DPCM - Fino al prossimo 5 marzo è vietata l’attività sportiva di contatto, anche in zona gialla: se tutto va bene, i campionati giovanili e dilettantistici potrebbero ripartire tra fine marzo e inizio aprile
Fino al prossimo 5 marzo è vietata l’attività sportiva di contatto, anche in zona gialla: così è scritto nell'ultimo DPCM, operativo da oggi. Per il mondo del calcio dilettantistico e giovanile è l’amara conferma di quanto era già ampiamente preventivabile: per un altro mese e mezzo, non si potranno giocare partite ufficiali e non potranno ripartire i campionati. Non solo, anche negli allenamenti ci si dovrà limitare alle attività individuali.
Le eccezioni riguardano i campionati di prevalente interesse nazionale che, oltre ai professionisti, comprende serie D, Primavera 1, Primavera 2, Primavera 3 e Juniores nazionale.
Nella migliore delle ipotesi, considerando un necessario periodo di allenamento, i campionati dilettantistici e giovanili potrebbero ripartire tra fine marzo e inizio aprile. Tre mesi scarsi per giocarsi una stagione, un’ipotesi davvero difficile da concretizzare in modo sensato. La LND dovrà necessariamente considerare anche la possibilità di chiudere qui la stagione e piuttosto, quando sarà possibile, lasciare spazio ai tornei, anche in modo da permettere alle società di "fare cassa".
MERCATO - Ex Alessandria e Lascaris, vanno a rinforzare il reparto offensivo della squadra di Andrea Comotto
I primi passi al Vianney, il professionismo ad Alessandria, sei mesi al Lascaris e adesso al Chisola, per il rilancio definitivo. È il percorso dei fratelli Miccio, Nicholas (2004) e Giulian (2005) Miccio, rispettivamente attaccante e trequartista: sono loro gli unici rinforzi invernali del Chisola, giocheranno entrambi nell’Under 17 di Andrea Comotto, che rinforza così il suo potenziale offensivo
PANCHINA - Lascia a sorpresa l’allenatore dell’Under 16, che già si allenava insieme all’Under 17, anch’essa composta da ragazzi del 2005. “Continueremo a lavorare in sinergia e quindi io e il mio staff - che è composto da Dossena, Balma e Girardi - proseguiremo sulla strada intrapresa” spiega Pierro
Beppe Mugavero ha rassegnato le proprie dimissioni da allenatore dell’Under 16 regionale del Lucento, gruppo che lavorava in profonda sinergia con l’Under 17 di Alessandro Pierro, squadra anch’essa composta da giocatori classe 2005. Mugavero, che collaborava con la società di corso Lombardia da sette stagioni e due anni fa aveva anche operato come responsabile del settore giovanile del club rossoblù, lascia a sorpresa ma senza polemiche, affidando a un post su Facebook i suoi saluti a “tutte le persone con cui ho avuto a che fare in 7 anni al Lucento e sono tante (…) non sono più un membro di questa grande famiglia”.
In attesa di capire se e quando ricominceranno i campionati regionali, il Lucento va verso una soluzione interna, con le due squadre Allievi affidate ad Alessandro Pierro, visto che i due gruppi di 2005 già si allenavano insieme in settimana e spesso giocavano con entrambe le categorie. “Escludo che troveremo soluzione esterne - spiega Pierro -, non avrebbe senso, continueremo a lavorare in sinergia e quindi io e il mio staff che è composto da Dossena, Balma e Girardi, tutti e tre patentati e quindi disponibili ad andare in panchina, proseguiremo sulla strada intrapresa. Quando e se riprenderà la stagione, valuteremo la cosa migliore da fare per i ragazzi e per il Lucento”.
