tifo Napoli. E’ la mia squadra perchè sono originario di un paese vicino Salerno, difatti simpatizzo per la Salernitana. 

Qual è invece il compagno di squadra e/o avversario più forte che hai incontrato?
Diego Liberti rientra in entrambe le categorie. Quest’anno gioca con noi in prestito dalla Juventus e siamo diventati quasi fratelli. L’ho anche affrontato l’anno scorso in rappresentativa regionale e gioca da ala destra, ma può anche fare il terzino, un gran giocatore.

Fuori dal campo, hai altre passioni?
Io fuori dal campo, per scelta mia, sto a casa e mi incontro con la mia ragazza. Proprio ora la sto andando a trovare a Milano. Volutamente non esco il sabato sera perchè altrimenti la domenica non riesco a giocare. Mister Ombergozzi ci ha passato un concetto importante: il sacrificio. Per ottenere dei risultati da professionisti bisogna rinunciare a qualcosa.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
A lungo termine mi piacerebbe giocare nel Napoli. Nel breve è migliorare ogni giorno, dando il massimo in allenamento e di conseguenza in partita. Quest’anno è una rampa di lancio ma oggi dò tutto me stesso per il Gozzano. 

INTERVISTA - Emiliano Pino, attaccante e goleador della Pro Vercelli Under 15, parla dei gol e delle ambizioni di quest’annata. Si chiacchiera anche di retroscena in campo e fuori, dalle mura domestiche a quelli più spiacevoli avvenuti sul campo. 


Il bomber della Pro Vercelli Under 15 e capocannoniere del campionato ci parla di come ha iniziato, per caso, a giocare a calcio. Dal sud al nord fino al convitto della Pro Vercelli per un ragazzo che è passato anche dall’Inter. Emiliano ironizza anche sul nome del suo animale domestico e ci racconta l’importanza di un gruppo coeso, totalmente diverso rispetto all’esperienza nerazzurra. Un ragazzo sicuro dei suoi mezzi che talvolta sembra sfociare nella vanità. I sacrifici, e soprattutto i numeri, fanno però svanire ogni dubbio sulla bontà di Emiliano Pino. 

E’ qualche anno ormai che giochi alla Pro Vercelli, prima in che squadre hai giocato?
In realtà ho iniziato per caso a giocare. Sono nato in Sicilia e mia madre portava mio fratello in una squadra locale. Mio fratello si sedeva e schiacciava le formiche in campo e così il Mister decise di mettermi la palla tra i piedi, a soli 2 anni e mezzo prendevo la palla e provavo a tirare in porta.

E come sei arrivato al nord?
I miei si sono trasferiti per lavoro e ho iniziato a giocare nel Dormelletto, ad 8 anni ero sempre con quelli di 12/13 anni. Dopo mi sono trasferito al Suno dove abbiamo vinto tante partite consecutive ed in seguito ho fatto 2 anni all’Inter. Me ne sono andato dall’Inter perchè il secondo anno schieravano qualcuno non propriamente per meriti sportivi...

Quest’anno 9 gol in 13 partite, capocannoniere con la Pro Vercelli a metà classifica.
Potevano essere anche 20, un po’ perchè me li sono mangiati ed in parte perchè non mi hanno servito benissimo. Il nostro è un gruppo unito e ragioniamo con la stessa testa. Abbiamo sottovalutato tante partite e sbagliato tanti gol. Secondo me potremmo essere primi, al Renate gli abbiamo fatto vedere cosa vuol dire giocare a calcio.

Com’è il rapporto con Mister La Rocca?
Mi trovo benissimo, mi dà tutte le opportunità che mi servono per farmi valere. Dal punto di vista umano lo vedo come un modello. Ha creato un bel collettivo, ambiente molto diverso dall’Inter, addirittura lì dei ragazzi si picchiavano in allenamento.

Che tipologia di giocatore ti definisci?
Io sono una prima punta, è da quando sono piccolo che osservo Cristiano Ronaldo per la concretezza delle azioni che fa. Mi ispiro a lui, senza però replicare tutte le sue finte.

Quali sono i compagni di squadra e avversari più forti con cui hai giocato?
Avversari certamente quelli di Borussia Dortmund e Valencia ai tempi dell’Inter, hanno un’intensità diversa. Come compagni di squadra mi trovo molto bene alla Pro Vercelli con Luca Gregori e Francesco Messina.

So che hai un coniglio, e gli mettete di tutto addosso...
(ndr ride) Sì, si chiama Gina, il nome lo ha scelto mia madre però. Non saprei come fare senza di lei, è come il mio peluche personale ma è anche una sorella. Lei sta a casa dai miei genitori perchè io da quest’anno vivo nel convitto della Pro Vercelli.

I tuoi obiettivi a lungo e breve termine quali sono?
Quest’anno arrivare tra le prime quattro con la Pro Vercelli. A lungo termine è giocare in Nazionale ed in Serie A. Se potessi scegliere una squadra andrei in quella per cui tifo, l’Inter. Altrimenti il Real Madrid, ma il loro livello è davvero alto.

