Domenica, 24 Novembre 2024

MERCATO – L’allenatore del Novara U19 potrebbe cambiare squadra e approdare al Como; il futuro ruolo sarebbe ancora incerto.


Giacomo Gattuso, uno dei capisaldi del settore giovanile del Novara potrebbe trasferirsi al Como. L’allenatore della formazione Berretti del Novara avrebbe avuto un colloquio con Carlalberto Ludi, ora DS del Como ma ex Direttore Sportivo del Novara, oltre che bandiera decennale in campo proprio per gli azzurri.
L’aver condiviso lo stesso ambiente ha dato a Ludi le coordinate caratteriali, tecniche e umane di Gattuso che paiono ben sposarsi con un nuovo ruolo all’interno del Como. 
Il primo approccio (come riferisce “La Provincia di Como”) sarebbe già avvenuto durante l’anno scorso ma il il discorso sarebbe stato rimandato di un anno, il tempo è trascorso e diversi fattori fanno pensare al trasferimento: Mister Gattuso vive ancora a Como, conosce il Direttore Sportivo e tornerebbe nella società che lo aveva lanciato da giocatore a fine anni ’80 e con la quale ha giocato a fine anni ’90. I compiti di Gattuso nella possibile nuova avventura non risultano ancora chiari, il contatto però c’è stato e la trattativa sembra ben avviata.

MERCATO – L’attuale DS granata sarà sostituito da Vagnati (ex-Spal) ma la futura posizione di Bava risulta tutt’altro che scontata.


Il Torino è in procinto di cambiare Direttore Sportivo, Massimo Bava lascerà il posto a Davide Vagnati, dirigente svincolatosi dalla Spal.
Se il ricambio del DS pare sempre più un dato di fatto, il ruolo di Bava alimenta invece dubbi ed ipotesi. Tuttosport durante la scorsa settimana tendeva ad una sua permanenza nel settore giovanile, ambiente con il quale si è guadagnato la “promozione” a DS ma che potrebbe essere stata l’anticamera del suo esautoramento. 
L’arrivo di Vagnati non esclude un rimpasto dirigenziale che vedrebbe proprio Bava con una libertà limitata sul settore giovanile e, quindi, l’attuale DS starebbe pensando di lasciare definitivamente il Torino.
La bilancia offre però due piatti pieni di motivazioni: quello della permanenza consiste nella possibilità di rilanciare una parte del settore giovanile dopo un'annata non brillante (Under 15 esclusa), anche i tre anni di contratto che ancora lo legano al Toro saranno un fattore importante e, infine, il progetto del “Robaldo”. Il centro sportivo dedicato alle giovanili è pronto, ma solo su carta: questo potrebbe indurre Bava (tra i suoi più accesi fautori) a restare sino al compimento dell’idea da lui sostenuta.
Ciò che pare certo è la volontà di Bava a non restare un semplice figurante all’interno Torino, per ottenere la quadratura del cerchio e scoprire come si organizzerà la piramide delle gerarchie granata bisognerà (probabilmente) aspettare l’innesto definitivo di Vagnati.

COMUNICATO - Il tecnico dell’U19 capolista, e vice di Mister Viassi in Prima Squadra, lascia l’incarico per motivazioni lavorative.


Massimo Frattolillo ha rescisso consensualmente il suo contratto con il Fossano per motivi lavorativi, l’ex-allenatore della Juniores era in vetta al girone degli U19 ed era il vice di Mister Viassi in Prima squadra. La società piemontese è già all’opera per cercare un sostituto che verrà annunciato all’inizio della prossima settimana.
Riportiamo le parole dello stesso Frattolillo rilasciate tramite il comunicato stampa della società: 
<<In questa situazione di emergenza ho trovato un nuovo lavoro, ovviamente mi dispiace molto lasciare Fossano ma anche per ragioni legate alla distanza, abitando a Crescentino, era impensabile riuscire a fare tutto. Ci tengo a ringraziare particolarmente tutto l’ambiente Fossano, a partire dal presidente Bessone e da mister Viassi, continuando con Ezio Panero e con tutti gli altri dirigenti, che sono sempre stati molto disponibili. Pur nella sfortuna di una stagione conclusa anzitempo, è stato un anno bello, in cui possiamo dire di aver raggiunto gli obiettivi sia come Juniores che come Prima squadra>>.