ELECTION DAY - Entrano nel Consiglio direttivo del Comitato Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273) revisori dei conti. I cinque delegati assembleari sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220). Mauro Foschia responsabile regionale del Calcio a 5, Michele Notariello (per anzianità federale su Giovanni Pianotti) del femminile
Con 356 preferenze su 367 votanti (11 schede le schede), Christian Mossino è stato rieletto alla presidenza del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della LND. È questo l’esito, scontato in quanto c’era un candidato unico, dell’assemblea elettiva che si è svolta questo pomeriggio
L’assemblea (presieduta dall’avvocato Stefano Comellini) è cominciata con i saluti del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che si è complimentato per la scelta unitaria del candidato unico e ha garantito l’appoggio regionale a un settore di vitale importanza anche sociale come quello del calcio, dell’assessore allo sport Fabrizio Ricca, che ha ricordato i 4 milioni e mezzo di euro investiti quest’anno e annunciato le stesse misure di sostegno anche nel 2021, pur con cifre ancora da stabilire a bilancio, e del vicepresidente della Regione Valle d’Aosta Luigi Giovanni Bertschy. L’intervento centrale è stato quello del candidato unico, Christian Mossino, che da un lato ha riassunto quanto fatto quest’anno, dall’altro ha tracciato le linee programmatiche per il prossimo quadriennio.
Leggi l’intervista esclusiva a Christian Mossino.
Clicca qui per consultare il suo programma elettorale.
Dopo il plebiscito per Mossino, sono stati votati i componenti del Consiglio direttivo del Comitato: eletti Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Non eletto Filippo Alberto Fava (65), tre le schede bianche.
Nel Collegio dei revisori dei conti, eletti (con 328 votanti) Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273), supplenti Claudio Benedetto (230) e Michelangelo Scordamaglia (218), più 14 schede bianche.
Delegati assembleari (317 votanti): i cinque effettivi sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220); i quattro supplenti sono Giovanni Comel (216), Davide Mila (197), Luciano Mortara (195) e Fabrizio Pieroni (194; 13 le schede bianche.
Come responsabile regionale del calcio femminile (votato da 4 società su 5 aventi diritto), due voti a testa per Giovanni Pianotti e Michele Notariello. Viene eletto il candidato che ha una maggiore anzianità federale, ovvero Notariello. Mauro Foschia, candidato unico come responsabile regionale del Calcio a 5, viene confermato con 28 voti su 29 votanti.
Designati come candidato alla carica di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibillia, vicepresidente vicario Ettore Pellizzari, vicepresidente Area Nord Antonello Catellan, consigliere federale Area Nord Florio Zanon, consigliere federale nazionale Stella Frascà e Daniele Ortolano, componenti del Collegio dei revisori dei conti della LND Gabriele Pecile, Felice De Luca e Andrea Pedetta. Infine, candidato come delegato assembleare effettivo e supplente in rappresentanza dell’attività giovanile e scolastica Sofia Pagin, supplente Lorenzo Barbon.
ELECTION DAY - Entrano nel Consiglio direttivo del Comitato Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273) revisori dei conti. I cinque delegati assembleari sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220). Mauro Foschia responsabile regionale del Calcio a 5, Michele Notariello (per anzianità federale su Giovanni Pianotti) del femminile
Con 356 preferenze su 367 votanti (11 schede le schede), Christian Mossino è stato rieletto alla presidenza del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della LND. È questo l’esito, scontato in quanto c’era un candidato unico, dell’assemblea elettiva che si è svolta questo pomeriggio
L’assemblea (presieduta dall’avvocato Stefano Comellini) è cominciata con i saluti del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che si è complimentato per la scelta unitaria del candidato unico e ha garantito l’appoggio regionale a un settore di vitale importanza anche sociale come quello del calcio, dell’assessore allo sport Fabrizio Ricca, che ha ricordato i 4 milioni e mezzo di euro investiti quest’anno e annunciato le stesse misure di sostegno anche nel 2021, pur con cifre ancora da stabilire a bilancio, e del vicepresidente della Regione Valle d’Aosta Luigi Giovanni Bertschy. L’intervento centrale è stato quello del candidato unico, Christian Mossino, che da un lato ha riassunto quanto fatto quest’anno, dall’altro ha tracciato le linee programmatiche per il prossimo quadriennio.
Leggi l’intervista esclusiva a Christian Mossino.
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Dopo il plebiscito per Mossino, sono stati votati i componenti del Consiglio direttivo del Comitato: eletti Enrico Giacca (251 voti), Elisa Candido (242), Eudo Giachetti (241), Gianni Baldin (232), Cosimo Agnino (215), Agostino Guarnieri (214) e Gianni Ventura (208). Non eletto Filippo Alberto Fava (65), tre le schede bianche.
Nel Collegio dei revisori dei conti, eletti (con 328 votanti) Davide Barberis (295 voti), Andrea Parodi (289) e Paolo Bramante (273), supplenti Claudio Benedetto (230) e Michelangelo Scordamaglia (218), più 14 schede bianche.
