Francesco Marinaccio riparte da Bra. L’ex Chieri è il nuovo direttore sportivo del Settore giovanile e della Scuola calcio della società braidese, va a inserirsi in un organigramma che comprende il direttore generale Fabrizio Pontremoli e il direttore sportivo Bruno Cavallo, che finora – oltre alla serie D e alla Juniores nazionale – curava anche le giovanili.
Francesco, a un mesetto dal divorzio con il Chieri, un nuovo, importante capitolo della tua carriera.
“Sicuramente. Pontremoli mi ha cercato il giorno dopo, mi ha fatto davvero piacere la sua considerazione. Tra le tante proposte che ho ricevuto, la mia scelta è stata dettata da alcuni fattori. Prima di tutto volevo rimanere nell’ambito del campionato nazionale dilettanti. Poi Bra è una società forte, importante, legata al territorio, c’è voglia di far bene e si lavora in un ambiente sereno e propositivo. Non ultimo, a Bra ho trovato persone professionali come Pontremoli e Cavallo, delle fuoriserie per i dilettanti, non mai avuto a che fare con persone così preparate. Pontremoli è un direttore sportivo vero, di Coverciano, si vede che ha una marcia in più, anche come direttore generale. Insomma, hanno un bagaglio culturale, esperienziale e sportivo pazzesco, lavorare con loro per me è uno stimolo e una possibilità di crescita”.
Dicevi che ti hanno chiamato in tanti. Facci qualche nome…
“A stagione appena iniziata, pensavo che non sarebbe stato facile trovare una nuova collocazione, con gli organigrammi e le programmazioni già fatte. E invece mi sbagliavo, mi hanno chiamato in tanti, li ringrazio tutti perché mi ha fatto piacere, in un momento non facile per me. In particolare ci tengo a ringraziare chi mi ha cercato con più insistenza, come Mimmo Arcella dell’Atletico Torino, Luciano Ferramosca dell’Atletico Gabetto, Leonardo Tortorelli del Barracuda ed Enrico Monteil del Vianney. Al di là della categorie, sono tutte persone calcisticamente molto preparate, la loro stima mi fa un enorme piacere”.
Torniamo a Bra. Conosci le quattro squadre che dovrai seguire, di che livello sono?
“Gli Allievi ’99 sono una signora squadra, diranno la loro fino alla fine a livello regionale. Le altre tre hanno un percorso più complicato, perché qui a Cuneo ci sono solo due gironi che comprendono tante squadre forti: molto dipende dalla qualificazione ai regionali, vedremo”.
Pensi di portare dei giocatori nuovi?
“Dipende dalla classifica finale, come detto, ma cercheremo sicuramente di migliorare le rose esistenti. È chiaro che adesso è difficile, per costruire le squadre devi iniziare a lavorare a maggio… Lavoreremo in prospettiva”.
E gli allenatori? Come ti sembrano?
“Mi sembrano tutti bravi, ma devo ancora conoscerli bene, vedere come lavorano sul campo. Per me l’allenatore bravo è quello che prepara i ragazzi non solo sull’immediato, ma gli dà una prospettiva da calciatore, anche al di là del risultato. Credo all’allenatore che poi mi porta i giocatori in Juniores nazionale e poi in serie D, qui a Bra dobbiamo lavorare per questo”.