Una scelta, quella di Frattolillo, coerente con le sue dichiarazioni rilasciateci in un’intervista durante il mese scorso; a commentare la rescissione è stato anche l’allenatore della Prima Squadra, Fabrizio Viassi: 
<< Parlo anche a nome della società, è una grossa perdita non solo a livello umano, considerato che ha legato con tutti, ma anche da un punto di vista tecnico. Abbiamo capito la situazione, anche perché c’è un rapporto forte, di stima e di rispetto: Frattolillo, per motivi legati al nuovo lavoro, ha avuto la serietà di non prendersi un impegno importante, che sarebbe stato complicato da portare avanti visto che la Juniores si allena insieme alla prima squadra e che dall’anno prossimo questo legame sarà ancora più forte, migliorato sotto certi aspetti. In ogni caso, ci si augura di tornare a lavorare insieme in un futuro».

Per leggere il comunicato completo clicca qui

L'allenatore del Fossano U19 (capolista nel suo girone) ci parla del settore giovanile, della sua esperienza e racconta le sue origini calcistiche: al contempo lontane ma anche legate al Piemonte.


Il luogo di nascita si ama senza condizioni e Massimo Frattolillo non ha avuto dubbi sulla forma geometrica preferita: un rettangolo verde dove il padre allena e la mamma gioca. Una breve carriera tra i pali alla Holly e Benji (che tanto guardava) per poi scontrarsi con i falli della realtà, mai espulsa da una partita. I lavori di giorno inseguendo il pallone di notte senza mai scordare le sue due vittorie migliori: Sara e Alessia.
Una carriera in progressione che si frena a Rezzato con due cadute improvvise, Massimo però si rialza e allunga il passo sino a Fossano, sapendo esattamente cosa l’ha fatto inciampare.

Quest’anno eri primo con il Fossano U19, sei arrivato da ex-selezionatore della LND dopo un esonero insieme a Gardano con il Rezzato: come valuti questo percorso?
Questa stagione stava andando benissimo sia nei risultati sia nel mio apprendimento personale. Facendo il vice-allenatore a Viassi è come se avessi vissuto dieci anni d’insegnamento in uno solo, anche l’esperienza dell’anno scorso con Gardano vale per dieci stagioni: direi che venti compresse in due non sono male…
La parentesi come selezionatore LND del Piemonte è arrivata in un momento difficile della mia vita, periodo che però mi ha arricchito di persone importanti sia dentro sia fuori dal campo.
Con la Juniores invece abbiamo creato un gruppo giovane con tanti 2002 ma nonostante ciò eravamo davanti a Chieri, Bra e Borgosesia. Sono molto orgoglioso.

Questi risultati sono anche frutto di scelte tecniche e valori condivisi, ce li spieghi?
Le metodiche di Viassi e Panero forniscono delle linee guida vincenti: i più bravi si misurano con i più bravi a prescindere dall’età, sarebbe riduttivo spiegarlo solo in questi termini ma le metodologie funzionano. Il successo della Juniores deriva anche dall’allenamento congiunto alla Prima Squadra, abitua i ragazzi ad un’intensità superiore.
L’ambiente poi è una famiglia dove tutti vanno nella stesse direzione, in primis il Presidente che è molto attivo e presente.

Questo tuo doppio ruolo tra Juniores e Prima Squadra quanto tempo ti prende?
Iniziamo il 15 luglio e finiamo il 30 giugno, si comincia al mattino e si finisce dopo l’allenamento: 6 giorni su 7. Inoltre il sabato è sempre occupato perché gioca la Juniores, sono impegni che voglio e amo rispettare.