Delegati assembleari (317 votanti): i cinque effettivi sono Simone Barison (230), Felice Marmo (228), Gianluca Costa (228), Paolo Montone (226) e Davide Amenta (220); i quattro supplenti sono Giovanni Comel (216), Davide Mila (197), Luciano Mortara (195) e Fabrizio Pieroni (194; 13 le schede bianche.
Come responsabile regionale del calcio femminile (votato da 4 società su 5 aventi diritto), due voti a testa per Giovanni Pianotti e Michele Notariello. Viene eletto il candidato che ha una maggiore anzianità federale, ovvero Notariello. Mauro Foschia, candidato unico come responsabile regionale del Calcio a 5, viene confermato con 28 voti su 29 votanti.
Designati come candidato alla carica di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibillia, vicepresidente vicario Ettore Pellizzari, vicepresidente Area Nord Antonello Catellan, consigliere federale Area Nord Florio Zanon, consigliere federale nazionale Stella Frascà e Daniele Ortolano, componenti del Collegio dei revisori dei conti della LND Gabriele Pecile, Felice De Luca e Andrea Pedetta. Infine, candidato come delegato assembleare effettivo e supplente in rappresentanza dell’attività giovanile e scolastica Sofia Pagin, supplente Lorenzo Barbon.
INTERVISTA - Domani l’assemblea elettiva confermerà l’attuale presidente, visto il passo indietro dello “sfidante” Filippo Gliozzi. Ecco le sue idee e il suo programma riguardo ai conti del Comitato e al Report Integrato 2020, alla possibilità di concludere questa stagione sportiva, al format dei campionati giovanili, a rappresentative e Club Piemonte, al vincolo sportivo
Christian Mossino è di fatto confermato alla guida del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della Lega Nazionale Dilettanti: l’assemblea elettiva che si riunirà domani pomeriggio non potrà che votarlo come candidato unico alla presidenza, visto che lo “sfidante” Filippo Gliozzi ha deciso di ritirare la sua candidatura.
Presidente, innanzi tutto grazie per aver accettato la nostra intervista. Iniziamo da una rapida valutazione dei tuoi primi quattro anni. Partendo dal presupposto che non può essere tutto giusto o tutto sbagliato: cosa ha funzionato, cosa va migliorato, cosa c’è da cambiare.
“Quando abbiamo iniziato, quattro anni fa, il nostro primo obiettivo è stato quello di migliorare l’aspetto finanziario, burocratico e amministrativo del comitato. Questo è stato fatto. Attenzione, c’è ancora molto da fare, ma il grande lavoro fatto per sistemare i conti ci ha permesso di restituire dei soldi alle società, sotto forma di contributi, compresi gli 500mila euro per far fronte alla pandemia. Senza economie e ottimizzazioni, non ci saremmo riusciti. La dimostrazione è il Bilancio sociale: siamo il primo Comitato in Italia ad averlo presentato, per fare vedere progetti e programmi ma soprattutto per rendere accessibile a tutti la nostra gestione economica”.
Cosa poteva essere fatto meglio?
“Avrei voluto fare di più per costituire il Club Piemonte, anche cercando aiuti finanziari esterni. E dobbiamo migliorare le attività di servizio per società: la costituzione dello sportello unico su impiantistica, questioni legali e fiscali è il primo passo. Adesso, oltre a fornire un servizio di consulenza, dobbiamo farci promotori di iniziative nei confronti delle società, come per esempio l’accesso ai bandi europei”.
L’ultimo atto, dicevamo, è stato il Report Integrato 2020.
“È la radiografia degli ultimi quattro anni: le società possono verificare quanto fatto, come e perché. Serve sia al Comitato regionale che alle società come biglietto da visita per presentarsi alle aziende, per finanziare i loro progetti. Come il Club Piemonte, per quanto ci riguarda”.
Secondo te, si potrà riprendere a giocare e quando?
“Inutile raccontare bugie o dare false speranze, perché dipende dalla pandemia. La volontà da parte nostra c’è, ma bisogna giocare in salute e sicurezza. Quando ci sarà possibilità, noi siamo pronti, per il ruolo sportivo e anche sociale che rappresenta il calcio dilettantistico”.
Come si può finire questa stagione?