INTERVISTA - Giacomo Maggiolo, portiere Juniores Nazionali del Chieri, ci narra di papere, parate decisive e stop prolungati. Non tra i più alti, ma di sicuro i più freddi: un numero uno alla Peruzzi


Il portiere del Chieri negli Juniores Nazionali Giacomo Maggiolo ci racconta delle sua vittoria ai campionati regionali con la Pro Settimo Eureka e della sua stagione attuale. Giacomo ci confida la sua sfortuna negli esordi con le nuove maglie e dimostra un grande spirito collettivo, senza primeggiare ma con una tranquillità di fondo che infonde anche negli altri. 

L’anno scorso con la Pro Settimo Eureka hai vinto il titolo regionale. Questa avventura cosa ti ha lasciato?
Veramente una bella esperienza. Un’annata fantastica e difficile che però abbiamo portato a casa alla fine. Il merito va al gruppo che era molto unito, tante gioie nello spogliatoio. 

Due anni fa ti sei infortunato ad una gamba, cosa è successo? 
In un torneo, ricordo che faceva molto freddo, mi sono entrati in scivolata in uscita e mi hanno dovuto mettere 13 punti. Solo un mese prima del ginocchio mi era uscita la spalla, quell’anno è stato molto sfortunato. Ci siamo rifatti però l’anno dopo.

Quest’anno al Chieri 12 gol subiti in 12 gare. La metà della media del campionato. Quanto è merito tuo?
Siamo in 5 a difendere, direi che ci spetta un 20% a testa. 12 gol sono già troppi, ne abbiamo presi tanti ad inizio campionato, soprattutto perchè in difesa non ci conoscevamo bene. Col passare delle giornate è poi migliorato l’affiatamento, ora sono tre partite che non subiamo gol.

Qual è un tuo compagno con cui hai legato particolarmente?
Di sicuro Enea Pratai alla Pro Eureka. Gioca terzino ed è un giocatore molto forte, mi piace perchè ha tanta grinta.

Hai qualche giocatore a cui ti ispiri? 
Tra tanti mi ispiro a Peruzzi, abbiamo un fisico simile. Lui è 1.83 mentre io sono 1.78 ma entrambi siamo robusti fisicamente. Come altezza ci sarebbe Gillet, ma lui era più un gatto.

La tua miglior parata e la tua peggior papera
La più decisiva è sicuramente nella finale regionale con il Gozzano: rigore parato ad inizio gara sullo 0-0, dopo due minuti noi segniamo e vinciamo il titolo. La papera peggiore è all’esordio con il Chieri: mi rimbalza la palla davanti ed io perdo l’equilibrio all’indietro inspiegabilmente, lasciando entrare la palla in porta. Non ho un buon rapporto con gli esordi, in quello con la Pro Settimo Eureka mi sono fatto espellere dopo 10 minuti.

Secondo te qual è la tua più grande qualità?
Di sicuro non i piedi... però ho la qualità di dare sicurezza a tutto il reparto, anche se non mi ritengo bravo nell’impostare riesco a dare tranquillità ai difensori.

Hai obiettivi futuri e una squadra in particolare con cui vorresti giocare?
Se dovessi scegliere andrei al Torino. Sono granata da sempre e mi piacerebbe indossare quei colori.

INTERVISTA - L’attaccante del Piacenza Berretti Davide Lamesta ci narra molti fatti inediti su di sè, sulla sua famiglia e sul rapporto d’amore, inscalfibile, con il pallone


L’ala destra del Piacenza Berretti Davide Lamesta, che ha giocato sei anni al Venaria, ci racconta del suo passato piemontese e dell’ambientamento a Piacenza. Davide ci racconta della sua voglia di arrivare ad alti livelli e del forte attaccamento alla sua famiglia. Lamesta ci confida anche di un brutto periodo durante un infortunio e anche di una sua esperienza da barman, con sempre il pallone in mente. Un ragazzo tanto umile quanto determinato, il mix perfetto per raggiungere degli obiettivi importanti, alla portata di chi affronta le sfide col cuore aperto ma con la testa sempre alta.

Prima del Piacenza hai giocato nel Venaria per molto tempo, che periodo della tua vita è stato?
Ho giocato 6 anni al Venaria e mi sono sempre trovato bene. Sono cresciuto in quella società e le devo dire grazie, soprattutto al presidente Mallardo. Lui è stato sia mio allenatore sia mio presidente, a lui devo tanto. 

Hai giocato sia con il 7 che con il 10. Quale numero ti rappresenta di più?
Sicuramente mi sento un 10. Con il 7 ho giocato al Madonna di Campagna e un anno al Venaria. Dopo mi è stato dato il 10, lo volevo ma non l’ho mai chiesto perchè credo che le cose uno se le debba meritare. 

