Giovedì, 03/03/2016
La partita è finita, il ragazzo si è divertito, e dopo doccia e due chiacchiere torna sotto il controllo dei propri genitori, accaldato e... affamato. Cosa conviene dare ad un piccolo giocatore dopo la partita? La prima risposta in assoluto, indipendentemente dal fatto che si tratti di calcio o di qualunque altro sport, è acqua. Come spiega la nutrizionista Alessia Bruno (www.nutrizionistabruno.it, per contatti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.): «Dopo aver fatto sport bisogna bere molto, e visto che si sta parlando di un'attività fisica non agonistica la scelta migliore in assoluto è quella affidarsi all'acqua; gli integratori di sali minerali non sono necessari, magari possono essere usati una tantum se proprio fa molto caldo, per il resto è difficile che un bimbo abbia bisogno di soluzioni particolari».
Per quanto riguarda invece i pasti principali, pranzo e cena, si deve puntare su alimenti sostanziosi: «Dopo una partita di calcio non c'è bisogno di mangiare molto di più, ma è comprensibile che il ragazzo abbia fame. In linea di massima potrebbe bastare anche un bel minestrone all'italiana, ma così il piccolo atleta potrebbe non restare del tutto soddisfatto – continua la nutrizionista – Se si vuole puntare sui carboidrati (pasta, pane ecc) bene quelli integrali: prima della partita sono più difficili da digerire, ma dopo vanno benissimo, così come proteine quali pesce, carne, uova, latticini».
E per una merenda? «Dopo la gara è buona cosa reintegrare, oltre ai liquidi, anche gli zuccheri – conclude la dottoressa – Per cui ci sta mangiare anche un bel dolce, l'importante è però che sia di qualità, magari fatto in casa (e non un merenda preconfezionata) anche perchè sono in un momento in cui bruciano molte più calorie del solito. Si può preparare loro una torta, un plum cake o pensare ad un pezzo di cioccolato o più semplicemente ad un frutto».
Dalla prossima settimana analizzeremo più approfonditamente le varie aree alimentari, partendo dai carboidrati.
Maria Rosa Cagnasso