“Troppo presto per fare progetti. L’obiettivo è quello di finire regular season, senza playoff, playout e fasi finali, vedremo se sarà possibile. Altrimenti, parleremo con le società e troveremo insieme il modo per fare comunque attività e dare un senso alla stagione. Dire adesso cosa si farà non sarebbe corretto: da un lato dipendiamo dalla situazione sanitaria e dalle scelte del Governo, dall’altro dobbiamo sentire le società”.
Parliamo di Settore giovanile. Tra regionali e provinciali, il format attuale va confermato o modificato?
“Anche in questo caso è fondamentale raccogliere l’opinione delle società piemontesi: da subito, come scritto sul programma, farò il giro di tutte le province per parlare anche del format delle giovanili. Ma io ho un’idea ben chiara a proposito: l’unico sistema che toglierebbe ogni discussione è che chi vince il campionato provinciale acquissca l’accesso ai regionali: non per categoria come adesso, ma per annata. La squadra che vince viene promossa, questo è l’unico format giusto, ovviamente nel rispetto dei presupposti societari come quello della filiera. Il format attuale, così come quello precedente che con i gironi di qualificazione, hanno pro e contro evidenti. Sono due anni che il nostro Comitato si propone a Roma per avviare una sperimentazione in tal senso, vedremo se sarà possibile”.
Bisogna alzare il livello qualitativo del nostro calcio: la tua strategia.
“La qualità parte dalla Scuola calcio, su questo non c’è dubbio: è lì che vanno concentrati gli sforzi e gli investimenti della Federazione, a partire ruolo formativo e culturale del Settore Giovanile e Scolastico. Solo se parti dal basso la qualità poi arriva anche nei campionati regionali e nazionali, molto più che facendo - per esempio - un girone di élite, che di per sé non è la soluzione, infatti in altre regioni è stato messo e tolto”.
Argomento rappresentative: il tuo programma.
“Devo dire che finora abbiamo avuto dei buoni risultati, soprattutto nel femminile e nel calcio a 5, ma bisogna migliorare, in questo sarà fondamentale il Club Piemonte. Non è solo un discorso di selezione, l’obiettivo principale sarà quello di portare sul territorio un supporto tecnico ed educativo alle società, tramite tecnici specializzati, come fanno le aree di sviluppo territoriale dell’SGS, un progetto magnifico. Solo così si può fare un lavoro di qualità con i ragazzi e costruire rappresentative che, scusate il gioco di parole, siano veramente rappresentative”.
E le rappresentative provinciali, ha senso ricostituirle?
“Se erano fatte come quattro anni fa no, erano solo un costo - parliamo di 60mila euro, non pochi - senza valore. Se invece fossero un investimento, nell’ottica dello sviluppo territoriale di cui parlavo prima, e magari sostenute da sponsorizzazioni private, allora sì”.
Chiudiamo con il vincolo sportivo. Una tua valutazione generale sulla riforma voluta dal Ministro Spadafora e una domanda: come possono essere comunque tutelate le società?
“Credo che il problema più grosso della riforma sia l’equiparazione del collaboratore sportivo a dipendente, questo aspetto è il primo su cui intervenire: su questo siamo già d’accordo con i presidenti dell’Area Nord, anche il presidente regionale Cirio ci ha assicurato il suo appoggio. Insieme alla FIGC e alla LND nazionale, dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative possibili per evitare questo disastro. Quanto al vincolo, io rimango dell’idea che si dovrebbe lasciare la possibilità di vincolare i giocatori dai 14 anni fino al massimo a 20, anche 18, dopo importa poco. Ma se davvero verrà abolito bisognerà trovare il modo di tutelare gli investimenti delle società sulle giovanili, tramite una completa rivisitazione dei premi preparazione”.
INTERVISTA - Domani l’assemblea elettiva confermerà l’attuale presidente, visto il passo indietro dello “sfidante” Filippo Gliozzi. Ecco le sue idee e il suo programma riguardo ai conti del Comitato e al Report Integrato 2020, alla possibilità di concludere questa stagione sportiva, al format dei campionati giovanili, a rappresentative e Club Piemonte, al vincolo sportivo
Christian Mossino è di fatto confermato alla guida del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta della Lega Nazionale Dilettanti: l’assemblea elettiva che si riunirà domani pomeriggio non potrà che votarlo come candidato unico alla presidenza, visto che lo “sfidante” Filippo Gliozzi ha deciso di ritirare la sua candidatura.