Emblematiche le tante foto con le tue figlie che ti porti anche allo stadio, luogo dove festeggi alcuni compleanni di tuo padre: com’è nata la passione e che ruolo ha nella tua vita?
Sono stato concepito su un campo perché mio padre allenava e mia madre giocava nel Torino femminile. Nei campi ci sono cresciuto fino ai 23 anni come portiere ma un infortunio mi impediva di essere al 100%, quindi ho smesso. Se non posso dare il meglio… preferisco fare altro. In alcuni frangenti nella carriera d’allenatore mi ha aiutato anche mio padre, è una passione comune.
Le mie due figlie sono una parte centrale della mia vita, il lavoro ogni tanto me lo porto anche a casa e loro capiscono subito il mio stato d’animo.

Nel 2014 hai visto i mondiali con la bandiera dell’Argentina, come mai?
Io non sono napoletano di nascita ma lo sono nel cuore, e Napoli significa soprattutto Maradona. Oltre all’italia parteggio per l’Argentina, o meglio, tifo Maradona; poi in quella finale c’era Higuain e quindi mi sentivo legato alla squadra.

“Ho imparato ad amare seguendo te” è una frase che credo tu conosca bene, ma inseguendo quel pallone sei dovuto passare attraverso tanti lavori.
La conosco bene questa frase perché ce l’ho tatuata. Ho lavorato e faticato per dieci anni: passavo le notti a studiare, spendevo delle giornate sui campi giovanili ma cercavo di stare anche con le mie bambine. Mister Gardano ha poi creduto nelle mie idee portandomi al Rezzato e da lì sono entrato in “questo” tipo di calcio, sono grato a lui ed anche a Mister Viassi per avermi dato queste opportunità.

Mister, lo sai che sei su Football Manager 2019? Abilità di giudizio giocatori: 7.
Non lo sapevo… dai mi hanno anche dato un buon voto. Tra poco lo cerco e ci faccio uno screenshot. 

INTERVISTA - L’ex direttore tecnico dell’Academy Novara racconta la sua esperienza in Bulgaria, le vittorie, le sfide ed il ritorno in Italia nella Cantera Napoli.


Mauro Papaccio torna dalla Bulgaria ma senza che si geli la sua voglia di calcio (anzi) rinforzata da esperienze e temperature più ostiche, ora al servizio del Napoli. Un ritorno necessario in famiglia prima ancora che in patria, con il desiderio di assistere chi lo ama piuttosto che di rivedere il mare o un vulcano. Le lezioni di cirillico, i dissidi in bulgaro e la fortuna napoletana, che però si fa trovare solo da chi la cerca; e in questo caso, Mauro, ha vinto a nascondino: scovandola in casa sua senza guardare ad Est.

Ti abbiamo lasciato in partenza per la Bulgaria ed ora sei a Napoli, com’è stata l’esperienza col CSKA Sofia?
É andata bene sotto tanti punti di vista, sia quello sportivo sia umano: 8 vittorie in 8 partite ed un rapporto splendido creato con il gruppo, nonostante qualche risata causata dai miei strafalcioni in bulgaro. Ci sono stati anche dei momenti tesi con certe figure e delle discussioni sulle metodologie d’allenamento, però è un’esperienza che rifarei mille volte.

Questi problemi li hai superati e ti hanno fatto imparare qualcosa?
I problemi esistono per migliorarsi e non cadere nelle buche che il percorso ti riserva. Loro facevano tanto lavoro senza palla e basato sul fisico, io penso che si debbano allenare entrambi gli aspetti migliorando ogni componente del gioco. C’era scetticismo su questo mio approccio ed il vice-allenatore assegnatomi ha creato tensioni inutili, ciò che importa è che alla fine tutto si sia risolto. L’inizio non è stato facile neanche con la lingua e l’alfabeto cirillico: due ore al giorno per quattro mesi di fila con un’insegnante sono stati d’aiuto.
Da queste difficoltà ho imparato che bisogna essere convinti delle proprie idee, magari aggiungendo un po’ di ruvidezza al mio gioco… quando serve.

Il ricordo più bello e quello più brutto…
Quello più bello è senza dubbio la partita vinta contro il Ludogorets che il CSKA non batteva da cinque anni: svantaggio all’intervallo e successo per 3-1 alla fine. Ci siamo gettati tutti nel fango insieme e abbiamo esultato negli spogliatoi, in quel momento ho capito che i ragazzi erano con me.
Il più brutto è stato una discussione con il viceallenatore davanti al direttore sportivo. Sono venute a galla diverse menzogne, lui è stato forzato a cambiare categoria e mi hanno affiancato un ragazzo giovane, preparato e con voglia d’imparare.