Ora invece come ti trovi al Piacenza?
Il primo periodo è stato difficile, passare da una società dilettante al professionismo è stato spiazzante inizialmente. Inoltre non ero abituato a vivere insieme ai miei compagni di squadra, però ci siamo dati delle regole e le rispettiamo. Comunque con il lavoro mi sono adattato in fretta alla nuova realtà. Il Piacenza è veramente un’ottima società e sono sempre stato un punto fermo dell’attacco. 

Nel novembre 2016 hai scritto che non sapevi se saresti tornato a giocare, cos’è successo?
Ho avuto la pubalgia cronica, per due mesi ho pianto nel letto perchè non volevo smettere di giocare, io senza pallone sto male. Dopo ho fatto le cure e sono tornato in campo, sarei tornato anche con il dolore in realtà. Per raggiungere gli obiettivi ci vogliono tanta fame, testa e cuore; questo è quello che mi hanno insegnato mia madre e i miei allenatori.

Hai giocato sia a Venaria sia a Piacenza insieme ad Alessio Eboli, che rapporto avete?
Lui purtroppo ha smesso di giocare un anno fa, ho provato a convincerlo ma non ce l’ho fatta. Eravamo migliori amici sia fuori che dentro il campo, anche se lui giocava difensore. Ora ci vediamo poco perchè abita a Savona, però ci sentiamo spesso al telefono. 

Mi sembri un ragazzo molto legato alla famiglia, che ruolo ha nella tua vita?
La mia famiglia è una parte fondamentale della mia vita, tutto ciò che faccio è anche per loro. Voglio raggiungere i miei obiettivi per potergli ridare tutto ciò che loro mi hanno sempre dato, senza farmi pesare nulla. Proprio nell’ultima partita ho dedicato la mia doppietta con l’Atalanta a mia madre.

Hai fatto anche uno stage da barman, lì hai capito che la tua strada era il calcio?
(ndr ride) Io il barman non lo so fare, ho un diploma professionale perchè nel caso tutto non andasse bene avrei comunque un pezzo di carta su cui fare affidamento. Il mio unico obiettivo però il calcio, senza il campo non riesco a stare.

Abbiamo sentito che si è interessata una società di Serie A... quali i sono i tuoi obiettivi?
Nel lungo periodo, sinceramente, a me basta giocare ad alti livelli e quindi giocherei anche subito in Serie A . Se proprio dovessi scegliere andrei nella mia squadra del cuore, la Juventus. Il mio obiettivo fisso è diventare ogni giorno sempre un giocatore migliore, con il lavoro e soprattutto meritandomi ciò che ottengo. 

CLASSIFICA MARCATORI - Due giocatori della Vecchia Signora in vetta: Lipari ad 11 per l’Under 17 e Bonetti per l’Under 16. 


Negli Under 17 il capocannoniere è lo Juventino Lipari a 11 reti, seguito a ruota da Diakhate (Genoa) e Chiemerie (Sassuolo) a 10. La capolista Empoli è rappresentata solamente da Asllani a quota 5 gol, ciò non impedisce alla formazione toscana di essere prima di due punti sulla Juventus. 
Negli Under 16 si contendono il primato il bianconero Bonetti e Donato della Sampdoria, entrambi a 11 reti. La capolista Sassuolo mette al terzo posto Ferrara, a quota 10, terzo in classifica.
Nella classifica marcatori Under 15 primeggia Panicucci per l’Empoli (7° in classifica) a 12 gol. Dietro di lui Ribaudo del Parma (2° in campionato) a 11. Leggermente staccati Baldari del Sassuolo e Sene della Fiorentina, primatista del girone. 

UNDER 17 SERIE A/B 
11 RETI: Lipari (Juventus)
10 RETI: Diakhate (Genoa), Chiemerie (Sassuolo)
9 RETI: Gaeta (Fiorentina)
8 RETI: Bertazzoli (Cremonese)
7 RETI: Artistico (Parma), Oddei (Sassuolo)
6 RETI: Bertini (Lazio), Silvestri (Fiorentina), Favale (Torino)
5 RETI: Asllani (Empoli), Milani (Fiorentina), Trimboli (Sampdoria)

UNDER 16 SERIE A/B
11 RETI: Donato (Sampdoria), Bonetti (Juventus)
10 RETI: Ferrara (Sassuolo)
9 RETI: Distefano (Fiorentina), Riosa, Mancino (Lazio)
6 RETI: Imprezzabile (Cremonese), Bacherotti (Genoa)
5 RETI: Baldanzi (Empoli), Traore (Parma), Malagrida (Sampdoria)

UNDER 15 SERIE A/B
12 RETI: Panicucci (Empoli)
11 RETI: Ribaudo (Parma)
9 RETI: Baldari (Sassuolo), Sene (Fiorentina)
8 RETI: Condello (Juventus)
7 RETI: Rimondo (Genoa)
6 RETI: Paggini (Genoa), Castaldo (Parma), Maressa (Empoli)
5 RETI: Milani (Lazio), Salini (Fiorentina), Orlando (Juventus)