Presidente, innanzi tutto grazie per aver accettato la nostra intervista. Iniziamo da una rapida valutazione dei tuoi primi quattro anni. Partendo dal presupposto che non può essere tutto giusto o tutto sbagliato: cosa ha funzionato, cosa va migliorato, cosa c’è da cambiare.
“Quando abbiamo iniziato, quattro anni fa, il nostro primo obiettivo è stato quello di migliorare l’aspetto finanziario, burocratico e amministrativo del comitato. Questo è stato fatto. Attenzione, c’è ancora molto da fare, ma il grande lavoro fatto per sistemare i conti ci ha permesso di restituire dei soldi alle società, sotto forma di contributi, compresi gli 500mila euro per far fronte alla pandemia. Senza economie e ottimizzazioni, non ci saremmo riusciti. La dimostrazione è il Bilancio sociale: siamo il primo Comitato in Italia ad averlo presentato, per fare vedere progetti e programmi ma soprattutto per rendere accessibile a tutti la nostra gestione economica”.
Cosa poteva essere fatto meglio?
“Avrei voluto fare di più per costituire il Club Piemonte, anche cercando aiuti finanziari esterni. E dobbiamo migliorare le attività di servizio per società: la costituzione dello sportello unico su impiantistica, questioni legali e fiscali è il primo passo. Adesso, oltre a fornire un servizio di consulenza, dobbiamo farci promotori di iniziative nei confronti delle società, come per esempio l’accesso ai bandi europei”.
L’ultimo atto, dicevamo, è stato il Report Integrato 2020.
“È la radiografia degli ultimi quattro anni: le società possono verificare quanto fatto, come e perché. Serve sia al Comitato regionale che alle società come biglietto da visita per presentarsi alle aziende, per finanziare i loro progetti. Come il Club Piemonte, per quanto ci riguarda”.
Secondo te, si potrà riprendere a giocare e quando?
“Inutile raccontare bugie o dare false speranze, perché dipende dalla pandemia. La volontà da parte nostra c’è, ma bisogna giocare in salute e sicurezza. Quando ci sarà possibilità, noi siamo pronti, per il ruolo sportivo e anche sociale che rappresenta il calcio dilettantistico”.
Come si può finire questa stagione?
“Troppo presto per fare progetti. L’obiettivo è quello di finire regular season, senza playoff, playout e fasi finali, vedremo se sarà possibile. Altrimenti, parleremo con le società e troveremo insieme il modo per fare comunque attività e dare un senso alla stagione. Dire adesso cosa si farà non sarebbe corretto: da un lato dipendiamo dalla situazione sanitaria e dalle scelte del Governo, dall’altro dobbiamo sentire le società”.
Parliamo di Settore giovanile. Tra regionali e provinciali, il format attuale va confermato o modificato?
“Anche in questo caso è fondamentale raccogliere l’opinione delle società piemontesi: da subito, come scritto sul programma, farò il giro di tutte le province per parlare anche del format delle giovanili. Ma io ho un’idea ben chiara a proposito: l’unico sistema che toglierebbe ogni discussione è che chi vince il campionato provinciale acquissca l’accesso ai regionali: non per categoria come adesso, ma per annata. La squadra che vince viene promossa, questo è l’unico format giusto, ovviamente nel rispetto dei presupposti societari come quello della filiera. Il format attuale, così come quello precedente che con i gironi di qualificazione, hanno pro e contro evidenti. Sono due anni che il nostro Comitato si propone a Roma per avviare una sperimentazione in tal senso, vedremo se sarà possibile”.
Bisogna alzare il livello qualitativo del nostro calcio: la tua strategia.
“La qualità parte dalla Scuola calcio, su questo non c’è dubbio: è lì che vanno concentrati gli sforzi e gli investimenti della Federazione, a partire ruolo formativo e culturale del Settore Giovanile e Scolastico. Solo se parti dal basso la qualità poi arriva anche nei campionati regionali e nazionali, molto più che facendo - per esempio - un girone di élite, che di per sé non è la soluzione, infatti in altre regioni è stato messo e tolto”.
Argomento rappresentative: il tuo programma.
