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Mercoledì, 12 Agosto 2015 09:47

Supergacademy - Mattia Paratore: "La mia forza? La determinazione, ma serve più velocità e più tecnica"

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L'INTERVISTA - L'estremo difensore classe 2003 - alto già 1.81 a soli 12 anni - ha le idee chiare: "Voglio arrivare più in là possibile" dice. E poi aggiunge: "Berganton gran maestro, mi ha visto crescere fin dalle prime parate, gli devo molto"

 

Nome e Cognome? 

“Mattia Paratore”.

Data di nascita?

“Sono nato il 10 maggio del 2003”.

In che ruolo giochi? 

“Portiere”.

In quale squadra giochi? 

“Per la stagione alle porte giocherò con l’Atletico Torino”.

Se hai cambiato squadra in vista della prossima stagione, quali sono i motivi della tua scelta? 

“Ho giocato all’Alpignano nell’anno che si è concluso a giugno, come detto adesso andrò all'Atletico Torino perché ad Alpignano non c'era il preparatore dei portieri durante gli allenamenti. Inizialmente veniva una volta a settimana, poi più nulla. Un altro motivo della mia scelta è che purtroppo ho trovato dei compagni che non facevano gruppo sia nello spogliatoio sia in campo”.

Dove hai iniziato a giocare a calcio? 

“La mia prima squadra è stata l’Auxilium Valdocco”.

Come valuti la tua stagione appena conclusa? 

“Da un lato positiva, perché ho avuto una convocazione da parte del Torino Calcio e i complimenti da parte di allenatori e giocatori avversari in quasi tutte le partite, anche se avevamo perso”.

Questi sono stati gli aspetti positivi, e quelli negativi? 

“Come ho accennato prima, gli aspetti negativi sono stati i compagni e la scarsa preparazione ai portieri”.

Qual è il tuo punto di forza? 

“Il fisico sicuramente, sono alto 1.81 a soli 12 anni; in più ci metterei anche la mia voglia continua di arrivare più in là possibile”.

In cosa, invece, puoi ancora migliorare?

“La velocità e poi sotto il profilo tecnico”.

Quali sono i tuoi obiettivi nel mondo del calcio? 

“Divertirmi prima di ogni altra cosa, poi vorrei essere un buon portiere”.

Cosa ti ha spinto a frequentare lo stage di Supergacademy? 

“La conoscenza di Fabrizio Berganton – il preparatore dei portieri – che mi conosce da quando ho iniziato a giocare: ha seguito la mia crescita calcistica notando i miei miglioramenti. È stato importante per me”. 

Come ti sei trovato con i compagni? 

“Molto bene, i più grandi davano consigli e suggerimenti su come impostare la parata”.

E con gli istruttori? 

“Benissimo”.

Cosa ti è rimasto da questa esperienza?

“I nuovi compagni su tutto! E cosa vuol dire allenarsi duramente, sotto il sole a picco e con serietà”.

A fine stage, ti sei sentito soddisfatto per le due giornate? 

“Sì, lo rifarei volentieri”.

Letto 5892 volte Ultima modifica il Mercoledì, 12 Agosto 2015 11:39

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