Come giudichi il calcio giovanile in Bulgaria?
Una miniera di talenti che non vengono fatti fiorire in modo adatto. Se non alleni la tecnica correttamente è difficile migliorare e questo si rispecchia nel livello medio delle squadre, oltre le prime in classifica la competizione diventa scialba. Invece logisticamente sono avanzati: prati perfetti, capannoni riscaldati per allenarsi d’inverno, palestre attrezzate e tutto il necessario.

E da Sofia come sei arrivato alla Cantera del Napoli?
A dicembre ho approfittato della sosta del campionato per tornare a casa e stare vicino ai miei genitori, soprattutto a mio padre. Un amico però mi ha proposto un ruolo come allenatore dei 2011 e 2013 nella Cantera del Napoli, creata solo l’anno scorso. Dopo 5 giorni mi ha chiamato Gianluca Festa (collaboratore di Edoardo De Laurentiis) e mi ha convinto. La rescissione con il CSKA Sofia è stata tranquilla e senza nessuno strascico, hanno capito le motivazioni tecniche e famigliari.

Come ti stai trovando e in quale modo hai approcciato queste annate?
Ai bambini faccio provare diversi ruoli e do loro la possibilità di sperimentare ogni aspetto del gioco, solo così possono innamorarsene. Il mio ruolo è quello di farli appassionare e migliorare allo stesso tempo con gli allenamenti; il giorno della partita, invece, è tutto per loro. A quest’età la vittoria è relativa, la crescita e la serenità vengono prima di tutto.
Con le famiglie quindi si è creato un rapporto fantastico e mi confronto con loro, spiegandomi personalmente in caso di problematiche varie.

Ora è tutto fermo ma vedo che sui social fai restare attivi i tuoi “ragazzi”.
Ogni giorno ne scelgo tre e faccio un videomessaggio in cui li saluto, restando in contatto con le loro famiglie. Poi abbiamo ideato delle challenge come “Il miglior allenamento casalingo”, “il miglior disegno” e altre che devono ancora arrivare. Alla fine sono dei bambini, devon apprezzare il calcio divertendosi: la giusta dose di regole e poi libertà di esprimersi.

[Mentre ci si saluta] Mi avevi parlato del cibo prima di partire, sei per caso ingrassato?
Tra pesce dei balcani e vodka alla prugna la palestra mi ha aiutato. Il “problema” è più a Napoli… ma per ora resisto.

22° GIORNATA – I bianconeri si salvano all’inizio, sbloccano nel primo tempo e non affondano nella ripresa: lo spettacolare finale porta a due gol rossoblù in 10 minuti.


La Juventus viene rimontata dal Genoa e perde 1-2 a Vinovo nel finale, interrompendo una striscia positiva di 4 partite e restando al 4° posto con 35 punti.
A inizio partita i bianconeri creano apprensione e pericoli grazie a Sekulov che, dopo un dribbling vicino all’area, conclude di poco a lato. I liguri però rispondono con Da Cunha che costringe Siano a togliere dall’incrocio un tiro mancino dai 20 metri, occasione seguita da diversi minuti senza sussulti. A metà frazione Sene apparecchia l’occasione saltando due avversari sulla destra per servire Tongya, tardando però l’appuntamento con il tap-in. Al 34’ gli addendi s’invertono ma il risultato, per una volta, cambia: lo stesso Tongya verticalizza proprio per Sene che in agilità salta Radaelli e segna l’1-0. Nel finale serve una gran chiusura di Serpe a stoppare uno scatenato Sene, facendo finire il primo tempo sull’1-0.