“Devo dire che finora abbiamo avuto dei buoni risultati, soprattutto nel femminile e nel calcio a 5, ma bisogna migliorare, in questo sarà fondamentale il Club Piemonte. Non è solo un discorso di selezione, l’obiettivo principale sarà quello di portare sul territorio un supporto tecnico ed educativo alle società, tramite tecnici specializzati, come fanno le aree di sviluppo territoriale dell’SGS, un progetto magnifico. Solo così si può fare un lavoro di qualità con i ragazzi e costruire rappresentative che, scusate il gioco di parole, siano veramente rappresentative”.
E le rappresentative provinciali, ha senso ricostituirle?
“Se erano fatte come quattro anni fa no, erano solo un costo - parliamo di 60mila euro, non pochi - senza valore. Se invece fossero un investimento, nell’ottica dello sviluppo territoriale di cui parlavo prima, e magari sostenute da sponsorizzazioni private, allora sì”.
Chiudiamo con il vincolo sportivo. Una tua valutazione generale sulla riforma voluta dal Ministro Spadafora e una domanda: come possono essere comunque tutelate le società?
“Credo che il problema più grosso della riforma sia l’equiparazione del collaboratore sportivo a dipendente, questo aspetto è il primo su cui intervenire: su questo siamo già d’accordo con i presidenti dell’Area Nord, anche il presidente regionale Cirio ci ha assicurato il suo appoggio. Insieme alla FIGC e alla LND nazionale, dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative possibili per evitare questo disastro. Quanto al vincolo, io rimango dell’idea che si dovrebbe lasciare la possibilità di vincolare i giocatori dai 14 anni fino al massimo a 20, anche 18, dopo importa poco. Ma se davvero verrà abolito bisognerà trovare il modo di tutelare gli investimenti delle società sulle giovanili, tramite una completa rivisitazione dei premi preparazione”.
SOCIETA' - L'ex Caselle si accasa dal presidente Tony Tucci: "Da oggi è valore aggiunto della nostra realtà per dare ulteriore impulso alla costante crescita dello Spazio Talent Soccer”
“Raffaele Balluardo, da sempre un riferimento tecnico e organizzativo per il movimento calcistico, da oggi valore aggiunto della nostra realtà per dare ulteriore impulso alla costante crescita dello Spazio Talent Soccer”.
Così l’STS del presidente Tony Tucci annuncia il grande colpo messo a segno a livello dirigenziale: il nuovo direttore sportivo è Raffaele Balluardo, che ha da poco concluso la sua triennale esperienza al Caselle, dopo una lunga e vincente carriera che lo ha visto - tra l'altro - a Venaria, Chieri e Chisola. Nelle ultime stagioni, Balluardo si sta specializzando nel "costruire" delle società sportive vincenti, nel caso dell'STS avrà l'occasione di partire da una base già solida, visto il percorso di crescita che sta vivendo ormai da alcune stagioni la società torinese, che ha casa in un impianto sportivo di ottimo livello come quello della Pellerina, a Torino, e ha già l'organico delle squadre al completo. Bisognerà quindi alzare l'asticella qualitativa, rinforzare la Scuola calcio e conquistare i regionali nel Settore giovanile: Raffaele Balluardo sa come si fa.
MERCATO - I rossoblù sfoltiscono la rosa dell'Under 17 con gli svincoli di Sonarae e Marcello (che vanno proprio al Vanchiglia), Ibrahim, Pozzi, Bongiovanni e Carrisi
È Diego Cornetto, attaccante in arrivo dal Vanchiglia, il colpo invernale del Lucento di Alessandro Pierro, che affronta sottoleva con i 2005 il campionato Under 17 regionale (in sinergia con l’Under 16 di Giuseppe Mugavero).
Al cospetto dell’entrata del nuovo attaccante, che alza il tasso tecnico del gruppo, ci sono tante uscite, frutto della necessità si sfoltire la rosa e dare ai ragazzi le giuste opportunità per esprimersi al meglio, quando si potrà tornare in campo. Lasciano il Lucento Sonarae e Marcello (che vanno a vestire la maglia granata del Vanchiglia), Ibrahim, Pozzi, Bongiovanni e Carrisi.
COMUNICATO - L'avvocato fa un passo indietro: "Chiara la volontà dei presidenti di dare continuità al mandato di Mossino in un momento di profonda crisi, sanitaria ed economica. Un compito gravoso attende quindi il Comitato, missione che va portata avanti con un appoggio il più ampio possibile da parte delle società e senza spaccature che la candidatura Gliozzi stava inevitabilmente creando". Mossino risponde subito: "Gesto importante e significativo oltre che di grande responsabilità".
Neanche il 10 gennaio, giorno dell’assemblea elettorale per il rinnovo dei vertici della LND Piemonte e Valle d’Aosta, sarà una domenica emozionante. Lo sfidante, Filippo Gliozzi, ha infatti ritirato la propria candidatura, ufficializzata con il seguente comunicato stampa pubblicato su Facebook.
“Con il presente comunicato Filippo Gliozzi, candidato presidente dalle Elezioni 2021 del Comitato Regionale FIGC/LNS Piemonte Valle d’Aosta, dichiara di aver preso la decisione di fare un passo indietro ritirando con effetto immediato la propria candidatura.
Una decisione meditata e maturata alla luce dell’ampio consenso ottenuto, in sede di raccolta delle designazioni presso le società sportive, dal presidente in carica del Comitato Christian Mossino. Un risultato chiaro, che conferma la volontà dei presidenti di dare continuità al mandato di Mossino in un momento di profonda crisi, sanitaria ed economica, con il movimento di fatto ancora fermo e con due soli mesi di attività da 11 mesi a questa parte. Un compito gravoso attende quindi il Comitato, missione che va portata avanti con un appoggio il più ampio possibile da parte delle società e senza spaccature che la candidatura Gliozzi stava inevitabilmente creando.
Ovviamente il candidato Filippo Gliozzi ringrazia tutti i presidenti, oltre 130, che hanno voluto dare il loro pieno appoggio ad un programma serio e concreto, che tra l’altro in molti dei suoi argomenti trova dei punti di contatto con quello del presidente Mossino e che quindi potrà soddisfare ugualmente le necessità di chi lo ha voluto condividere portando anche degli utili contributi che l’attuale Comitato sarà senza dubbio capace di non lasciar cadere.
Probabilmente non erano maturi i tempi per un certo tipo di cambiamenti, che necessitano di ampio consenso e di una squadra che non manchi di una maggiore esperienza sul campo. Un bagaglio che va accumulato nel tempo, puntando sulle figure giuste e senza tralasciare alcun dettaglio. Un caloroso ringraziamento va anche alla squadra che ha sostenuto il candidato Gliozzi, capace di esprimere un impegno straordinario in mezzo alle mille difficoltà affrontate in un percorso elettorale comunque lungo e spinoso. Un gruppo cui ho già comunicato la mia ferma decisione e che sono convinto non esiterà senza indugio ad affiancarmi anche in questo atto di responsabilità e doverosa consapevolezza, come ci insegna lo spirito di squadra del nostro amato sport.
L’unione fa la forza, quindi congratulazioni al vincitore e alla sua squadra che sapranno sicuramente essere i rappresentanti di tutte le società - senza distinzione di ogni genere e tipo - appartenenti a due regioni importanti. Da parte di un uomo di calcio che non perderà senza dubbio la sua passione e il suo impegno per migliorare in futuro lo stato di salute di tutto il movimento calcistico di un grande territorio come quello che rappresentano il Piemonte e la Valle d’Aosta”.
Pronta la risposta di Christian Mossino, anche questa affidata a un commento su Facebook.
“Voglio ringraziare pubblicamente Filippo Gliozzi per il gesto importante e significativo oltre che di grande responsabilità che ha compiuto nel ritirare la sua candidatura. Ho sempre creduto che fosse forte in lui il senso di appartenenza al mondo del calcio dilettantistico e che questa sia stata la motivazione più importante che inizialmente lo avesse convinto a candidarsi e che oggi allo stesso modo lo abbia spinto a fare la scelta di non dividere le società Piemontesi e Valdostane senza un vero motivo di fondo. In questo momento delicatissimo per la reale sopravvivenza delle società calcistiche e dove c'è un enorme bisogno di coesione ed unità di intenti, il suo gesto è di grande responsabilità e gli fa onore. Saprò lavorare nei prossimi quattro anni anche per portare a frutto questa sua scelta di cuore. Aggiungo infine di sentirmi onorato perché con questo atto considero affidatami la sua fiducia quale suo diretto riferimento politico/sportivo del prossimo futuro”.