Il secondo tempo scorre senza occasioni clamorose escludendo qualche sprazzo di Cleonise ed un tiro largo di Gonçalves, per i piemontesi ci prova al 75’ Barrenechea con un tiro che si spegne a lato. La Juventus non affonda il colpo ed i rossolbù ne approfittano pareggiando all’81’ minuto: Masini crossa dalla sinsitra ed il difensore centrale Serpe anticipa Gozzi, firmando l’1-1. Dopo pochi minuti Da Cunha sfiora il vantaggio ma il suo colpo di testa finisce a lato; Zauli inserisce Chibozo che in ripartenza mostra le sue qualità ma, dal limite dell’area, apre troppo il piatto del piede. L’incertezza degli ultimi minuti si concretizza nella palla persa da Ahamada che propizia il contropiede di Eyango, abile a servire Buonavoglia in area di rigore che segna il 2-1 finale. 

JUVENTUS-GENOA 1-2
RETI: pt 34’ Sene (J), st 36’ Serpe (G), st 47’ Buonavoglia (G)
JUVENTUS (4-3-2-1): Siano; Rosa (st 21’ Leo), Vlasenko, Gozzi, Anzolin; Ahamada, Barrenechea, Fagioli (st 18’ Leone); Tongya, Sekulov (st 39’ Chibozo); Sene (st 18’ Moreno). A disp. Israel, Garofani, Riccio, Lamanna, Dragusin, De Winter, Moreno, Miretti, Bonetti. All. Zauli.
GENOA (4-3-1-2): Radaelli; Piccardo (st 30’ Gasco), Raggio, Serpe, Ruggeri (st 1’ Gonçalves); Eyango, Da Cunha, Masini; Zennaro (st 30’ Besaggio); Moro, Cleonise (st 15’ Buonavoglia). A disp. Agostino, Montaldo, Rizzo, Piccardo, Konig, Turchet, Bianchi, Rancati. All Chiappino.

CALENDARIO – Gli Under 19 recuperano la 9° giornata di ritorno sabato 14 marzo e aggiungono un'infrasettimanale il 24 marzo per la 10° giornata di ritorno. Nei Berretti si posticipa la fine del Campionato di due settimane.


Le varie categorie ufficializzano le date dei recuperi delle giornate rinviate nelle ultime due settimane. 

JUNIORES NAZIONALE:
La 9° giornata di ritorno prevista per il 28 febbraio verrà recuperata sabato 14 marzo per i girone A, B, C, D, E, F. Originariamente la data del 14 marzo prevedeva lo stop del campionato, causa la presenza del “Torneo di Viareggio”.
L’11° giornata di ritorno si svolgerà sabato 21 marzo come previsto da calendario (così come il resto delle gare seguenti)
La 10° giornata di ritorno (prevista per il 7 marzo) viene rinviata a martedì 24 marzo. Aggiungendo quindi un turno infrasettimanale, inizialmente non previsto dal calendario originario.

BERRETTI
Non giocheranno in questo weekend i gironi A, B, D. La Lega di Serie B ha quindi disposto che:
L’8° giornata di ritorno si giocherà sabato 14 marzo, inizialmente prevista per il 29 febbraio. (Valido solo per i gironi A, B, D).
La 9° giornata di ritorno, ossia l’ultima partita del campionato, è spostata a sabato 21 marzo (inizialmente prevista per il 7 marzo) per tutti i gironi. 
Di fatto viene spostata la fine del Campionato di due settimane, senza l’inserimento di turni infrasettimanali. Questo comporta che "Al fine di garantire la regolarità della competizione" nella giornata di sabato 14 marzo non scenderanno in campo i gironi C, E, F. Così da far terminare tutte le squadre nello stesso giorno.

CLASSIFICA MARCATORI – La Juventus mette almeno un suo giocatore tra i primi tre realizzatori di tutte le categorie grazie Galante, Chibozo, Vacca e non solo. Il Toro invece fatica in U17-16 mentre nei 2005 Jarre trova con facilità la via del gol. 


In Under 17 la Juventus si trova al 1° posto della classifica generale ma non in quella dei marcatori, in cui primeggia Sene con i 17 gol per la Fiorentina. I bianconeri sono subito dietro grazie ai 15 gol di Miretti e Chibozo (nonostante si alterni tra diverse categorie). Anche il 3° posto spetta alla Juve, occupato dalle 12 realizzazioni di Cerri: i tre attaccanti hanno segnato 42 dei 69 gol fatti dalla Vecchia Signora. Il primo uomo del Torino è Anyimah con 6 gol, ora in via di guarigione da una lesione al muscolo semimembranoso avvenuta il 10 febbraio. 

Nell’Under 16 il capocannoniere provvisorio è bianconero: Galante domina con 15 reti, ossia più di 1/3 dei gol della Juventus. Gli altri bianconeri più prolifici sono Hasa (6 gol), Maressa e Turco (entrambi a 5 gol). Il Torino gravita nelle zone basse di entrambe le classifiche con soli 21 gol fatti (4° peggior attacco), difatti l’uomo granata più ispirato in zona-gol è Toma con 5 reti, si trovano poi tre giocatori a quota 3 reti ciascuno: Pino, Vaiarelli e Maniscalco. 
Da notare che al 2° posto della classifica cannonieri si trova, oltre ad Accornero del Genoa, anche Ribaudo con 13 gol per il Parma: più del 50% di quelli siglati dalla sua squadra.

In Under 15 il binomio punteggio-marcatori prosegue grazie ai 20 gol di Fini per il Genoa, capolista di ambo le classifiche. Il primo “piemontese” è il bianconero Vacca con 13 gol, occupando il 3° posto, al contrario della Juventus ferma in 5° posizione ed in lotta per i play-off. Ai piedi del podio si stanzia Jarre, bomber del Torino a quota 11 reti ma che svolge anche un importante lavoro qualitativo per la squadra; l’altro granata nelle zone medio-alte è il centrocampista Ciammaglichella grazie ai suoi 7 gol ,nonostante abbia ritrovato da poco la forma migliore dopo un infortunio.

Under 17 Serie A/B 
17 RETI: Sene (Fiorentina)
15 RETI: Chibozo, Miretti (Juventus)
12 RETI: Cerri (Juventus)
10 RETI: Baldanzi (Empoli)
9 RETI: Traore (Parma)

Under 16 Serie A/B
15 RETI: Galante (Juventus) 
13 RETI: Ribaudo (Parma), Accornero (Genoa)
12 RETI: Kumi (Sassuolo)
9 RETI: Panicucci (EmpolI)
8 RETI: Donati (Spezia), Gori (Fiorentina), Polli (Sampdoria)
7 RETI: Crespi (Lazio), Rimondo (Genoa)

Under 15 Serie A/B 
20 RETI: Fini (Genoa)
14 RETI: Marconi (Parma)
13 RETI: Vacca (Juventus), Brasili (Lazio)
11 RETI: Jarre (Torino), Leone (Sampdoria)
8 RETI: Casagrande (Genoa), Leonardi (Sampdoria)
7 RETI: Ciammaglichella (Torino)

CLASSIFICA MARCATORI – Solo un “Piemontese” nel podio delle classifiche marcatori nelle tre categorie di Serie C, dominate dalle lombarde. La Pro Vercelli U15 ringrazia la difesa ed il Novara segna molto con tanti uomini.


Le squadre piemontesi scarseggiano nella categoria "Bomber" ma si rifanno nelle posizioni di classifica generale, con almeno una formazione del Piemonte tra le prime tre di ogni categoria: Novara al 3° posto U17,16,15 mentre la Pro Vercelli è la capolista nell’annata 2005.
In U17 al 4° posto troviamo il talento mancino di Modesti, 10 gol dei 23 segnati dal Gozzano che occupa una posizione di metà classifica. Per trovare marcatori del Novara bisogna scendere alle 6 reti segnate da Bombino e Paltrinieri: sono 42 gol siglati dalla formazione 3° in classifica con ben 15 marcatori andati in gol. Da segnalare ancche che delle 26 reti della Pro Vercelli 17 arrivano da Louati (7), Totaro (6) e Ordia (4).

In U16 si sono giocate 13 partite ma Caccavo (Monza) domina classifica con 15 gol, con netto vantaggio su Alessio (Vicenza) e Parietti (Giana Erminio). Il primo giocatore di una piemontese è Mazzucco dell’Alessandria con 7 segnature: 1/3 delle reti dei grigi. Il Novara si trova in 3° posizione ma il suo miglior marcatori è Gazoul (5 reti) che insieme a Marise e Corbo (4 reti) hanno fatto 13 dei 19 gol del Novara.

In U15 la Pro Vercelli è capolista di un punto sul Renate ma il suo miglior cannoniere è Coppola a 7 gol (1/3 della totalità della squadra), la metà del capocannoniere del girone Catani (Pro Patria). Ciò evidenzia la forza delle bianche casacche: una difesa solida che ha subito solo 8 gol in 17 partite. Le altre formazioni piemontesi piazzano a 6 gol Zucco (Alessandria), Barale (autore di una proficua prima parte di stagione con le bianche casacche) e Nappi (Novara). Proprio il Novara è il miglior attacco del girone e conferma la tendenza dell’U17 di avere diverse soluzioni in zona-gol: 13 giocatori a spartirsi le 35 reti segnate.

UNDER 17 SERIE C 
12 RETI: Rosa (Renate), Giardino (Pro Patria), Folla (Monza)
11 RETI: Moro (Olbia)
10 RETI: Modesti (Gozzano)
8 RETI: Butti (Renate)
7 RETI: Mei (Pro Patria), Piccone (Renate), Louati (Pro Vercelli)
6 RETI: Bombino, Paltrinieri (Novara), Oggionni (Giana Erminio), Caposele (Alessandria), Annibale (Gozzano), Zito, Mento, Riva (Monza), Totaro (Pro Vercelli)

UNDER 16 SERIE C
15 RETI: Caccavo (Monza)
11 RETI: Alessio (Vicenza)
10 RETI: Parietti (Giana Erminio)
7 RETI: Mazzucco (Alessandria), Brambilla (Giana Erminio), Pettinà (Vicenza)
6 RETI: Sangiorgio (Gozzano)
5 RETI: Gazoul (Novara), Cereghini (Monza), Esposti, Guerini R. (Pergolettese)

UNDER 15 SERIE C 
14 RETI: Catani (Pro Patria)
10 RETI: Lisco (Renate)
8 RETI: Berenbruch (Renate)
7 RETI: Coppola (Pro Vercelli)
6 RETI: Zucco (Alessandria), Cani (Lecco), Barale (Pro Vercelli), Lanzarotti (Como), Nappi (Novara), De Vito (Monza), Rodriguez (Olbia)
5 RETI: Ronchi (Giana Erminio), Strada (Monza), Pedrosi (Novara)

19° GIORNATA – I granata incappano nel primo insuccesso stagionale nonostante i molti tiri verso la porta, ora la 1° posizione è appannaggio del Genoa.


Il Torino perde la prima partita della sua stagione contro il Sassuolo per 0-1, una sconfitta che fa scivolare i granata al 2° posto ad un punto di distanza dal Genoa. Dopo soli 4 minuti una punizione del Sassuolo è fatale: Pietroluongo sbaglia l’uscita e Okojie la spizza per Deri che segna l’1-0. Il Toro dimostra il perché della sua classifica creando diverse occasioni: Ciammaglichella tira a lato di poco dopo uno stop di petto e Ceica sfiora il pareggio in due frangenti. Nella ripresa il cieco furore granata va a sbattere sulla difesa neroverde che resiste e porta i tre punti a Sassuolo, ora a quota 19. 

TORINO-SASSUOLO 0-1
RETE: pt 4’ Deri
TORINO (5-3-2): Pietroluongo; Gallea, Serra, Omorogbe; Broccanello, Ciammaglichella, Terranova, Scariano (st 11’ Moretto; st 24’ Manissero), Ferreri (st 24’ Tahiri); Patruno (st 31’ Panetta), Ceica. All. Menghini. A disp. Lando, Moretto, La Rosa, Gragnaniello, Colantuono, Manissero, La Vecchia, Tahiri, Panetta.
SASSUOLO (4-3-3): Scacchetti; Barberi, Deri, Fabiani, Fontana; Petrosino, Pigati (st 34’ Mariani), Okojie; Bruno, D’Ambrosio, Perini (st 21’ Toni). All.: Gilioli. A disp. Accursio, Mannini, Kwakye, Ravaioli, Casini, Morioni, Toni, Pivetti.